Il fiore della libertà di Shaimaa Al-Sabagh

Sun, 25/01/2015 - 18:29
di
baruda

Ieri a Cairo la polizia del regime di Al Sisi ha sparato su una manifestazione pacifica, uccidendo Shaimaa Al-Sabagh, militante egiziana, socialista, ventre si recava in piazza Tahrir per depositare un fiore, gridando "pane, libertà, giustizia sociale" - un programma troppo pericoloso per il regime egiziano. Le rivoluzioni arabe hanno scaldato molto poco i cuori e le menti nella "sinistra" italiana, e ancora oggi siamo tutte/i incapaci di essere davvero al fianco di chi resiste alla restaurazione egiziana e alla controrivoluzioni in tutta la regione araba. Pubblichiamo questo articolo di baruda.net per ricordare Shaimaa, le/gli altre/i morti in questi anni di lotta per la libertà e la giustizia, la resistenza che migliaia di donne e uomini portano avanti quotidianamente in tutta la regione. (pm)

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, e chissà quante altre cose in comune.
Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante … e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb mi lascia basita.
Shaimaa voleva lasciare un fiore a Tahrir, 4 anni dopo quel 24 gennaio, un fiore simbolico per ricordare milioni di persone che erano lì e lì son rimaste per molto, chiedendo libertà, pane e una vita che si potesse chiamar vita,
quella che sappia anche solo vagamente cosa possa essere la libertà.
Quello è stato Tahrir, qualunque fottuta fine quel sogno abbia fatto, e quello doveva ricordare quel fiore che Shaimaa stava andando a lasciare a terra…voleva ricordare un popolo che è riuscito ad essere unito contro una dittatura che non sembrava abbattibile, e che poi ha saputo rispondere con il settarismo e l’opposizione religiosa per sbaragliare le piazze e lo spirito rivoluzionario che ha animato i primi mesi.

Tahrir è stata una grande macchina di repressione che ha visto quasi 15.000 persone finire in carcere (tra cui tanti tanti compagni e i gruppi Ultras) , che ne ha visti tanti uccisi per le strade… quello andava a ricordare Shaimaa ieri.
I suoi compagni uccisi, il sangue e il desiderio di libertà affossati in malo modo ma comunque indimenticabili.
Tahrir non sarà dimenticata facilmente, Tahrir mette ancora paura: per questo Shaimaa è caduta a terra uccisa durante una manifestazione più che pacifica dell’Alleanza popolare socialista, da poco in conferenza stampa per commentare quest’assassinio.

E’ stata colpita alle spalle, Shaimaa, da otto metri di distanza e dalle immagini che riempiono la rete si capisce facilmente chi sono i suoi assassini. La polizia egiziana ha ucciso una compagna, gratuitamente, durante una protesta pacifica in memoria di una già uccisa rivoluzione e di tanti suoi compagni.

Shaimaa cade ferita tra le braccia di un compagno. Morirà poco dopo in ospedale…
Conosco la piazza dove è stata uccisa, io - sua coetanea- non son riuscita a non andare ad abbracciare col mio sguardo quella piazza mastodontica e quasi stupita di cotanta bellezza. Ho stretto a me i vostri sguardi di donne e uomini che finalmente imparavano a conoscere la parola Hurriya, libertà, che la stavano iniziando ad assaggiare…
e la bellezza di uno sguardo che finalmente può aspirare alla libertà non si dimentica.
Sono letteralmente affogata nei sorrisi, nelle voci, negli sguardi liberi di quelle donne: ed oggi una di loro viene seppellita e portata in alto da centinaia di mani, a salutare per l’ultima volta il fiore di libertà che così tanto è costato.

La terra per te sarà un soffio di piuma, Shaimaa, sorella e compagna mia.