Farinetti... tra armonia e ricatto

Sun, 07/09/2014 - 16:27
di
Big Bill Haywood

Eataly non è solo grande distribuzione, non è solo ristorazione, non è solo turismo. Eataly non è neanche solo la somma di tutto ciò: è un’idea, un sistema di idee, un’ideologia.
Non è solo chi scrive ad affermarlo, ma il padre Farinetti a concepirla così. Quante aziende “normali” possiedono un manifesto di valori? Poche. Quello di Eataly si definisce addirittura “Manifesto dell’Armonia” e non parla solo di ciò di cui si occupa commercialmente, ma di un sistema di valori assolutizzabili. Eataly pretende non solo di fare profitto, suo scopo primario, ma anche di promuovere dei valori ed una concezione della società.
Alcuni punti del suddetto manifesto sono stati citati da quei precari e precarie che la scorsa settimana si sono opposti al loro destino di dover scegliere fra accettare le condizioni precarie e ricattatorie o rimanere disoccupati. Leggiamo:

“2) il primo modo per stare in armonia con le persone è saper ascoltare cercando spunti per cambiare o migliorare le proprie idee.
7) il denaro può allontanare dall'armonia. Bisogna avere sempre ben presente che il denaro è un mezzo e non un fine. Deve essere meritato.
9) l'armonia con le cose si ottiene ben sapendo che le cose sono di gran lunga meno importanti delle persone. Molto importante è invece la natura. Il primo modo per esserne in armonia è rispettarla.”

Lo scopo “dei ragazzi”, come li chiama l’amministratore delegato Francesco Farinetti, declassandoli dallo status di lavoratori e lavoratrici, era quello di opporre a questo manifesto la realtà lavorativa di Eataly. Noi invece vorremmo qui sottolineare come l’ideologia di Eataly concepisca l’azienda come un’istituzione totalizzante che possa comprendere e risolvere in sé stessa le contraddizioni ed i conflitti. “I sindacati sono medievali” secondo Oscar Farinetti perché i lavoratori non sono una collettività, ma individui parte dell’organismo aziendale.
Ed è proprio in forza di questa concezione che Eataly legittima l’altro manifesto, quello che Mercoledì 3 Settembre Francesco Farinetti ha sottoposto ai suoi dipendenti riuniti in assemblea aziendale. Dopo la buona riuscita dello sciopero di Sabato 30 Agosto, grazie anche alla diffusa solidarietà dentro e fuori l’azienda, ma anche in città come Roma, Milano e Sarzana, l’Amministratore Delegato e figlio di Oscar Farinetti si è presentato in azienda riunendo “i suoi ragazzi”. Il motivo è stato subito esplicitato ai circa 50 presenti mostrando un manifesto contro lo sciopero. In sostanza l’AD ha chiesto ai dipendenti di sottoscrivere un manifesto che contestasse le tesi dei “3 soli scioperanti su 97 dipendenti”, esponendoli quindi ad una gogna mediatica.
Ma non solo, una mossa del genere, davanti a dei dipendenti dei quali solo 22 hanno un contratto stabile, sa molto di ricatto, oltre che di comportamento antisindacale.
Questi lavoratori si sono già espressi sullo sciopero, non partecipando oppure presentandosi al presidio, cercare di porre i dipendenti gli uni contro gli altri è una mossa meschina e che tradisce una concezione proprietaria dei lavoratori: li pago io e quindi sono miei e posso usarli anche a fini di marketing.
Lunedì Oscar Farinetti si presenterà in azienda per incontrare “i 3 scioperanti”, proprio mentre si svolgerà sempre ad Eataly Firenze la prima assemblea sindacale promossa da Filcams… un caso che l’appuntamento, inizialmente preso per Venerdì 5 Settembre sia stato posticipato per sovrapporsi alla data dell’iniziativa del sindacato? Non è dato sapere, ma ad ogni modo Lunedì sarà una giornata campale per i lavoratori di Eataly.