Verona, 1 2 3 maggio: percorsi di resistenza contadina e cittadina

Thu, 23/04/2015 - 16:53
di
noexpo Verona

VENERDI' 1°MAGGIO - MILANO May Day NO EXPO
manifestazione nazionale nel giorno dell'inaugurazione di EXPO2015
da Verona in treno: ore 12 ritrovo Stazione Porta Nuova

SABATO 2 MAGGIO - GasP Gigi Piccoli
>>> ore 18.00 "Un trattato fantasma si aggira per l'Europa...fermiamolo! STOP TTIP" incontro con Elena Mazzoni (a cura del Comitato Locale STOP TTIP di Verona e provincia)

>>> ore 20.00 EXPO Nutrire il pianeta? ... ci nutriamo da soli!
>>> Sperimentazioni sonore di Francesco Ronzon

DOMENICA 3 MAGGIO - GasP Gigi Piccoli
>>> ore 10.30 Laboratorio per bambini "Fogli di foglie"

>>> ore 11.30 "Pesticidi, agricoltura industriale, monoculture, rapporti con la salute e l'ambiente, quali costi e quali prospettive" incontro con Daniele Degli Innocenti e Giovanni Beghini

>>> ore 13.00 EXPO Nutrire il pianeta? ... ci nutriamo da soli!

>>> ore 15.00 Presentazione del libro "La danza delle mozzarelle" (2015, ed. Alegre) incontro con l'autore Wolf Bukowski - Il «sogno» di Gambero Rosso e Slow Food si è tramutato in un incubo turbocapitalista fatto di ipermercati, gestione privatistica dei centri cittadini, precarietà per i lavoratori, cibo sano per i ricchi... e i poveri mangino merda.

>>> ore 17.00 Balli popolari con Balbrulè

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CEMENTO: 1000 ettari di suolo agricolo cementificati
PRECARIETÀ: 18.500 lavoratori "volontari", cioè sfruttati senza stipendio
DEBITO PUBBLICO: 1,3 miliardi di euro di soldi pubblici
CORRUZIONE: numerosi arresti "eccellenti" per corruzione

Mentre il clamore mediatico accompagna l'inaugurazione di EXPO, visto come una grande occasione per il rilancio economico ed occupazionale del paese, questa è la vera faccia dell'evento: corruzione dilagante e su larga scala; aumento del debito pubblico usato poi come arma di ricatto per approvare le misure di austerità; cementificazione selvaggia – che con la TAV e lo Sblocca Italia sta devastando il paese –; sfruttamento della precarietà, con 18.500 "volontari" che lavoreranno gratis con turni massacranti. Expo cerca anche il politicamente corretto. Organizza "Women for Expo" e progetta una gay-street a Milano, ma queste altro non sono che squallide commercializzazioni che nulla hanno a che fare con il riconoscimento dei diritti e dell'identità di genere e glbtq. Expo è un vero e proprio modello organizzativo che trova solidi alleati nella filosofia del “buono, pulito e giusto” di Slow Food, nel marketing dell’eccellenza della tradizione italiana di Eataly, nella retorica della sostenibilità di Coop Italia e nella vetrina delVinitaly di Verona, che gestirà anche il padiglione del vino durante l’evento milanese. Tentando di appropriarsi delle nostre pratiche e del nostro linguaggio, di comprare il consenso e la connivenza di tanti, il modello Expo 2015 s’impone e devasta i nostri territori per il profitti di pochi, minacciando il diritto alla terra, alla casa e al lavoro. Compromette il diritto ad autodeterminarci sottraendoci alle logiche speculative e finanziarie e a determinare il territorio in cui viviamo. Ben nascoste dietro la retorica della sostenibilità, del diritto al cibo per tutte e tutti, della difesa di un cibo buono e sano ci sono più di 70 multinazionali partner di Expo 2015: Monsanto, la multinazionale dei semi più contestata dai piccoli contadini di tutto il mondo; per Nestlè che con la sua piazza tematica sull’acqua nega in essenza l’acqua bene comune; Mc Donald’s che nutre il pianeta col pollo fritto; c’è spazio anche per nomi meno noti come Mekorot,l’azienda idrica di Israele che, sottraendo illegalmente acqua dalle falde palestinesi si è macchiata di gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.
Il modello Expo trova la sua legittimità politica e normativa nei programmi di deregolamentazione in corso come il Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP), che mirano a eliminare le barriere normative che potrebbero limitare i profitti realizzabili dalle imprese multinazionali, aggirando normative di protezione ambientale, di tutela dei diritti dei lavoratori, di protezione della sicurezza alimentare (incluse le restrizioni per gli OGM) e di regolamentazione sull’uso di sostanze chimiche tossiche. L' obiettivo principale saranno gli standard di sicurezza e di qualità di aspetti sostanziali della vita di tutti i cittadini: l’alimentazione, l'istruzione e la cultura, i servizi sanitari, i servizi sociali, le tutele e la sicurezza sul lavoro.

NO EXPO! STOP TTIP!
È ORA DI RIPARTIRE DAL BASSO, DI COSTRUIRE PERCORSI DI RESISTENZA CONTADINA E CITTADINA! ​