Letteraria - raccontare storie con ogni mezzo necessario

Fri, 05/06/2015 - 19:12
di
Giulio Calella

"Raccontare storie con ogni mezzo necessario", è questo lo slogan della quarta edizione di Letteraria, il festival di letteratura sociale organizzato da Edizioni Alegre e dallo spazio sociale Communia, che prende il nome dalla rivista fondata da Stefano Tassinari, di cui è appena uscito l'ultimo numero.

Uno slogan che riprende quello della nuova collana "Quinto tipo" diretta per Alegre da Wu Ming 1, che la presenterà domenica 14 alle 18.00 insieme a Goffredo Fofi in una discussione coordinata da Tommaso de Lorenzis. Un progetto di ibridazione tra i generi, per la pubblicazione di "Oggetti narrativi non identificati": scrittori "alieni al mainstream" intenti a costruire una contronarrazione della realtà.

Protagoniste dei tre giorni saranno le vecchie e nuove resistenze che attraverseranno tutte le iniziative.
Si inizia venerdì alle 18.00 con il settantesimo anniversario della Liberazione, raccontato attraverso la storia di Nicola Stame, il “Tenore partigiano” la cui vita, divisa tra il canto e la resistenza, è stata spezzata alle Fosse ardeatine. Insieme all’autore del libro Lello Saracino, ci sarà la storica Vanessa Roghi e Rosetta Stame, presidentessa dell’Associazione dei familiari delle vittime delle Fosse ardeatine e figlia del tenore militante di Bandiera Rossa.
Nella serata di venerdì si discute di resistenza ad Expo, e di come smontare la narrazione tossica sul cibo di Slow food, Eataly e Coop, con la presentazione de “La danza delle mozzarelle” di Wolf Bukowski. Discuteranno con l’autore il giornalista e scrittore Giuliano Santoro e Filippo Taglieri del movimento contadino Genuino Clandestino. L’autoproduzione, la distribuzione "fuori mercato" e i cibi a “sfruttamento zero” contrapposti agli ipermercati turbocapitalisti di Eataly, che predica bene e poi va a braccetto con la grande distribuzione e produce solo precarietà.
La serata si chiuderà con le sonorità soul, blues e jazz del Tahnee Rodriguez acoustic trio.

Sabato alle 17.00 sarà la volta della prima presentazione romana del nuovo libro di Wu Ming 1, “Cent’anni a nordest”, appena uscito per Rizzoli proprio per il centenario della Prima guerra mondiale. L’autore discuterà con il giornalista Leonardo Bianchi del retaggio della Grande guerra in Veneto, Friuli, Venezia Giulia, Trentino e Alto Adige, lì dove il centenario del conflitto richiama fantasmi e memorie rimosse.
Subito dopo tre tra i redattori della rivista “Letteraria”, ossia Alberto Prunetti, Wolf Bukowski e Wu Ming 1, presenteranno l’ultimo numero, che in realtà è il primo della nuova serie con cui abbiamo rilanciato la rivista. Numero interamente dedicato alle “Grandi Opere Dannose Inutili e Imposte”: le molteplici aggressioni al territorio, la hibrys demenziale di archistar e costruttori, le ecocatastrofi, la corruzione sistemica, ma anche le resistenze dal basso dei territori.
Subito dopo cena Communia presenterà, con incursioni teatrali, il bando Exproprio, per esperienze esemplari di riappropriazione sociale e culturale. Mentre in seconda serata Felice Montervino (voce narrante) e Alessandro Muroni (pianoforte e voce) si esibiranno in un racconto in musica liberamente tratto da “Amianto. Una storia operaia” di Alberto Prunetti.

La domenica, dopo la presentazione della collana Quinto Tipo, il festival si chiuderà con il grande evento finale legato alla presentazione in anteprima dell’ultimo libro di Alegre in uscita a giugno: “Kobane, diario di una resistenza”. La resistenza popolare di Kobane e il modello di autogoverno del Rojava raccontato nel diario di viaggio curato dall’Associazione Rojava Calling, di cui interverrà Luca Tamini. Con lui discuterà Wu Ming 1 e il fumettista Zerocalcare, che si è recato personalmente nel confine turco-siriano con la staffetta per Kobane e firma la prefazione a fumetti del libro.

Storie necessarie da raccontare. Storie in grado di trasformare la realtà. Cercando, nello stile di Alegre e della rivista “Letteraria”, la letteratura nel conflitto sociale e il conflitto sociale nella letteratura.
Anche quest’anno il festival è dedicato a Stefano Tassinari, che ci ha lasciato nel 2012 proprio a qualche giorno dalla prima edizione del festival romano.
E siamo stati insorti, per mille anni o per un solo minuto, correndo dietro a quella particolare forma d’amore che "solo noi sappiamo pronunciare". (Stefano Tassinari, “L’amore degli insorti”).

Il programma dettagliato