Solidarietà a Massimo e alla Ri-MAFLOW dal campo giovani della IV Internazionale

Fri, 24/08/2018 - 14:43
di
35° Campeggio Giovanile della Quarta Internazionale

Questo comunicato è stato adottato al meeting finale del 35esimo Campo dei/le giovani rivoluzionari/e, ospitato a Billund in Danimarca dal SUF.

Giovedì 26 luglio abbiamo ricevuto una notizia davvero brutta e preoccupante dall'Italia: Massimo Lettieri, presidente della cooperativa RiMaflow, la fabbrica autogestita di Trezzano sul Naviglio, vicino Milano, è stato arrestato.

È stato ingiustamente coinvolto, insieme a Ri-Maflow, in un’indagine della polizia su un traffico illecito di rifiuti.

Si tratta di un’accusa assurda, dato che RiMaflow lavora fin dall’inizio su progetti ecologici, proponendo progetti di riciclo con materiali di scarto. Inoltre, la cooperativa si trova in un percorso di regolarizzazione con le istituzioni locali. Ancora più assurda è la presunta connessione tra RiMaflow e la criminalità organizzata, se pensiamo agli sforzi compiuti da RiMaflow contro lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici e contro gli interessi mafiosi nella città e nella periferia di Milano.

Nel frattempo è stato decretato dal giudice il sequestro di parte delle strutture della fabbrica e degli ingressi economici, utilizzati per pagare lo stipendio agli operai e alle operaie.

Massimo Lettieri venne al campo giovani in Grecia diversi anni fa per un intervento sui temi dell’autogestione, dell’autorganizzazione e dell’economia dei lavoratori e delle lavoratrici.

Il contributo di tali esempi ed esperienze è stato fondamentale per le attività di formazione del campo giovani e anche per molte organizzazioni politiche in tutto il mondo.

Per questo motivo consideriamo urgente dimostrare tutta la solidarietà possibile a coloro che ci hanno mostrato cosa può arrivare a fare la solidarietà dei lavoratori e delle lavoratrici. Dimostrare la nostra solidarietà a Ri-Maflow, ai lavoratori/trici della cooperativa e a Massimo in persona.

Dal 35esimo Campo dei/le giovani rivoluzionari/e chiediamo la liberazione di Massimo Lettieri e la cessazione immediata della criminalizzazione di Ri-Maflow. Chiamiamo quindi alla solidarietà internazionale.

La lotta di Ri-Maflow è la nostra lotta.

Difendiamo l’autogestione e l'autorganizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici!
Massimo libero!

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This statement was adopted at the closing rally of the 35th International Revolutionary Youth Camp, hosted in Billund, Denmark by the SUF.

On Thursday, 26 July, we received really bad and troubling news from Italy: Massimo Lettieri, president of the RiMaflow cooperative, the self-managed occupied factory in Trezzano sul Naviglio, near Milano, has been arrested.

He has been wrongly implicated, along with RiMaflow, in a police investigation on illegal trafficking of waste.

This is an absurd charge, since RiMaflow has worked from the beginning with ecological projects, proposing recycling projects for waste materials. In fact the cooperative is also in a regularization process with the local authorities. The presumed connection between Ri-Maflow and criminal organisations is even more absurd if we think about the efforts Ri-Maflow has made against workers’ exploitation and Mafia issues in the city and the suburbs of Milan.

In the meanwhile the appropriation of part of the factory facilities has been decreed by the judge, and money intended to be used for workers’ wage also seized.

Massimo Lettieri came to a youth camp in Greece several years ago to speak about workers’ self-management, workers’ self-organisation and workers’ economy.

The contribution of such examples and experiences has been fundamental in the youth camp’s educational activities and also for many political organisation around the world.

That’s why we consider urgent to show all the possible solidarity to those who have shown us what workers solidarity can do. To show our solidarity to Ri-Maflow, to Ri-Maflow cooperative workers and to Massimo himself.

From the 35th International Revolutionary Youth Camp we demand the liberation of Massimo Lettieri and an immediate halt to the criminalisation of Ri-Maflow. We also call for international solidarity.

The Ri-Maflow struggle is our struggle.

Let’s defend workers’ self-management and workers’ self-organisation!
Free Massimo!