Bulevar No! Un villaggio dice basta!

Sun, 16/02/2014 - 17:59
di
Mariano Gónzalez e Oscar JDB

Gamonal de Rio Pico era un villaggio della provincia di Burgos fino a quando, nel 1955, è diventato un quartiere del capoluogo, chiamato «quartiere di Gamonal» (il suo nome proviene dai «gamones», una pianta che si coltivava per l'alimentazione animale in questa zona).
Negli ultimi anni della dittatura franchista Burgos subisce un processo di industrializzazione che incide molto sul quartiere di Gamonal perché viene attraversato dall'autostrada N-1 che collega Madrid con Parigi. E' in questo periodo - i due decenni 70 e 80 - che avviene la forte espansione del quartiere (inoltre è il periodo nel quale comincia la costruzione di blocchi abitativi per accogliere la manodopera proveniente dai campi per lavorare nell'industria nascente).
Come tutti i quartieri operai creati durante l'espansione industriale, gli edifici sono costruiti con molta fretta e materiali di bassa qualità e a ciò dobbiamo aggiungere la scarsità di zone verdi. Nel quartiere si crea un'alta densità abitativa con oltre 60mila abitanti dei 180mila che vivono nel capoluogo Burgos e la crisi sta provocando un alto tasso di disoccupazione.
Le principali lotte del quartiere di Gamonal risalgono al 1978 e 1980 quando ci furono mobilitazioni (represse con violenza) su questioni relative al miglioramento delle linee di trasporto e all'aumento dei prezzi. Più di recente, dopo vari mesi di lotta contro la costruzione di un parcheggio sotterraneo, il 18 agosto 2005 si produsse una forte mobilitazione che, per quanto duramente repressa, portò all'annullamento della costruzione del parcheggio da parte della municipalità, di fronte alla pressione degli abitanti.

Questo quartiere operaio e fortemente popolato è stato scelto dall'attuale governo locale del Partido Popular come sede per la cosrtuzione di un progetto faraonico: il Bulevar di Gamonal. Il quartiere è attraversato dalla calle Vitoria, strada a doppia corsia per senso di marcia fortemente trafficata (uno degli assi di attraversamento di Burgos) e il progetto del PP (che costerebbe - in tempi di crisi - oltre 15 milioni di euro) prevedeva la riduzione a una corsia per senso di marcia per costruire garage da 20.000 euro ciascuno (un costo troppo elevato per la popolazione operaia), progetto che non godeva dell'appoggio degli abitanti.
La paura per i danni alle abitazioni, l'enorme costo di un'opera che nessuno aveva chiesto (pochi mesi prima il governo del PP aveva chiuso un asilo perché riaprirla sarebbe costato 15.000 euro!), i problemi per il traffico e per il piccolo commercio di quartiere, la trasformazione di un quartiere abitatabile e gradevole in uno spazio freddo e grigio.... sono state solo alcune delle ragioni che hanno provocato l'opposizione al Bulevar - che in un primo momento si è mostrata attraverso 3 manifestazioni con migliaia di persone, l'affissione di numerosi manifesti e la partecipazione rivendicativa in iniziative popolari.

Se il quartiere di Gamonal, e l'intera Burgos, sono salite agli onori delle cronache di tutto il mondo per la loro lotta questo è dovuto agli scontri diretti che sono iniziati l'8 gennaio scorso quando l'impresa scelta per l'appalto dell'opera iniziò a costruire le recinzioni per la sua delimitazione. Quella notte dozzine di persone hanno distrutto le prime recinzioni e iniziato i primi confronti con la polizia, con le prime identificazioni e il primo arresto (di un minorenne). La mattina seguente ha visto l'aumento della presenza di forze di polizia e il sostegno di centinaia e migliaia di abitanti da tutto il quartiere e del resto della città che hanno portato - nelle 3 notti successive - a duri scontri di piazza nel quartiere tra gli abitanti e centinaia di agenti antisommossa venuti da altre città, preceduti da manifestazioni con migliaia di persone (fino a 10.000). Si sono registrate 46 persone ferite, centinaia di persone fermate e identificate e cariche con manganelli da parte delle forze antisommossa.

La mobilitazione non è stata spinta solamente dalla lotta contro il Bulevar, ma anche da altre questioni: lotta contro la corruzione, contro il governo, in difesa del territorio contro i tagli alle spese sociali e contro la disoccupazione operaia, contro il «capitalismo degli amichetti» - mettendo insieme il malcontento storico della classe operaia e di una gioventù senza lavoro, senza casa, senza denaro e... senza la paura di lottare.
Intanto centinaia di persone hanno occupato la zona della costruzione in maniera permanente. La solidarietà del quartiere e lo spirito combattivo sono stati fortissimi e l'occupazione poliziesca asfissiante, ma ogni giorno sono state organizzate due assemblee con centinaia di partecipanti a quella della mattina e migliaia a quella serale e una manifestazione diretta al commissariato per chiedere la liberazione degli arrestati e al palazzo del gruppo Promecal (sede del «Diario de Burgos») per rivendicare la fine delle manipolazioni giornalistiche riguardo la nostra lotta. Il primo successo è stata una conferenza stampa del sindaco Lacalle nella quale comunicava la sospensione delle opere per 20 giorni per «parlare» con gli abitanti.

La lotta non è mai diminuita, al contrario, e venerdì 17 gennaio circa 2000 persone sono scese da Gamonal fino alla Plaza Mayor per assistere all'incontro del consiglio della municipalità, nel quale il PP è tornato a comportarsi con prepotenza e cinismo assicurando, grazie alla sua maggioranza in consiglio, che le opere sarebbero riprese entro pochi giorni. Ma nel tardo pomeriggio, pensiamo grazie alla pressione degli abitanti, hanno annunciato l'abbandono definitivo del loro progetto e il ripristino a breve avrebbero delle strade nella loro precedente configurazione.
Il popolo e il quartiere di Gamonal, la classe operaia, hanno vinto la battaglia!
Ma la lotta non è finita perché come movimento degli abitanti' organizzato in assemblea permanente e commissioni di lavoro, continuiamo chiedendo le dimissioni del sindaco Javier Lacalle, il ritiro delle forze antisommossa, la libertà senza imputazioni degli arrestati durante le proteste di solidarietà in altre città e l'assoluzione definitiva di tutti gli altri.
La lotta è solamente cominciata....