La rete europea dei sindacati alternativi

Thu, 27/03/2014 - 12:18
di
Roberto Firenze

A Berlino il 14,15,16 Marzo scorso si è svolto l’incontro delle Rete Europea dei Sindacati Alternativi e di base.
Questa rete ha una storia di diversi anni di confronto e attività comune, con una composizione che è mutata nel tempo. Alcune delle organizzazioni che vi partecipano hanno relazioni tra loro dall'esperienza dei Forum sociali, alla cui attività hanno contribuito.
Oggi vi partecipano queste organizzazioni: Cgt, Confederacion Intersindical, Solidaridad Obrera e Iac di Catalogna per lo Stato Spagnolo; Ese Di Grecia, Solidaires, Cnt, Cnt-So per la Francia, Sud Vaud per la Svizzera; Tie (Transnational Information Exchange) per la Germania, un istituto di ricerca sulle sinistre sindacali); Usi, Unicobas e Cub per l’Italia.
Cub e Unicobas a questa riunione erano assenti. Precedentemente, per l’Italia, seguiva i lavori anche l’Usb che ha poi deciso di abbandonare questa rete per integrarsi nella Federazione sindacale mondiale. La confederazione Cobas anch’essa con lo statuto di “osservatrice” non era presente.
A questa riunione erano presenti come “osservatrici” altre organizzazioni: per l’Italia, il Sial Cobas di Milano, l’AdL Cobas del Triveneto (Associazione per i diritti dei lavoratori) e il Si Cobas.
AdL Cob as e Si Cobas sono le organizzazioni oggi fortemente impegnate sul terreno delle lotte dei lavoratori della logistica. Nel corso dell’incontro di Berlino hanno cercato relazioni con i francesi di Solidaires e con i tedeschi della Tie per capire quali altre esperienze di lotta dei lavoratori della logistica si sono prodotte nello spazio politico europeo e se esistono le condizioni minimali di una conoscenza e relazione reciproca. Della delegazione italiana del Si Cobas faceva parte anche un lavoratore marocchino molto attivo nell’ultimo ciclo di lotte sindacali in quel settore.
Il Sial Cobas di Milano ha presentato il proprio recente “atto di nascita”, insieme ad altre organizzazioni sindacali di carattere locale – che a Berlino non erano presenti - uscite dall’esperienza dell’Usb in ragione della vera e propria “svolta burocratica” messa in atto con l’ultimo congresso nazionale. Sindacati di base di impianto e dimensioni locali/provinciali che, in particolare in Lombardia, tentano la strada della costruzione di una “rete sindacale di fatto” che cerca di a confrontarsi e convergere su alcune iniziative e nel sostegno ad alcune vertenze.
L’Usi ha chiesto - e ottenuto - il sostegno della Rete alla propria convocazione di sciopero nel settore scuola per l’11 Aprile prossimo.
Erano presenti anche organizzazioni sindacali di altri paesi come osservatrici: la Fau e l’Iww della Germania, l’Use del Belgio - Union Syndical Etudiant - una organizzazione studentesca legata alla Fgtb, uno dei sindacati confederali di quel Paese - l’Ozz PiP di Polonia, una organizzazione sindacale intercategoriale in via di costruzione piuttosto importante presente tra i lavoratori dell’Università e dei servizi e molto radicata tra le infermiere della Slesia protagoniste negli anni scorsi di lotte sindacali di grande ampiezza.
All’incontro erano presenti anche una delegazione di ConLutas, sindacato classista brasiliano, che ha una collocazione di opposizione nei confronti del governo social-liberista del Pt e nei confronti della poderosa burocrazia sindacale “carioca” ormai padrona della Cut la principale confederazione sindacale di quel paese: ConLuta è anche stata presente, con un ruolo attivo nell’attuale ciclo di movimenti sociali brasiliani e sostiene la Campagna internazionale contro il prossimo Mondiale di calcio, previsto, appunto, per il prossimo mese di giugno in Brasile. All’incontro vi era anche una delegazione del il Sinaltrainal Internacional di Colombia, impegnatissimo nel sostegno ai “colloqui di pace” in corso all’Avana tra la delegazione della guerriglia colombiana e il Governo di Bogotà; protagonista di importanti lotte sindacali a cui paga un prezzo altissimo in termini di sindacalisti uccisi, sequestrati, torturati; una organizzazione sindacale che partecipa e si è fatta promotrice della “Carovana per la Pace” una Marcia che attraversa l’intera Colombia per rivendicare il rispetto dei diritti civili, sociali ed umani in un paese oppresso e martoriato dal dominio di una oligarchia economico/finanziaria/politica che integra nel proprio seno “squadroni della morte” e narcotrafficanti. Entrambe queste organizzazioni sindacali latinoamericane partecipano, insieme alle organizzazioni europee presenti a Berlino e ad una rete di organizzazioni sindacali magrebine/nordafricane ad una più ampia Rete sindacale Internazionale che coordina alcune campagne di solidarietà.
Alla riunione hanno partecipato una settantina di persone circa e si è conclusa con una azione simbolica davanti alla sede della DGB - la grande Confederazione dei sindacati tedeschi burocratica, concertativa e ultraistituzionale - per protestare contro l’ipotesi cha nei prossimi tre mesi si definisca con il governo tedesco una legge che limita il diritto di sciopero e il diritto alla rappresentanza per i sindacati non firmatari di accordi e/o contratti nazionali. La confederazione sindacale DGB ha sostanzialmente dato il via libera (Ig Metall e Ig Chimie sostengono decisamente) mentre Ver.Di, il sindacato dei servizi, della logistica e della funzione pubblica sta sollevando qualche problema. Le piccole esperienze di sindacalismo di base che faticosamente cercano di aprirsi la strada in quel paese stanno cercando una connessione con la sinistra sindacale “ufficiale”- e quindi con alcune aree del sindacato Ver.Di per contrastare questa legislazione antioperaia, antisindacale ed antidemocratica.
Nella tre giorni ci si è scambiati esperienze ed informazioni sullo stato delle lotte sindacali nei diversi paesi e si sono affrontate questioni di orientamento di rilievo strategico in diversi workshop - dalla tematica dell’autogestione, agli attacchi alla previdenza, alle politiche pubbliche, alle vertenze nei trasporti e nella sanità.
Alla fine della tre giorni sono state approvate dalle organizzazioni presenti una serie di mozioni e dichiarazioni.
Tra queste segnaliamo la partecipazione alle iniziative Blockupy Frankfurt in Germania nelle prossime settimane-appuntamento molto valorizzato sia dai tedeschi presenti all’incontro che dalla delegazione di Solidaires; la lotta contro il Trattato Transatlantico Ue/Usa, l’appoggio e la partecipazione alla “Marcia della dignità” convocata in Spagna il 22 Marzo - in cui in particolare la Cgt e la Iac di catalogna hanno svolto un ruolo importante sia nella costruzione che nella gestione dell’intera giornata di mobilitazione;e il sostegno alla Carovana per la Pace in Colombia.
Infine, al termine di una discussione complicata ma interessante, è stata approvata una dichiarazione sul tema dell’autogestione di carattere interno alla Rete, per aprire una fase di confronto e definire un orientamento su una questione di grande rilievo strategico e che ha qualcosa a che vedere anche con il modo in cui si cerca di rispondere alle sollecitazioni che vengono dalle relazioni con i movimenti sociali che si sono espressi in Europa in quest’ultima fase.
Sempre sul terreno della ricerca di alternative di società è stata approvata una dichiarazione a sostegno dell’esperienza francese di Alternatiba, cioè “villaggi alternativi” il cui primo esempio sorge a Bayonne nei Paesi Baschi “francesi” e che Solidaires ,insieme ad altre associazioni e organizzazioni sociali e giovanili,sta cercando di riproporre in altre località.
Tutte le mozioni e le dichiarazioni sono state approvate.
Nella prossima riunione di ottobre i sindacati con lo statuto di osservatori insieme a quelli “effettivi”,previa conferma di un loro esplicito interesse, discuteranno dell’allargamento della Rete.
Per concludere e per conoscere un po’ l’elaborazione di questa Rete Europea dei Sindacati alternativi alleghiamo la Dichiarazione di Principi su cui essa si è costituita.