Assez de mourir d'etat!

Mon, 22/09/2014 - 19:28
di
Osservatorio su repressione e carcere "Daniele Franceschi"

Due udienze intense e tirate nel tribunale di Grasse, nei giorni 17 e 18, non hanno ancora portato alla conclusione del processo che vede imputati un medico e due infermiere accusati di omicidio colposo per la morte di Daniele Franceschi avvenuta il 25 agosto del 2010 nel carcere di Grasse.
Cira Antignano, madre di Daniele, è giunta in Francia sostenuta dagli avvocati Aldo Lasagna e Maria Grazia Menozzi che si sono detti fiduciosi per come dovrebbe andare a concludersi la vicenda. La sentenza è attesa per il prossimo 29 ottobre.
A Grasse sono arrivati anche una decina di militanti dell'osservatorio contro la repressione e il carcere che porta proprio il nome di Daniele e alcuni membri dell'assemblea 29 giugno tra cui Daniela Rombi presidente dell'associazione il mondo che vorrei e madre di una delle vittime della strage di Viareggio. Non è mancata, quindi, a Cira Antignano la solidarietà di compagne e compagni che hanno appeso striscioni fuori dal tribunale e hanno distribuito volantini scritti in italiano e francese che chiedevano “giustizia e verità” e soprattutto “basta con le morti di stato”.
La cosa non è piaciuta agli avvocati degli imputati che in aula hanno parlato: di “giustizia di classe.”
In aula sono emerse le contraddizioni degli imputati. Una delle infermiere non era presente e ha cercato con l'espediente di certificati medici di fare rinviare il processo. La corte, dopo una veloce perizia che ha fatto slittare di qualche ora l'inizio, ha sentito i test nel pomeriggio del giorno 17, mentre il 18 è stato il giorno delle arringhe di avvocati e pubblico ministero.
La PM Parvine Derivery ha chiesto due anni di carcere per l'infermiera Stephanie Colonna, un anno per il dottor Jean Paul Estrade e sei mesi per l'altra infermiera Francoise Boselli. Per tutti è stata chiesta, inoltre, l'interdizione per un periodo dal lavoro.
Nella requisitoria conclusiva la PM ha detto “Avevano la possibilità di salvare Daniele ma non l'hanno fatto, tramite un'eventuale condanna degli imputati si potrebbe risalire la catena delle responsabilità” e ancora “L'unica preoccupazione degli imputati è stata coprirsi a vicenda e non fare chiarezza sulla vicenda che offende tutti i francesi.” Insomma parole durissime che vanno ad aggiungersi a quelle di Luc Febbraro, l'avvocato francese di Cira, che ha dichiarato: “è grave che gli imputati non abbiano neppure chiesto scusa alla famiglia Franceschi."
E' bene ricordare che nel carcere di Grasse quello di Daniele non è l'unico episodio di morte anomala. Nel 2013 morì in circostanze non chiarite, Claudio Faraldi, un altro giovane italiano di 29 anni.
Finite le udienze Cira e chi ha solidarizzato con lei si sono portati sotto il carcere di Grasse per deporre dei fiori e appendere lo striscione: "Assez de mourir d'etat! Joustice pour Daniele!"