Casoria per i beni comuni - Assemblea pubblica

Tue, 10/10/2017 - 19:24
di
Terranostra occupata

Per l'autunno dei beni comuni a Casoria
Appello per il riconoscimento dell’uso civico e collettivo di Terranostra.

Sono già passati più di due anni da quel luglio del 2015, quando un gruppo di abitanti di Casoria decise di restituire un’area verde di quasi 4 ettari a una città sovrappopolata e circondata dal cemento. Uno spazio con una storia simile a quella di tanti altri sottratti ai territori, prima area militare circondata dal filo spinato, poi verde abbandonato destinato al deposito abusivo di rifiuti, passando attraverso le mire di speculatori e palazzinari non solo della zona.

La situazione attuale
A Casoria l’unica area verde ufficialmente aperta ai cittadini è la villetta comunale che costa all’amministrazione 30mila euro/mese (360mila euro/anno) versate nelle cassa dell’ordine delle comesichiamano per gli oneri di affitto dell’area, mentre non si riconosce alla comunità di Terranostra il valore delle operazioni di riqualificazione e neppure il diritto di uso civico dello spazio, volontariamente riaperto e restituito agli e alle abitanti del territorio, in maniera assolutamente gratuita e in totale autofinanziamento senza nessun costo per il Comune.

Di fronte a questo stridio della realtà di fatto lo sceriffo Minniti minaccia, nel clima restrittivo generato dal suo decreto, oltre alla nostra anche molte altre realtà su tutto il territorio nazionale attaccando fortemente gli spazi di democrazia e di libera espressione dal basso delle comunità reali che vivono i territori, i quartieri, le periferie delle nostre città.

Qui produciamo ricchezza sociale!
In questi 2 anni tanti e tante hanno attraversato questo spazio liberato e molte persone hanno lasciato qui un pezzo di cuore: alcune perché affascinate dal progetto di bonifica popolare di Terranostra, altre invece dalla possibilità di godersi un po' di verde e uno spazio di socialità anche nella nostra periferia; altre ancora perché trascinate dall’entusiasmo e dalla tanta voglia di fare di chi anima questa esperienza di riappropriazione e di protagonismo e che si esprime nei progetti dal basso di solidarietà e mutualismo che si sviluppano a Terranostra, in maniera informale e sempre in autogestione.

Abbiamo bisogno anche di te!
Dopo due anni bellissimi abbiamo bisogno di accelerare sul processo di riconoscimento dell’uso civico e collettivo di questo spazio per tanti motivi. Innanzitutto perché il processo che si è innescato ne ha bisogno per continuare ad esistere e ad essere uno spazio di tutte e tutti, aperto, inclusivo e rivoluzionario!

Tra le conseguenze dell’incapacità dell’amministrazione di riconoscere il processo di autodeterminazione di una realtà sociale dal basso e di avviare una trattativa ufficiale per la definizione del parco di via Boccaccio come bene comune nel diritto di uso civico da parte della comunità locale ci sono state minacce di sgombero, denunce agli attivisti, non riconoscimento delle utenze (acqua, rifiuti, energia) e tanti altri problemi piccoli e grandi che ostacolano tutte le incredibili potenzialità che questo spazio e questo territorio possono esprimere!

Terranostra è un bene comune!
Quello che vogliamo è semplicemente la ratifica di quello che già esiste: l’uso civico e collettivo del bene comune Terranostra, che non è dell’amministrazione né di qualche speculatore, ma è uno spazio di tutte e tutti coloro che lo amano, non ha proprietari ma protagoniste e protagonisti della costruzione collettiva di quello che viene riconosciuto come bene comune e pertanto inalienabile alla comunità che lo anima.
Con entusiasmo e allegria profundiamo impegno e ci sobbarchiamo gli oneri di gestione ordinaria necessari allo spazio per restare aperto, senza considerare le ingenti operazioni di pulizia e ripristino iniziale dopo gli anni di abbandono e degrado dell’area, ma abbiamo bisogno del riconoscimento da parte delle amministrazioni competenti per implementare le attività che quotidianamente pratichiamo nei circa quattro ettari del parco verde.

Verso la prossima assemblea di piazza
Ci hanno stancato le noiose kermesse clientelari e gli incontri tanto carichi di promesse quanto vuoti di contenuto con l’amministrazione con la quale abbiamo avuto un comportamento più che paziente. Adesso vogliamo essere noi, forti del fatto di essere in tante e in tanti e insieme a dettare i tempi!