Venezuela : l’ora della verità per il processo Bolivariano

Tue, 25/02/2014 - 13:55
di
Carlos Carcione - Marea Socialista

In questo momento il Venezuela sta affrontando la più grande e pericolosa crisi della rivoluzione bolivariana. La situazione è in continua evoluzione, per iniziare ad analizzare quello che sta succedendo nel Paese caraibico pubblichiamo questa nota di Carlos Carcione di Marea Socialista, un organizzazione che ha sempre appoggiato e contribuito al processo bolivariano senza però schiacciarsi su posizioni acritiche o apologetiche del chavismo.
Manifestazioni e contro-manifestazioni. Omicidi e feriti per le strade delle grandi città. L'arresto di uno dei leader della "protesta". Una spirale di crescente violenza negli stati confinanti con la Colombia, in particolare Táchira. Una campagna internazionale di disinformazione che si riflette in tutti i maggiori media internazionali. I segni di disorientamento acuto nelle alte sfere del governo. Il popolo chavista che vive in uno stato di profondo malessere a causa delle carenze e dell’inflazione che peggiora di giorno in giorno.
Nonostante tutto la lotta in difesa di una varietà di conquiste sociali ottenute nel corso degli ultimi quindici anni non si è comunque fermata. Oggi però le conquiste sono minacciate dalla realizzazione di un processo di controriforme. Il tentativo del governo di richiamare tutti alla "pace" è di fatto fallito. Il governo ha intrapreso una direzione sbagliata per trovare un accordo con settori della borghesia invece di cercare la partecipazione democratica delle persone che vivono del loro lavoro. I segnali che ci arrivano sono quelli che nelle prossime settimane o nei prossimi mesi verrà deciso il futuro immediato di ciò che il mondo conosce come processo bolivariano.

La disputa sul controllo del Paese al centro della scena.

Le dimostrazioni e gli atti di violenza che si svolgono dal 12 febbraio sono l'attuazione di un piano per la ripresa del paese da parte della destra venezuelana filo-imperialista. Non essendo riuscita a sconfiggere il governo con la forma del "plebiscito" dello scorso dicembre a causa del travolgente risultato elettorale favorevole al chavismo, la destra ha trovato terreno fertile grazie alle misure economiche del governo che ha applicato una forte svalutazione valutaria producendo degli effetti negativi sull’economia venezuelana.
Non è solo la presenza di un settore violento e fascista della borghesia locale, con forti collegamenti con l’uribismo e l’estrema destra statunitense, il cui volto visibile sarebbero i leader Leopoldo López e María Corina Machado. Si tratta infatti di una doppia operazione, più o meno concordata: da una parte le azioni violente e fasciste dall’altra le forme pacifiche che richiedono un'uscita "costituzionale" dal governo di Nicolas Maduro portate avanti dal Dipartimento di Stato degli USA, dalla chiesa venezuelana e dalla destra “democratica” del paese.
Di fatto però quello cui stiamo assistendo è la disputa aperta per il controllo del paese e dei ricavi del petrolio, l'intera opposizione di destra ritiene di poter recuperare il controllo sulla base della debolezza politica causata dalla morte del Comandante Chavez e dalla "ingenuità" delle politiche concilianti del governo.

Mobilitare i lavoratori in difesa delle conquiste del processo, per l’applicazione di misure anti-capitaliste.

La minaccia contro il governo del presidente Nicolas Maduro è soprattutto quella di smantellare radicalmente le conquiste sociali, economiche e politiche del processo bolivariano. Ecco perché il primo passo di fronte a un forte attacco è quello di mobilitare le persone che vivono del loro lavoro in difesa di queste conquiste.
Dobbiamo promuovere e incoraggiare la lotta di coloro che difendono il recupero del potere d'acquisto dei salari. Difendere e far rispettare le conquiste della LOTTT, rinvigorire il funzionamento e il controllo delle Misiones rafforzando il controllo e i processi decisionali dei lavoratori.
Appoggiandosi sulla mobilitazione di massa della popolazione sarebbe necessario applicare misure per frenare gli squilibri causati dall’economia capitalista, come ad esempio prendere il controllo del commercio estero, nazionalizzare le banche ed il controllo di tutti i fondi dello stato venezuelano all'estero.
Il popolo deve sentire che le misure intraprese lo scorso novembre riprendano e siano messe in pratica. Le sanzioni contro i negozi che vendono a prezzi da usura, sanzioni contro le imprese che speculano o utilizzano il contrabbando e il mercato nero provocando un aumento dei prezzi, l’installazione di mercati popolari in tutte le città.
Solo l'attivazione di questa mobilitazione popolare dal basso può interrompere l’offensiva della destra. Chiediamo a tutti i movimenti, i sindacati e le organizzazioni delle persone che vivono del loro lavoro di promuovere l'auto-mobilitazione per difendere le nostre conquiste e di richiedere misure anti-capitaliste.

Sviluppare la democrazia per il popolo bolivariano

Ma l'azione rivoluzionaria del popolo chavista non può essere attuata senza lo sviluppo di una grande partecipazione democratica. La confusione causata dal governo a causa dalle fluttuazioni economiche può essere risolta solo con la partecipazione diretta del popolo alle decisioni fondamentali.
Il rispetto per il dibattito critico all’interno del fronte chavista, il non mettere ostacoli amministrativi allo sviluppo della mobilitazione rivoluzionaria dei lavoratori, il sostegno al lavoro della nostra comunità e dei media alternativi per informare con precisione il popolo venezuelano, l’apertura al pubblico degli uffici pubblici per incentivare e raccogliere le proposte e le idee per risolvere i problemi che stiamo vivendo. Queste misure potrebbero essere la chiave per sviluppare la mobilitazione e bloccare l’avanzata della destra. La tentazione burocratica del comando e del controllo è il più grave pericolo che corriamo in questo momento.
La gravità della crisi attuale può essere risolta nel modo in cui abbiamo vinto contro il golpe di aprile e il sabotaggio petrolifero, attivando decisamente, in difesa del processo bolivariano, la popolazione chavista. Cercare la riconciliazione con presunti "democratici" settori imperialisti della destra locale porterà alla sconfitta del Processo. Si tratta di un momento storico per questo progetto di emancipazione. Il momento della verità è arrivato.