Ciao, Pietro

Wed, 09/05/2018 - 10:32
di
Collettivo Rebel Brescia

Lo sappiamo, Pietro, non ti sono mai piaciute le frasi fatte e le retoriche autoconsolatorie. Ma ora come facciamo ad esprimere quello che ci passa tra la testa e il cuore senza meritarci una tua battuta ironica? Verrà il tempo dei ricordi collettivi, degli aneddoti personali, del rievocare lotte e viaggi. Ma ora? Quando le parole fanno fatica a uscire, a prendere forma, ad esprimere sentimenti e emozioni tutto ci appare al tempo stesso indicibile e troppo scontato. Sei sempre sfuggito a facili giudizi, a citazioni buone per tutte le occasioni: avevi un istinto di classe. Quell’insieme inseparabile di immediata concretezza nel fare e di riflessione non banale nel pensare. Sei sempre stato uno “strano metalmeccanico”, scevro da ogni mitologia sulla classe operaia. Le immagini si accavallano senza un ordine preciso, ti vediamo negli scioperi della tua fabbrica, a Colonia contro l’Europa dei potenti, a Genova sperando in un nuovo movimento, a Brescia nelle manifestazioni dei migranti. Eri tutto questo ma anche molto di più. I tuoi quadri, i tuoi disegni ironici e grotteschi, la tua passione per la Storia dell’Arte e, perché no?, le tue pizze ci parlano di una sensibilità che spesso nascondevi dietro una battuta tra il cinico e lo spiritoso. Hai visto, Pietro? Non ci siamo riusciti ad essere “disincantati” come avresti voluto. In fondo l’hai sempre saputo che siamo degli ossimori viventi e quello che lasci dietro di te è un “vuoto pesante” che quasi schianta. Non preoccuparti, staremo sempre vicini a Donatella, non la lasceremo mai sola. Ti abbiamo sentito più volte dire: “Non facciamoci trovare dove loro ci aspettano”.

Ci proveremo.

Ti abbiamo voluto bene

Le tue compagne e i tuoi compagni