Ebola: tagli, pasticci e improvvisazioni

Wed, 08/10/2014 - 15:37
di
Jesus Jaén*

La Sanità pubblica è sotto attacco in tutta Europa, con una situazione drammatica in Grecia, mentre in Spagna l'attacco è stato in parte bloccato dalla mobilitazione della cosidetta marea bianca, lavoratori e popolazione mobilitata in comitati e collettivi in difesa della sanità pubblica.
Questo intervento di un esponente di un Collettivo di Madrid mette in relazione i tagli, l'incopentenza e l'improvvisazione di fronte al rischio di epidemia del virus ebola.
Ricordiamo che in Italia dopo i tagli dei vari governi di centrodestra e di centrosinistra, il governo Renzi prevede una nuova manovra che taglia ulterioremte la Sanità, si parla di 3 miliardi di euro.
Siamo di fronte a degli apprendisti stregoni.

Una nostra compagna è stata infettata con il virus ebola. Quando il governo ha ricoverato Miguel Pajares (il medico missionario infettato in affrica) in molti - professionisti, collettivi e sindacati della sanità - abbiamo denunciato l'amministrazione. Avvertivamo l'improvvisazione e l'irregolarità del Ministero della Sanità e del governo di Madrid.
Non siamo indovini. Semplicemente lavoriamo in ospedali e centri sanitari che vengono smantellati, tagliati e privatizzati, come conseguenza di una politica che mira a rendere la nostra salute un affare per gli speculatori, con i fondi e le società private come avvoltoi.

Ora quello che è successo è scandaloso. Il governo di Ignacio González ha approvato un piano due anni fa per privatizzare e smantellare un terzo della salute di Madrid. Egli non ha potuto ottenere tutto, ma fra i suoi "successi" c'è stato lo smantellamento dell'ospedale Carlos III. L'unico ospedale di Madrid dedicato alla lotta contro malattie come l'ebola e altre patologie infettive o tropicali. I suoi professionisti e i suoi servizzi erano al vertice per il trattamento e per la ricerca di queste malattie. Improvvisamente molti sono stati trasferiti all'ospedale de La Paz, e molti altri sono stati allontanati.

Quando all'inizio di agosto è stato portato il primo infettato al Carlos III, è stato riaperto in maniera sciatta e improvvisata. Si pretendeva di preparare ii personale improvvisando come è stato denunciato da alcuni professionisti e sindacati. Proprio il Consiglio della Sanità ha ammesso che non sapeva bene le norme e i controlli che dovevano essere fatti.

E quando si arriva a questo punto uno si domanda, ma sanno cosa stanno facendo questi tecnocrati inutili e improvvisati con la nostra salute? Non sanno che stanno giocando con la vita e la salute di milioni di persone?

Ciò che ora più ci interessa sono due cose: primo che la nostra collega possa recuperare e possa continuare una vita normale; e in secondo luogo, che questo caso non sia l'inizio di una catena che si sa dove inizia ma non dove finisce.
E detto questo, non si dovrebbero dimenticare le responsabilità dei politici. Essi, non ci hanno portato l'ebola, ma ci hanno lasciato sempre meno difese. Ci stanno distruggendo la sanità pubblica e universale, che è stata una delle migliori al mondo. Oggi è il turno di ebola, ieri erano i pazienti di epatite C a cui non è fornito il Sovaldi, abbiamo visto anche la mancanza di supporto ai pazienti di SLA e così via.

Ora dovrebbe dimettersi il Ministro Ana Mato, presidente Ignacio González e il nuovo consigliere della salute Javier Rodríguez. Sono i responsabili dei tagli all'assistenza sanitaria. Non se ne andranno da soli. Dovranno essere cacciati. Ancora una volta la marea bianca scenderà nelle strade e alle porte degli ospedali. Dovrà esssere ascoltata.

*Gesù Jaén è attivista della marea bianca nella University Hospital de La Princesa di Madrid. Fonte originale dell'articolo: http://www.vientosur.info/spip.php?article9462