La mobilitazione a Lucca contro il G7

Tue, 11/04/2017 - 13:14
di
Communia Viareggio e Versilia

Il summit dei ministri degli esteri del G7, dopo avere creato molti disagi alle città di Lucca, Viareggio e all'intera Versilia con una militarizzazione del territorio senza eguali, è culminato in una violenta repressione da parte delle forze di polizia. Lunedì 10 aprile chi ha manifestato per le strade di Lucca ha dovuto affrontare manganellate e ha visto spezzarsi il corteo con i caroselli dei blindati delle forze di polizia che hanno tentato di investire dei manifestanti alla coda della manifestazione.
Il corteo circa 600 persone appartenenti per lo più a centri sociali, movimento di lotta per la casa, sindacalismo di base e quello che resta dei partiti della cosiddetta sinistra radicale aveva sfilato per alcune ore intorno alla circonvallazione della città perché le strade del centro, all'interno delle mura cittadine, erano interdette. Dopo un tentativo di forzatura, più simbolico che reale, a Porta San Jacopo, la violenza della polizia si è scatenata in modo indiscriminato su tutti i manifestanti in più punti del corteo, di fatto, spezzandolo. Ci sono stati numerosi contusi e alcuni fermi. Alcune ragazze erano state fermate prima dell'inizio del corteo con futili motivazioni, due compagni sono stati fermati durante la carica e la ciliegina sulla torta sono stati i fermi a tre compagni lucchesi in nottata, a manifestazione già ampiamente terminata, perché ad alcune persone sono stati trovati ombrelli e quindi giudicati oggetti atti ad offendere e per questo assurdo motivo sono stati denunciati. E' evidente che la giornata di lotta e riscatto da parte di chi è sceso in piazze e ha rifiutato i diktat dei potenti ha dato non poco fastidio a chi pensava di fare la solita ipocrita passerella.
I sette autoprocalmati grandi della terra, con prepotenza ed arroganza, decidono sulle teste di milioni di persone nuove guerre, repressioni, sfruttamento, devastazione ambientale e politiche liberiste affamatrici nell'interesse dei profitti delle multinazionali.
Nei giorni precedenti al G7, presso il Foro Boario di Lucca si era svolto un contro-vertice dove erano stati trattati temi importanti come l'immigrazione e l'accoglienza, il razzismo, la guerra, il precariato, il lavoro e le tematiche ambientali. Discreta la partecipazione con diversi interventi significativi. Tra i quali, sicuramente, degni di nota quelli dei compagni provenienti dalla Siria che hanno sfatato le due narrazioni dominanti quella di chi tifa per il criminale Assad sostenendo falsamente che ha il sostegno del suo popolo e quella di chi tifa per gli USA visti come difensori dei diritti civili. Rispetto a queste posizioni tendenziose e manichee l'esperienza dei compagni ha fatto chiarezza affermando che in Siria, con tutti i suoi limiti e contraddizioni, è in atto un processo rivoluzionario dove curdi e arabi, donne e uomini provano a cimentarsi con l'idea del confederalismo democratico sviluppatasi nel Rojava ed esteso adesso anche ad altre parti della Siria specialmente nel Nord. In Siria c'è chi prova a tracciare un'alternativa autonoma a quella dell'imperialismo USA ma anche a quella del dittatore Assad sostenuto dall'imperialismo russo di Putin. Il diffondersi di informazione attorno a questi temi da molto fastidio al potere ma purtroppo anche ad una certa sinistra residuata che si arrocca su vergognose posizioni campiste.
Abbiamo partecipato alle giornate di mobilitazione a Lucca e abbiamo promosso assieme ad altre realtà cittadine, nella giornata di domenica 9 aprile a Viareggio, un presidio nei pressi del Hotel Principe di Piemonte dove era alloggiata la delegazione statunitense.