Il nuovo sindaco di Viareggio è del Pd ma non è sostenuto da Pd...

Thu, 18/06/2015 - 12:09
di
Blocco anticapitalista versiliese

A Viareggio, dopo il secondo turno, è stato eletto il nuovo sindaco. Si tratta, dell'ex primo cittadino del comune di Capannori, Giorgio Del Ghingaro con tessera PD sostenuto anche dalla senatrice democratica Manuela Granaiola e da numerosi dissidenti di quel partito. Il PD ufficiale, tuttavia, commissariato da tempo ha sostenuto un altro candidato, il renziano Luca Poletti che ha dovuto cedere al ballottaggio.
Vista dal fuori avrebbe potuto apparire come una sfida tra i “renziani” e la “sinistra” del PD ma non è stato affatto così. Del Ghingaro, ex elettore di Civati e caratterizzatosi per avere sposato il progetto “Rifiuti Zero”, in realtà ha vinto perché ha avuto l'appoggio di notabili e poteri forti. Sostenuto da ben cinque liste civiche, di cui una personale e un'altra con riferimento al partito socialista europeo, ha speso secondo indiscrezioni per la campagna elettorale più di 120.000 euro circa cinque volte di più dello sfidante che è arrivato al ballottaggio. La conferma che ci giunge da Viareggio è che il PD, nella sua totalità e non solo nella componente renziana, è un partito legato a logiche di potere.
Un partito che, nonostante il commissariamento, non è stato in grado di espellere chi si presentava con altre liste a sostegno di un candidato diverso da quello ufficiale. A Viareggio abbiamo, quindi, un parte del PD al governo e un'altra parte all'opposizione. Il ballottaggio è stato vissuto dalla maggioranza dei viareggini come delle primarie postume anche perché il commissario del PD aveva impedito che si svolgessero le primarie a suo tempo. La conseguenza di questa decisione è stata la bassa affluenza al voto. Alle urne si è recato solo il 30% degli aventi diritto con un calo di oltre 14 punti percentuale rispetto al primo turno dove l'astensione già si era fatta notare. Alla fine Giorgio Del Ghingaro sostenuto da cinque liste civiche, ma quasi tutte di area PD, l'ha spuntata su Luca Poletti sostenuto da PD, da una lista civica e dalla Federazione della Sinistra per Viareggio. La Federazione della Sinistra di Viareggio una vera e propria lista patacca, composta da ciò che rimaneva dei comunisti italiani e della componente grassiana locale espulsa da rifondazione comunista, si è attesta attorno al 1,9%.
Del Ghingaro è stato eletto con soli 9.000 voti su 52.000 aventi diritto. Significa che è divenuto sindaco nonostante l'82% dei viareggini non l'abbia votato. Nello stesso tempo nonostante i quasi 1900 voti pari al 6,1% dei voti validi al primo turno Filippo Antonini, candidato a sindaco della coalizione Viareggio Bene Comune, a causa di una questione di resti di una legge antidemocratica non è entrato in consiglio comunale.
Le elezioni viareggine sono state caratterizzate per una grande frammentazione politica oltre alle divisioni del PD anche la destra si è presentata divisa. Alessandro Santini candidato di Forza Italia e di due liste civetta si è fermato al 13%, meglio è andata a Massimo Baldini sostenuto da Lega Nord, Fratelli d'Italia, Partito Liberale e due liste civiche che ha sfiorato il ballottaggio con il 19,8%
Il successo della Lega Nord a Viareggio è notevole passando dallo 0,3% al 11,2% in soli due anni. Si tratta, comunque, di un voto di opinione dato che i dirigenti locali non sono stati in grado, almeno fino adesso, di costruire un minimo di radicamento tanto è vero che non hanno neppure una sede. Il M5S che candidava Giulio Zanni si attesta al 9,5% pagando lo scotto di avere avuto numerose defezioni negli ultimi tempi.
La vera novità politica è stata rappresentata dalla lista Repubblica Viareggina per i beni comuni di cui anche noi abbiamo fatto parte. La lista ha raccolto quasi 900 voti attestandosi al 3,4%. E' l'unica lista di sinistra ad essere andata sopra la soglia del 3%. Deludente il risultato della già citata Federazione della Sinistra che ha deciso di sostenere il candidato ufficiale del PD, ma deludente anche il risultato della lista di SEL alleata a Repubblica Viareggina che raccoglie appena un 2,4%.
Repubblica Viareggina per i beni comuni è stato un esperimento che ha canalizzato energie giovani. Persone provenienti dai movimenti di lotta della casa, dai comitati ambientali, attivisti di spazi sociali si sono messi insieme partendo dalla volontà di dare rappresentanza alle lotte sociali. La delusione di non avere eletto nessun consigliere non ha impedito di continuare il percorso di difesa dei beni comuni. Ed è già scesa in piazza contro la devastante controriforma della scuola attuata dal governo Renzi.
Come Blocco Anticapitalista abbiamo sostenuto questo percorso contrastandone, e crediamo anche riuscendoci, le derive elettoralistiche. Le elezioni sono state un'occasione non solo per far conoscere le nostre proposte anticapitaliste ma per aggregare. L'esperimento continua e ne valuteremo passo passo gli sviluppi.