Facoltà di classe - Ciclo di formazione politica

Thu, 05/01/2017 - 11:49
di
Communia Network

--Tutti gli incontri si terranno allo Spazio di Mutuo Soccorso Communia, via dello Scalo San Lorenzo 33, Roma e saranno visibili in streaming nell'apposito gruppo fb oltre che su richiesta su www.communianet.org scrivendo a info@communianet.org --
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Sabato 28 gennaio 2017 – dalle 11.00 alle 17.00
Economia di mercato, debito e finanza. Quali prospettive, quali fuoruscite
Relatore Marco Bertorello

Sabato 11 febbraio 2017 – dalle 15.00 alle 19.00 [RIMANDATO A DATA DA DESTINARSI SEGUIRANNO INFO]
Cos'è lo sfruttamento oggi? Alienazione e legge del valore
Relatori Danilo Corradi e Daniele D'ambra

Sabato 18 marzo 2017 – dalle 15.00 alle 19.00
Quando i subalterni parlano
Relatrice Lidia Cirillo

Domenica 26 Marzo 2017 dalle 15.00 alle 19.00
Esiste ancora l'imperialismo?
Relatore Piero Maestri

Sabato 1 aprile 2017 dalle 15.00 alle 19.00
Crisi della democrazia e l’alternativa dell’autogestione
Relatore Salvatore Cannavò

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Communia Network nasce tre anni fa sulla base di una tesi, la fine del movimento operaio, e un’intuizione ad essa legata, riprendere le fila del discorso ridefinendo pratiche quali il mutuo soccorso conflittuale, la riappropriazione, l’autogestione.
Le urgenze e le necessità legate alla costruzione concreta della rete ci hanno portato ad accantonare per troppo tempo il terreno della formazione e della ricerca teorica, che però risulta essenziale per qualsiasi progetto politico che voglia dotarsi di una minima lungimiranza. Il programma qui presentato prova a riprendere le fila del discorso senza rinunciare a fare anche di questo ambito un momento di sperimentazione utile non solo al nostro rafforzamento teorico, ma anche all’attività politica quotidiana.
Da una parte quindi proviamo a rispondere alla necessità di una formazione base che rafforzi il bagaglio delle e dei militanti della nostra rete, ma allo stesso tempo il tentativo è farne occasione per dei passi in avanti sul piano dell'elaborazione teorica, in una dialettica che si vorrebbe costante attraverso il coinvolgimento della redazione e dei/lle partecipanti ai singoli appuntamenti di formazione.
La tesi che ci ha condotto fin qui ad esempio, quella della fine del movimento operaio, va approfondita in modo che non resti per molti di noi un semplice enunciato, attraverso l'indagine della sua scomposizione, così come della composizione attuale del proletariato, delle relazioni di potere che lo intersecano e delle potenzialità che ne conseguono.
Invece che immaginare una formazione classica che riproponga schematicamente i fondamentali del marxismo o la ricerca potenzialmente senza fine dei suoi spunti migliori andando a setacciare il suo denso passato, abbiamo pensato di rovesciare l’approccio: partire dai problemi che ci troviamo di fronte e da lì procedere domandandoci quali elementi sia utile recuperare nella definizione, seppur approssimata, di un’alternativa, quali risultano invece inutili e quali magari andrebbero approfonditi e ripensati.
Basti citare la categoria dell'imperialismo che ad oggi produce a sinistra sbandamenti di ogni sorta dettati da uno pseudo-campismo che diviene appoggio ad imperialismi nazionali come quello russo e che invece risulterebbe essenziale per comprendere processi che si danno ormai principalmente su scala transnazionale e globale.
Processi che ci pongono davanti ad un potere sempre più impalpabile e oligarchico, con la conseguente urgenza di ripensare il concetto di democrazia, forme e organismi alternativi, partendo dalle esperienze di autorganizzazione che la storia ci ha consegnato. Così come davanti ad un'economia in crisi perenne e sempre più legata alla finanza può essere utile interrogarsi sul rapporto tra pianificazione centralizzata e mercato per rafforzare anche sul piano teorico e non solo politico-organizzativo una prospettiva fuorimercato.
In un contesto in cui quello dato sembra l’unico mondo possibile, a mancare drammaticamente è proprio la definizione di un’alternativa, o quantomeno di alcuni passaggi ponte tra i bisogni di oggi e la società di domani, che lascino intravedere un Possibile successivo al capitalismo, recuperando la logica del programma transitorio.
Non si tratta di definire un nuovo orizzonte strategico compiuto, per il quale necessiteremmo di ben altre forze, ma al contempo nemmeno aspettare che questo si determini spontaneamente nelle esperienze di cui siamo protagonisti. Se abbiamo deciso di fare del diritto di sbagliare una caratteristica del nostro attuale agire politico, allora è utile renderlo proficuo anche sotto questo punto di vista, concedendoci la libertà di percorrere una strada teorica, verificarla, eventualmente tornare indietro e ricominciare.
Se i subalterni possono parlare, parafrasando una celebre espressione di Spivak, occorre iniziare ad immaginare come, dove e in che forme, sapendo che la risposta potrà essere trovata solo procedendo per approssimazioni successive.
L’idea che abbiamo sviluppato per tenere insieme formazione e ricerca parte dalla definizione di alcuni laboratori di base, i cui temi sono quelli individuati nell’ultima discussione di redazione: sfruttamento, imperialismo, capitalismo contemporaneo, classe/fine del movimento operaio e democrazia.
I laboratori possono essere utilizzati dai nodi in forma integrale e progressiva o anche singolarmente
Consapevoli della loro parzialità (si pensi anche soltanto alle tematiche ambientali e all’urgente necessità di farne materia di formazione), partiamo da qui.

Ogni laboratorio di base dovrebbe concludersi con una domanda speculare volta in un secondo momento ad aprire il tema di ricerca. Perché il tema di ricerca possa effettivamente dispiegarsi sarà essenziale sviluppare un vero e proprio dibattito sui temi specifici a partire proprio dai laboratori, provando a porre in relazione gli elementi emersi nei vari laboratori locali. Se immaginiamo invece una sorta di delega tematica ai singoli relatori questa parte importante del progetto di formazione resterà con tutta probabilità lettera morta. Per restare agli esempi fatti i temi di ricerca ipotizzati sono rispettivamente: economia a sfruttamento zero, internazionalismo, fuori mercato, la ricerca del soggetto perduto, democrazia diretta e poder popular.

Evento facebook: https://www.facebook.com/events/1192701314178885/