A Verona azione simbolica di solidarietà verso il popolo greco

Thu, 25/06/2015 - 16:58
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Rivolta il debito/Communia Verona

In questi giorni la Grecia è tornata sotto i riflettori. Il 25 gennaio scorso, un popolo impoverito, umiliato, ricattato e minacciato da Commissione Europea, Fondo Monetario e Banca Centrale ha espresso democraticamente la propria volontà di rompere con le politiche di austerità ed impoverimento, portate avanti dai governi negli ultimi 5 anni.

Tutto è iniziato con la vulgata secondo cui i greci avevano sperperato, indebitandosi e vivendo al di sopra delle loro possibilità. I risultati preliminari della Commissione per la Verità sul Debito Pubblico in Grecia ci forniscono un racconto più coerente su come siamo arrivati non solo a una crisi del debito mai vista prima, ma anche all’imposizione delle condizioni per una catastrofe sociale senza precedenti: aumento del 43% della mortalità infantile, 27% di disoccupati (50% tra i giovani), il 44% della popolazione tra cui 600.000 minori vivono in condizioni di povertà estrema.

Il documento giustifica la ferma posizione dei movimenti, secondo cui il debito greco è illegale, inaccettabile e non sostenibile, e offre una legittimazione economica, giuridica e politica alla richiesta di sospendere i pagamenti e cancellare il debito.

In particolare, le conclusioni smentiscono la leggenda secondo cui il debito greco sia cresciuto a causa delle enormi spese pubbliche, provando che l’aumento del debito è il risultato degli enormi interessi pagati ai creditori, delle enormi spese militari, dell’evasione fiscale diffusa, della fuoruscita di capitali all’estero, del costo della ricapitalizzazione delle banche e dello squilibrio strutturale dell’architettura dell’Eurozona. Inoltre, il documento svela la catena di criminali alchimie statistiche del meccanismo costruito dall’ELSTAT [Autorità Ellenica di Statistica] con cui il debito è stato ingrandito attraverso considerazioni arbitrarie sui debiti degli ospedali e altrettanto arbitrari conteggi del debito delle Società Pubbliche, con l’unico obiettivo di ingrandire la crisi greca del debito.

Il testo rivela anche il meccanismo che ha portato alla mancata pronta riduzione del debito greco, proposta anche dal FMI, a causa delle ciniche richieste dei governi di Germania e Francia, perché le banche francesi e tedesche, esposte al debito greco, non subissero perdite. Successivamente queste banche, grazie agli interventi della BCE nel mercato secondario, hanno potuto disfarsi dei titoli degli Istituti di Assicurazione Sociale Greci.

Oggi la situazione è paradossale: il governo Tsipras è bloccato perché le casse sono vuote e l'unica soluzione proposta dalla Troika è ripagare il debito contratto in questi anni con le istituzioni internazionali, con altri prestiti che creeranno altro debito, in cambio di ulteriori massacri sociali.

Un'Europa sorda e violenta umilia i suoi cittadini e innalza muri e barriere navali alle frontiere che costringono al rischio di morte e all'illegalità chi - in fuga da guerre causate dai giochi neocoloniali delle potenze mondiali e calamità naturali causate dal sistema di produzione capitalista - cerca di raggiungere luoghi più sicuri.

Stiamo con il popolo greco, contro ogni ricatto e imposizione. Il debito illegittimo non si paga.
Stiamo con i migranti, contro il razzismo e lo sfruttamento. Diritti e libertà di circolazione per tutti/e