Per un Piano B in Europa

Mon, 01/02/2016 - 18:33

Da oggi fino a domenica una delegazione del Communia Network sarà a Madrid per partecipare all'iniziativa "Un piano B per l'Europa", spazio di convergenza europeo contro l'austerità e per la costruzione di una reale democrazia a cui parteciperanno alcuni dirigenti di Podemos dell'area Anticapitalistas, l'ex ministro del Governo Tsipras Yanis Varoufakis e l'ex Presidente del parlamento greco Zoe Konstantopoulou che si sono opposti alla svolta moderata di Syriza, la sindaca di Barcellona Ada Colau, Eric Toussaint della Commissione per l'Audit del debito greco, Olivier Besancenot dell'Npa francese, Julian Assange, Andres Ruggeri e tante altri rappresentati di esperienze sociali e politiche europee. A questo link si potrà vedere la diretta dell'evento e qui il fitto programma della tre giorni. Di seguito l'appello che ha dato vita alla tre giorni.

Nel luglio 2015 abbiamo assistito ad un colpo di stato finanziario da parte dell'Unione Europea e delle sue istituzioni contro il governo greco, condannando la popolazione greca a continuare a subire le politiche di austerità che erano state respinte in due occasioni alle urne. Questo golpe ha intensificato il dibattito sul potere dell'UE e delle sue istituzioni, la sua incompatibilità con la democrazia, il suo ruolo di garante dei diritti umani base richiesto dai cittadini europei.

Sappiamo che esistono alternative all'austerità. Manifesti come "Per un Piano B in Europa", "Austerexit" o DiEM25 (Democracy in Europe Movement 2025) denunciano il ricatto del terzo memorandum imposto alla Grecia, la catastrofe economica che causerebbe e la natura anti-democratica dell'UE. Ciò è stato riconosciuto dallo stesso presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, che ha nientemeno affermato che "non ci possono essere decisioni democratiche contro i trattati europei".

Siamo anche testimoni della risposta egoista, e spesso xenofoba, dei membri dell'Unione e delle sue istituzioni all'arrivo di rifugiati da Medio Oriente e Africa e del dramma umano che comporta. Ciò che evidenzia l'ipocrisia del dibattito in Europa rispetto ai disastri umanitari è come indirettamente l'UE, tramite la vendita di armi o facendo pressioni con le proprie politiche commerciali, abbia giocato un ruolo chiave nei conflitti che hanno poi provocato le recenti crisi umanitarie.

La soluzione dell'UE alla crisi, iniziata 8 anni fa e basata sull'austerity, privatizza i beni comuni e distrugge i diritti sociali e lavorativi invece di andare alla radice delle cause della crisi stessa: la deregulation del sistema finanziario, la scalata dell'oligarchia imprenditoriale nelle istituzioni europee tramite l'impiego di potenti lobby e la politica delle "porte girevoli" [i passaggi delle stesse persone dai Consigli di amministrazioni delle grandi aziende ai Consigli dei ministri, e viceversa. Ndr]. L'UE promuove false soluzioni negoziando trattati commerciali e di investimento senza alcun controllo democratico o trasparenza, come il TTIP, il CETA o il TiSA, che eliminano le barriere al commercio, ovvero i diritti e i regolamenti che proteggono i cittadini, i lavoratori e l'ambiente. E' il colpo definitivo alle nostre democrazie e allo Stato di Diritto, specialmente per quanto riguarda le procedure che si mettono in campo per la cosiddetta protezione degli investitori.

L'attuale Unione Europea è governata di fatto da una tecnocrazia che serve gli interessi di una piccola ma potente minoranza di poteri economici e finanziari. Ciò ha provocato il risorgere della retorica dell'estrema destra e di posizioni xenofobiche e nazionaliste in molti paesi europei. Noi abbiamo la responsabilità di reagire contro questa minaccia e impedire che i fascisti speculino sulle sofferenze e sull'infelicità dei cittadini, che nonostante tutto hanno dimostrato solidarietà di fronte alla tragedia umanitaria che stanno subendo centinaia di migliaia di rifugiati.

La società ha ora cominciato a lavorare per un cambio radicale delle politiche europee. I movimenti sociali, come Blockupy, l'attuale campagna contro il TTIP (il “Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti” tra Unione Europea e Stati Uniti), Alter Summit, lo sciopero generale europeo del 2012, le Euromarce o la quantità massiccia di attività portate avanti da numerosi gruppi di cittadini ed enti non governativi mettono insieme un prezioso capitale umano, intellettuale ed ideologico in difesa dei diritti umani, il rispetto per la Terra e la dignità delle persone, oltre e al di sopra degli interessi politici ed economici. Comunque pensiamo serva maggiore coordinazione e cooperazione per mobilitarsi al livello europeo.

Ci sono molte proposte in campo per combattere l'austerità: un'equa tassazione e la chiusura dei paradisi fiscali, sistemi di scambio complementari, la ri-municipalizzazione dei servizi pubblici, l'equa distribuzione di tutti i posti di lavoro a condizioni giuste, l'impegno per un modello di produzione basato sulle energie rinnovabili, la riforma o l'abolizione del fiscal compact - formalmente conosciuto come “Trattato sulla Stabilità, Coordinamento e Governance nell'Unione Economica e Monetaria”.

L'esempio della Grecia ci ha mostrato che per affrontare la fase attuale è necessario unire le forze, da tutti gli stati membri, dalle sfere politiche ed intellettuali, dalla società civile. La nostra è una visione solidale ed internazionalista.
Per queste ragioni vogliamo generare uno spazio di confluenza per tutte le persone, i movimenti e le organizzazioni che si oppongono al modello attuale di Unione Europea e accordare un'agenda comune di obiettivi, progetti e azioni, con il fine ultimo di rompere con il regime di austerità dell'UE e democratizzare radicalmente le istituzioni europee, ponendole al servizio della cittadinanza.

Con questa idea proponiamo di convocare una conferenza europea il 19, 20, 21 Febbraio a Madrid e invitiamo pubblicamente a partecipare nei dibattiti, gruppi di lavoro, workshop e discussioni che vi saranno.

Primi firmatari

Lola Sánchez Eurodiputada, Podemos
Miguel Urbán Eurodiputado, Podemos
Marina Albiol Eurodiputada, Izquierda Plural
Javier Couso Eurodiputado, Izquierda Plural
Susan George Presidenta del Transnational Institute
Yanis Varoufakis Economista, ex-Ministro de Finanzas griego
Ada Colau Alcaldesa de Barcelona
Eric Toussaint Portavoz CADTM
Zoe Konstantopoulou Abogada, ex-Presidenta del Parlamento griego
Catherine Samary Économiste altermondialiste, France
Ken Loach Film director, UK
Mariana Mortagua Diputada Parlamento de Portugal
Noam Chomsky Lingüista, Filósofo y Activista, USA

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