Salvini la Toscana ti ripudia

Duecento compagn* ieri in piazza a Massa-Carrara per contestare il comizio elettorale del leader della Lega Nord Matteo Salvini. Già dal primo mattino le forze dell’ordine iniziano ad occupare la rotatoria che separa Piazza Garibaldi dal raduno di chi esercita il proprio diritto al dissenso; forze dell’ordine a blindare il comizio come ormai succede in tutte le piazze italiane che ospitano il tour di Salvini.

Tre le cariche di polizia e carabinieri sui presidianti: tutte inaspettate, violente e aggressive, ai danni delle compagne e dei compagni –dai bambini ai più anziani- che manifestavano pacificamente imbracciando gommoni, (simbolo della lotta xenofoba della Lega) sollevando striscioni con messaggi inneggianti l’integrazione e la solidarietà verso immigrati e lavoratori.

Decine di compagn* riportano lesioni, dieci più gravi: un compagno carrarese violentemente colpito a freddo riporta ferite alla testa e lascia una pozza di sangue a macchiare la strada.

Viene trattenuto per più di tre ore tra ospedale e questura prima di essere rilasciato insieme al figlio (adolescente), anche lui fermato. Per qualche minuto le forze dell’ordine impediscono perfino ai mezzi di soccorso di avere accesso alla piazza per medicare i feriti; non solo, un paramedico viene allontanato mentre tenta di prestare soccorso al compagno ferito alla testa.

Si resta in piazza in assemblea finchè non ci assicurano che i compagni fermati stanno bene e sono rilasciati.

Alle 19:00 si scioglie la piazza mentre Matteo Salvini ha già concluso il comizio in altri due comuni toscani.

Vogliamo evidenziare alcuni momenti dell’intervento di Matteo Salvini come testimonianza della pericolosa declinazione fascista del pensiero leghista: -il voto non è un diritto ma un dovere- intima Salvini alla sua platea e ancora –finalmente, con la lega, le forze dell’ordine potranno tornare a rieducare i “rompi coglioni” come quelli che stanno là (riferendosi ai contestatori). Con queste parole Salvini confessa la volontà e la determinazione di usare le forze dell’ordine come strumento del potere invece che come servizio di sicurezza per il popolo. L’uso delle forze dell’ordine a servizio dell’esercizio del potere repressivo da parte della casta politica è un must per il signore del carroccio che finora ha impiegato 8mila e 4cento uomini per blindare il suo tour, 8mila e 4cento stipendi pagati con i soldi dei contribuenti, pagati con i soldi di uno stato che difende chi stringe patti con casapound calpestando i diritti del popolo. Uno stato che smette definitivamente di potersi definire democratico e tantomeno antifascista.
Oggi tutt* gli antifascisti e le antifasciste di Massa Carrara sono sces* in piazza per manifestare pacificamente il loro pensiero a favore della libertà, dell’integrazione, della solidarietà tra le parti sociali “deboli”; contro la discriminazione, l’invito alla guerra fra poveri e la repressione della libertà individuale e collettiva. Oggi eravamo lì per esercitare il nostro diritto a contestare un fascista xenofobo che chiama “rompi coglioni” un anziano partigiano in una provincia decorata medaglia d’oro per la resistenza.

L’azione aggressiva e violenta delle forze dell’ordine si è mostrata determinata e pienamente consapevole; del resto le parole di Salvini stesso sottolineano la premeditazione di queste azioni che ormai troppo spesso macchiano di sangue le strade delle città italiane quando si esprime il dissenso popolare.

Massa Carrara è una provincia calda: la sua storia è fatta di resistenza, di medaglie d’oro al valore civile per il sangue che le partigiane e i partigiani hanno speso per respingere il fascismo e il nazismo; il suo presente è fatto di movimenti di lotta presenti sul territorio da tempo, alcuni, e nati negli ultimi mesi dopo l’alluvione di Marina di Carrara, altri.

Vogliamo chiudere in positivo perché questa giornata di lotta ha unito in piazza tutti i soggetti che si riconoscono nell’antifascismo e molte e molti antifascist* che non appartengono ad alcun movimento organizzato; da questa giornata partiamo per costruire l’unione delle lotte che vada aldilà del momento del conflitto di piazza e diventi occasione di dialogo, solidarietà e condivisione contro la distruzione del territorio e contro la distruzione della libertà.

Sempre solidali e complici con le compagne e i compagni, feriti e fermati, e con tutte e tutti quelli che lottano contro fascismo e repressione, allarghiamo a tutte le città l’invito a contestare la Lega e il suo segretario.
Oggi più che mai #MaiConSalvini

Blog del Collettivo Harlock