Indagati 6 attivisti per l'autogestione di Terranostra

Fri, 24/02/2017 - 15:16
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Terranostra occupata - Casoria

Ancora una volta dai carabinieri, ieri 23 febbraio. Una nuova convocazione - per le giovani e i giovani che da un anno e mezzo stanno rivalutando un luogo che, ad oggi, sarebbe abbandonato - questa volta per comunicarci che siamo ufficialmente indagati per occupazione illegale di suolo pubblico.
Questa “iniziativa lodevole” (come spesso hanno tenuto a farci sapere anche le stesse forze dell'ordine) al momento rischia di diventare un processo a carico di alcune delle attrici e degli attori di questo fenomeno che sta prendendo vita nella città di Casoria: l'autogestione popolare dei beni pubblici.

Mentre le istituzioni colpevolmente latitano sull'argomento e preferiscono che si risolva tutto in una mera questione di ordine pubblico, noi abbiamo più volte cercato un confronto per evitare malintesi o incomprensioni.
Abbiamo partecipato, in qualità di parte sociale, a fittizi workshop di progettazione partecipata, nell’ambito del progetto “Urbact” (cui il Comune di Casoria ha aderito durante lo scorso commissariamento) che interessa due ex aree militari sul nostro territorio: “Terranostra” e lo spazio verde di via Michelangelo. Malgrado i buoni propositi di orizzontalità e progettazione condivisa, la partecipazione del Comune a “Urbact” è stata finora soltanto un buon motivo per fare passerella politica: annunci su annunci da parte del Sindaco, un’iniziativa- farsa di inaugurazione, poi il vuoto.
A questo vuoto, noi abbiamo risposto con un dettagliato dossier sui “beni comuni”, sulla progettualità messa in campo finora nel verde liberato, sulla nostra idea di gestione popolare degli spazi pubblici in disuso. In questo dossier abbiamo fatto riferimento a varie delibere già in atto in altri Comuni (tra cui Napoli), come modelli esemplari dai quali partire.
Ciò avrebbe aperto un nuovo processo di democrazia reale in città, oltre a far rientrare l’esperienza di Terranostra nel tanto acclamato status di “legalità”.
Una legalità alla quale tenevano tutti certamente di meno quando lo spazio di via Boccaccio era invaso abusivamente di rifiuti. Una legalità che non ci appartiene in questi modi e in questi termini: il nostro progetto di riappropriazione dal basso della decisionalità sulle nostre vite, e quindi del governo delle nostre città, va oltre i 4 ettari di Terranostra e sicuramente oltre le maglie della burocrazia, dell'interesse privato, delle speculazioni politiche e della legalità formale. Abbiamo messo in gioco le nostre vite per provare a disegnare un futuro migliore per la nostra comunità, basato sulla giustizia sociale, la dignità e i bisogni di ogni uomo e donna, identità che abita il territorio.

Non ci spaventa la possibilità di affrontare un processo.
A questo punto, però, chiediamoci che gioco fa quest'amministrazione che nella sua “rivoluzione della normalità” resta uguale in tutto e per tutto a quelle precedenti, soprattutto nella sua capacità di interloquire con gli attori sociali del territorio. Sotto la superfice della lotta all'abusivismo si nascondono scheletri grandi quanto la Rhodiatoce e tutte le fabbriche dismesse del territorio (mai indagate, mai bonificate), anni di cementificazione dissennata, di antiche pietre di tufo che spesso cedono sotto il peso dei palazzoni abusivi della camorra (mai indagati, mai abbattuti). Questo è il paese che consegniamo ai nostri figli e alle nostre figlie.
Quando un gruppo di abitanti che prova a mettere in piedi il proprio sogno, la propria città ideale, senza aspettare nessun fondo europeo, nessun favore, solo con la forza dei propri cuori, delle proprie mani, delle proprie intelligenze, diventa il cattivo da denunciare e indagare, mentre chi riempie la propria pancia col vanto di una poltrona (traballante) con la giusta dose di fumo riesce a sembrare un eroe… allora, bisogna scegliere da che parte stare.
A noi questa vostra “normalità” non piace e non cambieremo certo idea grazie agli spassionati (ma anche no) consigli, né denunce, di qualche benpensante, bigotto, alienato, estimatore di essa.

Terranostra occupata
Verde Liberato Autogestito