4 Dicembre: tutte/i a Potenza contro lo Sblocca Italia!!

Mon, 01/12/2014 - 18:54
di
Coordinamento nazionale NO TRIV - sezione Basilicata

Il 4 Dicembre 2014, in occasione della discussione in Consiglio Regionale sul cosiddetto decreto
"Sblocca Italia" arriveremo di nuovo sotto la sede della Regione Basilicata per contribuire a
fermare la devastazione ambientale, democratica, economica e sociale in atto, che rischia di
compromettere per sempre il futuro dell’intera Regione. Immaginiamo, per la Basilicata, un futuro
fondato su un'economia che salvaguardi la vita, la natura, il territorio: una regione posta al centro
del Mediterraneo che sia esempio di accoglienza, di solidarietà, di fratellanza tra i popoli, elementi
che da sempre la caratterizzano e che sono alla base della sua ricchezza culturale. Soprattutto,
vogliamo una Regione fondata sulla partecipazione, non sull'elemosina!
Le procedure autorizzative semplificate mediante pianificazione accentrata delle aree individuate
come strategiche per I'economia nazionale (interessate da estrazioni di fonti fossili, reiniezione dei
reflui, stoccaggio di rifiuti ordinari e speciali ecc.) previste dallo “Sblocca Italia”, trasformerebbero
la Basilicata in un'enorme discaric
a, un territorio piegato unicamente alla logica dello sfruttamento,
cancellando per decreto il diritto all’autodeterminazione del proprio futuro.
In queste ultime settimane I'opposizione allo “Sblocca Italia” ha registrato un crescendo di iniziative
in Basilicata ed in tutta Italia, dal Nord alle Isole. I movimenti, facendo rete tra di loro, hanno
saputo dare impulso ad un capillare processo di coinvolgimento dei cittadini e delle
amministrazioni locali (attraverso I'invio di deliberazioni ai rispettivi presidenti di Giunta regionale),
al fine di sensibilizzare settori sempre più estesi della società civile e del lavoro. L'Università, la
Sanità, la ricerca, I'agricoltura, i servizi di manutenzione del territorio, i servizi sociali, tutto, in
maniera crescente, dovrà dipendere dal grande bluff della promessa di una sviluppo inesistente?
3.500 tonnellate di reflui al giorno derivanti dall'estrazione petrolifera in Val d' Agri, una volta trattati
presso Tecnoparco finiscono nella terra che coltiviamo, nei pascoli, nell'acqua che beviamo e
utilizziamo per irrigare i campi, entrando di fatto nella catena alimentare. Ne consegue che
nessuno in futuro sarà disposto ad acquistare i prodotti della nostra terra. L'accumulo di queste
sostanze nocive favorisce I'insorgere di patologie endocrine e neoplastiche (carcinoma del colon e
della mammella) ed ematologiche, leucemie e malattie mieloproliferative.
Malgrado tutto ciò e nonostante gli allarmi internazionali sul cambiamento climatico che reclamano
con urgenza la riduzione dell'uso delle fonti fossili, il governo centrale e regionale, ciecamente,
hanno ribadito I'importanza "strategica" di tali fonti per il superamento della crisi economic
a, crisi
provocata ed aggravata dalle speculazioni delle multinazionali del fossile.
Tali scelte unidirezionali, peraltro condivise, della politica locale ci hanno paradossalmente imposto
la dipendenza dai proventi di queste fonti per il finanziamento dei nostri servizi essenziali regionali
(sanità - per circa 20 milioni di euro ed università - per circa 40 milioni di euro).
Tesi contrarie a questa tendenza (tra cui ASPO Italia, WWF) evidenziano, da anni, il venir meno
della convenienza economica allo sfruttamento delle fonti fossili a causa della riduzione della
domanda energetica. Non è seriamente credibile che la Basilicata, anche a seguito di un
sostanziale aumento degli attuali quantitativi estratti, imposto dal blocco Confindustria/Governo/
Multinazionali, possa contribuire in maniera significativa al gettito fiscale, alla crescita
dell'occupazione ed al risparmio sulla bolletta energetica: si tratta di un'operazione demagogicomediatica
ideata per puri motivi di propaganda (si pensi all'attuale situazione economica e sociale
della Val d'Agri, della Val Basento e dell'area di Tempa Rossa!).
E' tempo ormai di attuare una politica razionale che, rispettando la piena informazione dei cittadini
coinvolti, attui una bonifica partecipata dei territori sottoposti allo scempio
, innescando un
meccanismo virtuoso che porti ad una crescita economica sganciata dal meccanismo di un
aumento forzoso dei consumi ma connessa soprattutto alle attività di recupero del territorio e ad
una oculata politica di decrescita basata su un nuovo modello di consumo (economia solidale e
prodotti a km zero).
Per riappropriarci dei processi decisionali che determinano il presente ed il futuro delle generazioni
a venire, invitiamo tutti i cittadini , le forze politiche e sindacali democratiche, le associazioni, i
comitati e i movimenti, a mobilitarsi per il 4 Dicembre e per ogni successivo momento di
confronto. Siamo infatti chiamati a difendere il futuro della nostra Regione e l'idea stessa di
democrazia che, nata dalla resistenza partigiana, si è incarnata, in Lucania, nelle grandi lotte
contadine per la terra che hanno segnato il riscatto di un popolo. Questa stessa terra nonché il
diritto alla salute, al lavoro dignitoso, al cibo, all'acqua pubblica, al reddito, oggi, esigono di essere
difesi da tutti noi !!!