Assemblea verso il 4 dicembre: incrociamo le lotte!

Tue, 24/11/2015 - 15:38
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Laboratorio per lo sciopero sociale - Roma

Mercoledì 25 novembre alle 17 un'assemblea pubblica presso la facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, per costruire la mobilitazione del 4 dicembre al Campidoglio.

Un’assemblea partecipatata quella alla Sapienza lo scorso 10 Novembre. Siamo partiti dalle riflessioni prodotte dall’appuntamento nazionale dello Strikemetting ,svoltosi a Bologna, da quelli che sono stati i ragionamenti fatti a partire dall’attuale fase segnata dal governo Renzi e dai suoi provvedimenti che determinano un nuovo modello; un nuovo assetto che avanza come uno schiacciasassi, con un elemento retorico spregiudicato e portando un attacco radicale come i precedenti governi, anche di centro destra, non erano riusciti. Una fase dunque segnata dal Partito della Nazione in sinergia con le indicazione di austerity provenienti dalla Commissione Europea.

A partire da questo abbiamo deciso di ripartire proprio da quei contenuti che hanno caratterizzato lo sciopero sociale e che compongono un terreno possibile di rivendicazion, ricomposizione e conflittualità: salario minimo europeo, reddito garantito e permesso minimo di soggiorno e dunque una nuovo welfare, dalle garanzie e sostegni economici ai servizi pubblici. Per questo verrà stilata una Carta che possa sintetizzare questi contenuti e che possa essere condivisa e discussa in tutti i territori.

L’elemento però che forse è risultato caratterizzante è stato l’incontro tra le molte realtà di lotta contro la precarietà lavorativa, come i lavoratori dei Canili comunali o i lavoratori della cooperativa Un sorriso, insieme ala partecipazione di alcuni sindacati di base, con realtà cittadine, come la rete per il diritto alla città, ma anche singoli e associazioni. E proprio nell’intreccio dei diversi punti di vista si è delineata l’immagine di una città che, se da una parte ingigantisce il ricorso al lavoro gratuito e volontario non retribuito, propagandandolo come nuova frontiera (come all’Expo milanese), dall’altra devasta la vita di chi lavora aumentandone la precarietà o direttamente spingendo nella sfera della disoccupazione.

Così si dipinge il volto di una città con garanzie sociali sempre più ridotte, spazi di partecipazione o di democrazia nulli, fino a prefigurare un modello escludente, completamente privatizzato in cui il comando viene raffigurato da una squadra di prefetti, pronti a mantenere l’ordine pubblico con mano ferma, facendolo coincidere con un’idea reazionaria e distorta di ordine sociale.

A partire da questo è necessario provare a partire da 2 differenti velocità: una prima, più lenta, fatta di mutualismo e cooperazione, mettendo in sinergia strumenti e vertenze, costruendo meccanismi di difesa collettiva, ma anche campagne comunicative a partire dalle privatizzazioni fino al governo della città, inteso come priorità, alternative e autogoverno dal basso. Dall’altra, invece, una velocità maggiore che possa dare visibilità a questo processo e che possa renderlo pubblico come percorso aperto e partecipabile, ma soprattutto come possibilità politica di alternativa.

Per questo, si è costituito un gruppo di lavoro che si occuperà della comunicazione e di stilare una “piattaforma” di rivendicazioni, a partire dagli elementi discussi insieme, utile a costruire ed allargare la mobilitazione ad altri soggetti e altre vertenze e ci siamo riaggiornati in un altro appuntamento pubblico Mercoledì 25 Novembre per provare a costruire una prima giornata di attiv/azione per Venerdì 4 Dicembre, in cui provare a prendere dal basso piazza del Campidoglio e svolgere un agorà dove discutere proprio quella carta dei contenuti in modo collettivo e pubblico.