Nuit Debout a Marsiglia, la Cenerentola di Francia resta sveglia

Wed, 13/04/2016 - 16:30
di
Valentina da Marsiglia

Nuit Debout. 41 marzo, 21 Germinal, 11 aprile 2016. H.18, Marsiglia.

Come tutte le sere i “nottambuli” si ritrovano a Réformés, punto nevralgico e centralissimo di Marsiglia. All'inizio in qualche decina, si riprende il presidio in realtà mai davvero terminato, si costruiscono panche e tavoli con assi di legno e cassette per accogliere i ritardatari. Qualcun* accende il falò, rito che unisce e scandisce i tempi dell'assemblea. La folla aumenta, a fine serata si contano centinaia di volti, tra cui moltissim* giovani e SDF ["Sans domicile fixe", N.d.R.], che da subito hanno sostenuto la mobilitazione con convinzione.

L'Agorà, come viene chiamata, ha inizio. “Forse davvero la vocazione di Nuit Debout, la nostra vocazione, è smantellare la V Repubblica?”. Questa la domanda che da due settimane ci si pone più spesso. Un pensiero nuovo che però si impone con forza, una domanda che ci si ripete con stupore per il solo fatto di averla pensata, si ripete con paura, poi con entusiasmo, speranza, sorrisi.

Quasi tutt* i più giovani sono scesi per la prima volta in piazza proprio in queste settimane. Ci si chiede cosa accadrà domani... ma “il domani non esiste, ci è stato rubato e noi porteremo avanti questo oggi fino a quando non saremo pront* a costruire il nostro domani... e con domani verrà aprile e la nostra primavera”. [Intervento fatto durante l'assemblea del 40 marzo a Place de la République, Parigi. N.d.R.]

La manifestazione del 40 marzo ha riempito di aspettative, ma anche di dubbi. Le strade sono state inondate da un fiume di più di 15mila persone, un numero incoraggiante per una città che da anni non ha l'abitudine di scendere in piazza. Un migliaio di persone ha riempito poi l'assemblea generale, l'“assemblée démocratique”. Un'agorà memorabile, che ha strutturato il movimento Nuit Debout a Marsiglia.

Ci si guarda intorno, ci si stringe, ma si nota anche con preoccupazione la composizione del movimento. Due terzi dei manifestanti sono giovani studenti, quasi tutti francesi, in una città in cui il 65 per cento della popolazione non è francese (la comunità più grande è proprio quella italiana, che rappresenta circa il 36 per cento della popolazione totale), e un terzo è di origine extra-europea.

La maggioranza dei marsigliesi subisce già da tempo la durezza del giogo capitalista, e più che con entusiasmo in principio guarda con indifferenza la kermesse bianca contro la “Loi Connerie”. Si apre però qualche spiraglio, rappresentanti di diverse comunità prendono parola, si invocano “fratellanze” e si cercano convergenze.

Da subito il “noi” rimpiazza il “loro, quasi dimenticandosi che lì, oltre il circolo di quell'assemblea, la V Repubblica esiste ancora e non verrà smantellata in una sera. “Dobbiamo formare un'Assemblea Costituente su tutto il territorio francese, è il momento di riscrivere la costituzione”. Una costituzione scritta dal basso, per un potere e un'economia dal basso, contro il mostro capitalista che sfrutta, divide, opprime e uccide.

Si evoca con rabbia l'islamofobia fattasi stato, la repressione che circonda le comunità palestinese e curda (la comunità curda a Marsiglia conta più di 10mila rappresentanti ed è molto attiva sul piano politico, con manifestazioni mensili che vedono 2-3mila persone in piazza, ma vengono costantemente fatte passare sotto silenzio da stampa e autorità locali), l'oppressione patriarcale e l'esclusione dalla vita sociale della diversità funzionale.

Si guarda indietro alla Comune di Parigi, ma anche alle mobilitazioni nello Stato Spagnolo e si spera. Una speranza forte che si può toccare, un'eccitazione che non fa contenere le risa.
Il prossimo passo è il 47 marzo (16 aprile), nel centro della città. Poi il 54 marzo (23 aprile), per una notte di convergenza tra il movimento del centro e quello delle banlieue Nord della città.

È difficile, difficilissimo, ma Marsiglia la Cenerentola di Francia, Marsiglia “La Belle”, infine resta sveglia.

Guarda il video del movimento