La resistenza è un dovere. Il fascismo un reato

Sun, 12/03/2017 - 22:55
di
Terranostra occupata - Casoria

Il racconto del corteo contro Salvini è una storia già vista e, soprattutto, prevedibile: pennivendoli e telegiornali fuorvianti e parziali, opinionisti e benpensanti sui social, chi accusa e chi si dissocia. Proprio tutti hanno fatto il loro racconto che, guarda caso, è una narrazione palesemente distruttiva verso la città di Napoli e tutte le componenti sociali e politiche che sperimentano e combattono per un mondo migliore, lontano dalla barbarie alla quale vorrebbero farci abituare (ed evidentemente ci stanno riuscendo!).

Tutta la discussione è ferma alla famosa massima di Voltaire circa il far esprimere le proprie idee a chi non la pensa come te. Noi eravamo al corteo, in piazza con le migliaia di persone (uomini, donne, bambini, anziani) presenti per respingere le idee di odio che portano la lega e il suo leader.
Ci hanno accusato di essere antidemocratici e violenti, ma per arrivare a questo giudizio bisogna affrontare con superficialità la questione.
Il diritto di parola bisogna meritarselo, Voltaire si sbagliava: chi è stato prepotente tutta la vita con un popolo non può, solo per avere dei voti, trovare un altro nemico comune e far finta di niente.

Chi ha subito lutti, tumori, repressione, razzismo, dalle speculazioni della classe imprenditoriale che Salvini spalleggia; chi solo per il proprio accento meridionale ha subito le violenze e le parole d’odio leghiste vivendo suo malgrado nelle città del nord, magari non trovando casa perché “non si affitta ai meridionali”; chi viene da una storia di mescolanza tra popoli e culture, una storia di soprusi, invasori e liberazioni, proprio non può fare a meno di respingere il nemico con ogni mezzo e rimandare al destinatario i messaggi di chi lo vuol far passare come “vittima” o come “un cialtrone cui abbiamo dato troppa importanza”.

Salvini la sua idea l’ha espressa già abbastanza, sovraesposto mediaticamente (oggi, guarda un po’, era da Barbara D’Urso), e questa sua libertà d’espressione la stiamo pagando in termini di umiliazioni, intolleranza e discriminazione… ora il nostro diritto di esprimere dissenso ti sovrasterà!
Lo Stato invocato da Salvini per assicurarsi il comizio a Napoli è lo stesso che commissaria la città per garantire alle grandi aziende il continuo speculare sulla nostra terra, come lo è stato a Bagnoli, come lo è stato per inceneritori e discariche, cui decreti ad hoc hanno consentito zone rosse dove il diritto democratico dei cittadini di decidere evidentemente non è garantito!

Salvini chiama lo stato e lo Stato risponde: un pezzo di città viene sequestrato, requisito, per spalleggiare i fascioleghisti funzionali e servi del potere, per imporre dall’alto un teatrino mediatico che mira a criminalizzare, invece, chi ancora resiste a questo stato di cose.
Se questa è democrazia, allora davvero c'è da essere antidemocratici. Se la democrazia che invocate è quella dei prepotenti che si nascondono dietro i cordoni di polizia che fanno mattanza dei manifestanti; se la democrazia consente ronde strada per strada alla caccia degli immigrati; se la democrazia garantisce il razzismo palese o latente verso Napoli e verso ogni persona diversa, allora tenetevela per voi!

A tutte e tutti quelli che sono rimasti pacificamente nelle loro case esprimendo le loro parziali e talvolta degradante opinione conformata, diciamo che tutte le grandi vittorie dei popoli nella storia non si sono mai ottenute grazie alle persone come voi!
A chi ora non è con noi, perché la repressione funziona che oltre ad impedirti di andare dove vuoi nella tua città, oltre non poter intervenire all'interno di un comizio (democratico?) per esprimere la tua idea di dissenso, oltre ad essere stato picchiato, spruzzato con un idrante e intossicato con i gas orticanti, ti arresta per rispondere alla sete di sangue di uno schifoso razzista, a voi va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno.

Volevamo ricordare ai sostenitori della nostra democrazia, che la nostra costituzione garantista è stata scritta dalla lotta antifascista dei partigiani e quindi non garantisce a chi semina gli stessi ideali il diritto di parola.

CI VEDIAMO LUNEDI' 13 MARZO ALLE 9 A PIAZZA GARIBALDI PER IL CORTEO DI SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI ALLA MANIFESTAZIONE.


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