Ambiente e territori: materiali del seminario di Milano

L'1 e 2 novembre la rete di Communia Network ha scelto di fermarsi a discutere di ambiente e territori con un seminario in Ri-Maflow, la fabbrica recuperata da lavoratori e lavoratrici a Trezzano sul Naviglio, che si avvia oggi verso una riconversione ecologica e sostenibile della produzione.

Il crescente sfruttamento delle risorse, le privatizzazioni dei servizi pubblici e dei beni comuni, il consumo di suolo e le politiche di governo dei territori che hanno contribuito alla crisi economica e sociale sono state solo alcune delle tematiche al centro delle discussioni che lì abbiamo iniziato e che abbiamo scelto di portare avanti a partire dalla pubblicazione dei materiali su questo sito a partire dai prossimi giorni.
Oggi, infatti, ci troviamo ad affrontare una crisi ecologica su vasta scala, le cui cause non possono essere cercate semplicemente in fattori naturali o nell'attività umana in modo generico. Questa crisi ecologica globale è infatti il rovescio della crisi sociale e la responsabilità di entrambe è la medesima: il sistema capitalistico. E' importante allora cercare di trovare le connessioni tra l'una e l'altra, i fattori che le collegano e le portano avanti, per comprendere come si muove oggi il capitalismo nella geografia globale e come impatta ambiente, territori e soggettività.

L'intero sistema di produzione-consumo-rifiuto è stato messo a profitto, con danni enormi per l'ecosistema e per l'uomo non solo a livello economico e sociale, ma anche in termini di salute e possibilità di decidere delle proprie vite. A parti sempre più numerose della popolazione mondiale viene impedito il diritto di esercitare sovranità alimentare sui propri territori, spingendo se non obbligando la svendita del suolo e permettendo la sua devastazione a grandi imprese che rispondono unicamente alla logica del mercato e non alle reali esigenze di chi vive e dà vita ai territori.
Milioni di ettari di suolo vengono di continuo danneggiati spesso irreparabilmente per portare avanti l'agrobusiness, ma anche il meccanismo economico che sta alle spalle delle bonifiche e del ciclo dei rifiuti. L'infrastrutturazione e la speculazione edilizia alimentano a loro volta una cementificazione illimitata che trova l'apice con la pianificazione di grandi opere e grandi eventi, che drenano risorse pubbliche aumentando così il debito (mimetizzandosi a volte con il subdolo sistema del project financing) e i tagli al welfare.

Come soluzione alla crisi si spacciano allora grandi normative e deroghe emergenziali che sbloccano opere più o meno grandi in nome dell'eccezionalità, dell'emergenza, insomma della crisi che esse stesse hanno contribuito a generare. Non sorprende quindi che “Sblocca Italia” abbia da poco ottenuto il voto di fiducia in senato, dato che rappresenta perfettamente questo sistema che fa della deroga e del commissariamento il paradigma di governo dei territori, cancellando in un sol colpo la volontà espressa dal referendum sull'acqua e aprendo la possibilità alle imprese di inquinare e sfruttare le risorse ambientali senza nessun controllo pubblico e democratico.

E' evidente allora che non è possibile né sufficiente rispondere alla crisi ambientale e alla devastazione dei territori e delle esistenze senza cambiare l'intero sistema di dominio e sfruttamento che di essi si sostenta.
E' necessario allora proseguire una discussione sull'ambiente e sui territori che si connetta a quelle sul lavoro, la salute, l'economia e la democrazia partecipativa, mettendo in luce i profondi legami che le uniscono e provando in qualche modo a scioglierne le contraddizioni. Attraverso l'indagine di questi quattro filoni vogliamo aprire un luogo di confronto di analisi, ma anche di pratiche e di sperimentazioni a partire dalla creazione di sinergie e relazioni nei territori.
#Exproprio per noi significa questo, perché vogliamo e dobbiamo riappropriarci del diritto di decidere sulle nostre vite e nei territori, in modo partecipato e non egemonico, attraverso la condivisione e la collettivizzazione di saperi, strumenti e progetti. Praticando l'autorganizzazione e la gestione collettiva, fuorimercato.

Proponiamo qui a finaco (a sinistra della foto dell'articolo) i materiali del seminario scaricabili in pdf: l'introduzione generale e quelle ai tre workshop su sovranità alimentare, rifiuti e consumo di suolo.