25mln “regalati” ai potenti del marmo. Mentre si assite al rimpallo fra Procura e Amministrazione.

Thu, 05/02/2015 - 11:51
di
Carrara Assemblea Permanente

“Oggi la firma dei rinvii a giudizio” l’ultimo grande annuncio del procuratore A. Giubilaro. Continua il balletto tra Procura e Comune di Carrara. Sono ormai passati mesi dalle prime notizie circa la chiusura delle indagini sui famosi “concordati” tra Comune e rappresentanti di settore per il contributo, più noto come “tassa marmi”, che dovrebbe provenire dall’attività estrattiva.

Secondo la legge regionale 78/1998, “per l’estrazione di materiali ornamentali […] il titolare dell’autorizzazione deve versare al Comune un contributo rapportato alla quantità e qualità del materiale ornamentale estratto […] nel limite massimo del 5,25% del valore di vendita del materiale”, mentre per materiali industriali – quindi scaglie, blocchi da scogliera o rocce da polverizzare per l’estrazione di dolomia - il tetto sul contributo è fissato, dalla stessa legge, al 10,50% sul valore di mercato.

Al centro del mirino i “concordati” del 2009 dove l’abuso si sarebbe compiuto non tanto nella definizione della tariffa quanto nella definizione del valore di mercato del materiale: gli accordi infatti riportano “il valore unitario concordato per i blocchi […] è determinato in 250 £ a tonnellata”. La tariffa si determina quindi per 25 euro a t. (con un errore perfino nell’applicazione delle percentuali massime disposte per legge).

Il Procuratore A. Giubilaro annuncia da tempo di aver pronti sulla scrivania i rinvii a giudizio conseguenti la chiusura delle indagini che vedrebbero 15 processati per abuso d’ufficio, l’ultima volta il 5 Gennaio scorso Giubilaro parlava di 5-6 giorni di tempo, ma i rinvii non arrivano. Continua invece una pioggia di indiscrezioni e di notizie sull’imminenza di questa operazione, l’ultima coinvolge la Corte dei Conti di Firenze, che fa tanto pensare ad un’altalena di potere tra Procura e Amministrazione, o meglio, tra Procura e partito di maggioranza. Se si volesse dar retta alle pance, si penserebbe subito ai disagi che tale provvedimento causerebbe alle prossime elezioni regionali, se si volesse, ma noi non vogliamo. Se si volesse essere maliziosi, si penserebbe che questi ripetuti annunci servono a tenere pari gli equilibri, oggi molto labili, tra le forze politiche in campo a Carrara e forse che un altro scandalo per il PD, scomodo anche a livello nazionale, sta tentando di far capolino ma viene prontamente rimandato al mittente ritardandone gli effetti. Del resto i nomi sono risonanti: sono coinvolti il Sindaco Zubbani; il vice sindaco Vannucci; 4 assessori - Bernardini, Andreazzoli, Benedini, Bernardi -; alcuni funzionari fra cui Marco Tonelli, storica ombra del Comune di Carrara con delega al marmo e, da quest’anno, all’Urbanistica.

Ma senza voler entrare in queste dinamiche da palazzo, noi ci preoccupiamo invece dei cittadini che vedono ad oggi sottratti alle casse comunali 25 milioni di euro, nella città più indebitata d’Italia. Ci domandiamo quanto tempo ancora si dovrà aspettare la consegna dei rinvii a giudizio. Ci domandiamo se davvero le logiche di palazzo sono più importanti della giustizia, se per bassi e spregevoli giochi di potere sentiremo ancora una volta parlare di “reato prescritto”