Se lievita il pane sbocciano anche le rose

Wed, 13/04/2016 - 18:17
di
Bread & Roses - Bari

La presentazione del nuovo spazio di mutuo soccorso occupato a Bari

B&R nasce il giovedì santo del 2016 alle prime luci dell’alba. Come tutte le nascite però il suo concepimento ha radici e inseminazioni precedenti. Il suo nome ambizioso e poetico è uno degli effetti di un progetto che col nome di “Ri-Facciamola” risale almeno a sei mesi prima e che, a sua volta, è frutto di esperienze e progetti ancora precedenti, “Salsa sfrutta zero”, “Aula studio autogestita” nell’ateneo di Bari, la vicinanza alle vertenze dei migranti per un’accoglienza dignitosa nella loro odissea tra alloggi di fortuna, capannone e sfratti damoclianamante esibiti. In più, a far lievitare il pane e sbocciare le rose, si sono aggiunte le energie eterogenee ma sinergiche di Ortocircuito orto sociale urbano e Convochiamociperbari, associazione politico-culturale molto attiva in città.

Il tema che ha fatto da collante alle persone e alle associazioni coinvolte è quello della riappropriazione di spazi fisici e politici in città entro cui poter esprimere i propri bisogni, fantasie, energie e potenzialità, altrimenti relegate negli ambiti bui della marginalità improduttiva e frustrata. Il percorso che aveva come approdo la “ri-conquista” di uno spazio in città tra i più di cento abbandonati è stato costruito con grande passione politica e sociale, con forte slancio emotivo e, soprattutto, con la barra diritta sul valore imprescindibile della esperienza diretta e concreta nella quale la teoria si fa pratica, nella quale il pensiero critico si evolve nel sangue caldo dell’agire. Poche giuste parole, molti sensati fatti.

Oggi BREAD&ROSES è aperto, è una realtà, piccola, minuscola, ma immensamente grande ed importante per chi la pratica ogni giorno. Il desiderio è di continuare nella rotta della riqualificazione del territorio come espediente di rivalutazione della propria ed altrui vita, per questo si propone di accogliere le esperienze, le energie ed i desideri di chi come noi si sente poco accolto da una città e da un sistema frettoloso, monetarizzato, cinico e sempre più legato alle sole convenienze economiche.

In B&Rs pratichiamo il “mutuo soccorso” come moneta di scambio tra pari, cercando di fare del luogo un embrione di sviluppo per sistemi di comunità solidali ed improntati alle eguaglianze. Il giardino è stato il primo luogo in cui abbiamo messo in pratica, e continuiamo a farlo, il desiderio comune di “bellezza” come bene comune di cui riappropriarci, in maniera serena, aperta, inclusiva, vitale. Lo stesso impulso ci guida verso la riqualificazione della “casupola” attigua nella quale intendiamo avviare progetti di autorecupero costruttivo che, secondo pratiche di artigianalità sostenibile e partecipata, si faccia carico della messa in sicurezza degli ambienti e della loro bellezza complessiva, per potere così diventare degni luoghi delle attività che saremo in grado di ospitare.

Dalla aula studio libera ed aperta per quegli studenti, universitari e medi, che desiderano avere il luogo utile allo scambio, la ricerca e la condivisione del loro bisogno di Cultura, che oggi la città nega. Il punto logistico per la distribuzione di autoproduzioni etiche e sostenibili Fuorimercato per costruire un’economia solidale di beni da lavoro non sfruttato. La sartoria sociale, luogo di pratiche e laboratori artigianali in cui esprimere capacità ad oggi inespresse o marginalizzate. Il giardino delle zagare, con la riqualificazione e messa a frutto del prezioso agrumeto interno dove ospitare colture ed eventi, arance e performance artistiche.

Queste sono solo alcune delle idee possibili che B&Rs intende realizzare forte delle proprie capacità e conscio dei suoi limiti. Per questo l’invito è a chiunque si senta attratto almeno un po’ da questo percorso verso un orizzonte di bellezza fisica e metafisica, a partecipare con noi, frequentando lo spazio portandoci dentro i propri desideri, passioni ed energie.

Per rendere il più diffusa possibile questa sperimentazione intendiamo avviare una raccolta di firme di condivisione al progetto per la completa e definitiva apertura dello spazio, al fine di renderlo accessibile a tutte e tutti coloro che intendono la propria città un luogo vitale e non solo di fredda ed inospitale accoglienza. Le firme che raccoglieremo, attraverso una petizione dal basso, sono solo l’inizio di un processo di rivendicazione per poter procedere sereni verso gli obiettivi già delineati e quelli che eventualmente saremo in grado di prospettare nel corso della esperienza.