Dei topolini “neri” non abbiamo paura e agli elefanti diciamo: “Qui siamo tutti antifascisti”

Thu, 23/05/2019 - 19:51
di
Silvio Paone*

Quel che realmente preoccupa chi a San Lorenzo ci sta ogni giorno, è la narrazione che anche una certa sinistra fa di questi maldestri e folkloristici tentativi di Forza Nuova.

Ci risiamo. Sabato 25, in barba al silenzio elettorale, Forza Nuova annuncia nuovamente la propria presenza a San Lorenzo. Il pretesto, il solito. Speculare sulla tragedia della morte di Desirée Mariottini, avvenuta il 18 ottobre in uno degli edifici abbandonati di via dei Lucani. Una misura propagandistica in vista delle elezioni di domenica 26 da parte di una formazione che nell’ultima uscita pubblica “di quartiere”, quando l’intenzione annunciata era quella di “impedire l’intervento di Mimmo Lucano alla Sapienza, l’università alle porte di San Lorenzo, si era presentata in 18 militanti di numero.

Si, perché la verità è questa. Quando parliamo dell’ “onda nera” di Forza Nuova, parliamo in realtà di un numero variabile tra venti e trenta militanti che dopo una passeggiata di qualche centinaia di metri si ferma in uno spiazzo vuoto a scandire cori nell’indifferenza generale. E’ successo il 27 ottobre scorso, quando l’annunciata marcia su San Lorenzo si è conclusa in un grigio presidio di 30 fascisti a Porta Maggiore, con una delle panchine dove si attende il tram riutilizzata come palco improvvisato. Dentro il quartiere, un grande presidio antifascista ha animato Piazza dell’Immacolata per tutto il giorno mentre un servizio d’ordine di centinaia di persone su Scalo San Lorenzo tutelava l’anima democratica di un quartiere orgoglioso che i conti col fascismo li ha chiusi nel 1943. E’ successo nuovamente, come detto, pochi giorni fa, il 13 maggio, per contestare l’ex sindaco di Riace: meno di venti nostalgici scesi dalla metro hanno percorso circa 300 metri, per poi tenere un comizio nei pressi di una piccola pompa di benzina. Nel frattempo, alla Sapienza centinaia di persone accoglievano Mimmo Lucano cantando Bella Ciao.

Quel che realmente preoccupa chi a San Lorenzo invece vive, lavora o studia ogni giorno, è la narrazione che anche una parte della sinistra fa di questi maldestri e folkloristici tentativi di Forza Nuova. Una narrazione che fa esattamente il loro gioco, raffigurando il topolino come fosse una montagna. Trenta neofascisti diventano un’armata in marcia sullo storico quartiere di San Lorenzo. Qualcuno a sinistra ha preso lezioni alla corte di Salvini. Una narrazione che genera paura, in maniera speculare a quel che fa la destra.

Ecco. A San Lorenzo non abbiamo paura. E non ne abbiamo esattamente perché per noi essere antifascisti, essere di sinistra, significa lottare per amore della luce, non per paura delle ombre. E ogni giorno il quartiere conferma nella concretezza dell’azione la propria identità antifascista. Parliamo di “Evviva San Lorenzo”, il festival di cultura che ha coinvolto circa 40 attività del quartiere. Parliamo del Cinema Palazzo, di Communia, di Esc, della Palestra Popolare, del Grande Cocomero, di tutte quelle realtà autogestite che sono il cuore pulsante del territorio e che coinvolgono centinaia di persone nelle loro attività sul territorio. Parliamo delle associazioni che organizzano attività con i bambini e con le scuole, delle reti e dei comitati che lottano contro la speculazione edilizia –che, questa sì, sta sfregiando il volto di San Lorenzo-, parliamo delle realtà legate alla solidarietà, all’accoglienza. Ogni giorno, con umiltà e determinazione questa ricchezza si esprime nel quartiere, spesso senza salire all’onore delle cronache come accade per un manipolo di neofascisti.

L’ennesimo risibile “assedio” di Forza Nuova al quartiere è funzionale a un attacco ben più preoccupante e deleterio. Quello dichiarato dal Ministro degli Interni, Matteo Salvini, quando promise ruspe su San Lorenzo e concretizzato con le concrete minacce di sgombero delle realtà sociali. Ma il quartiere è già in mobilitazione. E sabato, come sempre, saprà dare una risposta potente agli attacchi e alle provocazioni. Quelle di Salvini e quelle dei suoi accoliti più o meno consapevoli di Forza Nuova.

* attivista de La Libera Repubblica di San Lorenzo

(Foto di Daniele Napolitano)