ShareWood - Percorsi di riappropriazione ed autogestione a San Lorenzo

Thu, 26/05/2016 - 19:54
di
Sharewood - Aula studio autogestita

Assemblea aperta alle realtà del quartiere San Lorenzo ed alla rete DecideRoma

Ore 17-> Presentazione del progetto ShareWood- Dibattito su riappropriazione ed autogestione studentesca.

Ore 18,30-> Assemblea territoriale di autogoverno di San Lorenzo.

Ore 20,30-> Cena africana a sostegno di Karalò- Sartoria Migrante Autogestita di Communia

Ore 21,30-> Dj set

Parteciperanno i candidati alla presidenza del Municipio II

Tre anni fa, noi studenti e studentesse della Sapienza occupavamo le ex fonderie Bastianelli, a San Lorenzo, all'interno del progetto Communia. Di fronte ad un'università sempre più dequalificata, definanziata, nozionistica, dove chiudevano biblioteche ed il costo dei libri aumentava vertiginosamente, scegliemmo di praticare un'alternativa. Un'aula studio autogestita, fornita di una biblioteca con centinaia di tomi liberamente consultabili, aperta tutti i giorni. Un luogo dove scardinare i pilastri ideologici dell'università. Dove si collabora, invece che competere. Dove gli studenti non sono i semplici utenti di un servizio, ma una collettività che ragiona del proprio presente, del proprio futuro, di come costruire un modello diverso di formazione, che alluda ad una trasformazione più generale.

Le fonderie Bastianelli furono sgomberate, restituite al privato che ne era proprietario, nonostante l'ampia protesta dei cittadini di San Lorenzo. Abbattute in fretta e furia. Fin quando i tribunali non hanno bloccato i lavori. Ed ora, dove si trovava uno spazio di mutuo soccorso, attraversato da centinaia di abitanti del quartiere, c'è un enorme cratere. Indelebile testimonianza della devastazione prodotta dalla speculazione in questo quartiere. Un quartiere sul quale gravano altri numerosi progetti speculativi, calati sulle teste degli abitanti.

Il progetto ShareWood ha trovato una nuova casa presso le ex Officine Piaggio, a Scalo San Lorenzo. Abbiamo riqualificato le Officine, insieme, lavorando per mesi e mesi. E dove c'era una discarica abbandonata dal proprietario dello stabile, ora sorge Communia. Sartoria migrante, scuola d'italiano, uno spazio a disposizione per iniziative culturali e politiche. Ad oggi, l'aula studio è diventata un punto di riferimento imprescindibile per decine di studenti della Sapienza e non solo, residenti a San Lorenzo e nei più disparati quartieri di Roma. La gestione dell'aula è discussa collettivamente dagli studenti che l'attraversano, che producono convenzioni e regole a partire dalle proprie necessità e prospettive.

La ricchezza dell'esperienza di Sharewood, così come di tante altre esperienze di autogestione e mutualismo nella città, è però sotto attacco. In un contesto nel quale il profitto è l'unico paradigma riconosciuto, nella regolazione della vita della società, accade dunque che per risanare un debito pubblico tanto enorme quanto illegittimo, sia proprio chi quotidianamente dal basso costruisce diritti, comunità, socialità, a dover pagare. E' in questo quadro che il DUP approvato dal comune tenta di eliminare tutte queste esperienze negli spazi di proprietà comunale. E' in questo quadro che chi si riappropria di uno spazio privato lasciato al degrado per riqualificarlo e metterlo a disposizione del territorio si trova tagliato fuori da ogni dialogo con le istituzioni che dovrebbero, invece, riconoscere il valore sociale di tali sperimentazioni, e rispettare l'autodeterminazione di quei soggetti che questo valore lo producono.

A San Lorenzo, gli spazi sociali e le esperienze di mutualismo costituiscono da sempre una ricchezza irrinunciabile. Dal Cinema Palazzo, ad Esc, alla Palestra Popolare, al Grande Cocomero. Esperienze attraversate e costruite ogni giorno da centinaia di cittadini del quartiere, nelle quali si costruisce un'alternativa solidale, comunitaria,accessibile, alla gentrificazione che ha distrutto il tessuto sociale di questo quartiere. Tutte queste esperienze sono oggi sotto attacco, mentre invece speculatori e palazzinari trovano ampi spazi per increscere i loro profitti in questo territorio.

Il 19 Marzo 20mila persone sono scese in piazza, sotto lo slogan "Roma Non si Vende". in difesa di queste esperienze. Dinanzi ad una politica sempre più commissariata, ad una città sempre meno attraversabile, quelle 20mila persone hanno affermato un principio tanto elementare, quanto rivoluzionario. Decide la città. Le esperienze che dal basso si pongono l'obbiettivo di combattere con pratiche virtuose i processi di smantellamento dei diritti, di impoverimento, di isolamento sociale non possono essere eliminate con un colpo di spugna. Ne' dal DUP, ne' dall'iniziativa di un privato negligente e dai suoi progetti speculativi. La legalità non può essere l'unico metro di giudizio. Sono le esperienze, la prassi, il corpo vivo della società, a definire nuove convenzioni ed a rimodellare il diritto. In tal senso, riteniamo che la nostra esperienza, al pari delle decine di altre che in tutta Roma sono minacciate, ponga una sfida sul piano della legittimità di ciò che produciamo, più che della sua collocazione all'interno del recinto della legalità.

Per questo, a partire dall'esperienza emblematica della nostra aula studio, tanto più importante in un territrio abitato da moltissimi studenti, apriamo ad un'assemblea dell'intero quartiere. Insieme con gli altri spazi sociali, con i comitati territoriali, con gli abitanti del quartiere, vogliamo interrogare chi si candida a governare il nostro municipio circa il futuro di ShareWood e delle altre esperienze di autogestione presenti, ed in generale circa il futuro del quartiere tutto.

Dal basso, vogliamo esercitare il nostro diritto alla decisione sul futuro del nostro territorio, ed esercitare un'opera di controllo sulle scelte politiche future, che riguarderanno noi tutti e tutte.

Decide San Lorenzo!