Migranti e nativi: pratiche comuni di mutuo soccorso

Tue, 09/06/2015 - 12:02
di
Solidaria - Bari

'SfruttaZero' e 'Carovana de Core' sono due progetti lanciati sulla piattaforma produzionidalbasso per raccogliere fondi in crowdfunding. Il primo è un progetto cooperativo e mutualistico per la produzione di salsa di pomodoro fuori dal circuito dello sfruttamento e del caporalato promosso da migranti, contadini, disoccupati e precari organizzati in un gruppo di associazioni del sud Italia. Il secondo vuole permettere la partecipazione ai mondiali antirazzisti del prossimo luglio a giovani precari e migranti richiedenti asilo di Roma e provincia, con l'intento di rendere lo sport sempre più popolare e come pratica di accoglienza e di inclusione sociale. Due progetti apparentemente distanti, ma che presentano invece diversi fili conduttori tra di loro.

In questi giorni, infatti, Mafia Capitale è ritornata in auge, la speculazione sulla pelle dei migranti non è più solo questione romana; il business sull'accoglienza è ormai una pratica diffusa in tutta Italia. Il razzismo istituzionale e le leggi sull'immigrazione, che fanno del ricatto e dello sfruttamento del lavoro la loro ragione d'esistere, hanno ben alimentato questi affari. Non per caso la Bossi-Fini è ancora tutta lì, intoccabile.

Per questo, a chi continua a fare business sui migranti, a chi genera odio ed intolleranza per una manciata di voti, a chi ha tutto l'interesse a mettere gli uni contro gli altri, è bene che si risponda con pratiche che creano connessioni tra le tante e diverse esperienze e vertenze esistenti. Si tratta di forme di solidarietà e cooperazione i cui protagonisti sono direttamente persone che ogni giorno vivono le difficoltà di percepire un reddito, accedere ai diritti basilari come la casa e ad un lavoro dignitoso; persone che hanno deciso di mettersi insieme a prescindere dal colore delle pelle o dall'orientamento sessuale.

Questi progetti non partono da zero, hanno già esperienze importanti di radicamento sociale sui territori, vanno tuttavia ancora affinati e resi più inclusivi e costanti nel tempo. Non solo, l'obiettivo è anche quello di far sì che non rimangano circoscritti come delle piccole isole felici. Esemplari per il loro significato simbolico e per il coinvolgimento attivo di alcune decine di persone, non devono rischiare di distanziarsi dalle ingiustizie e discriminazioni sempre più diffuse tra i ceti sociali più vulnerabili. La sfida è quella di utilizzare queste pratiche, come nel caso di questi due progetti strettamente legati alle condizioni di vita e lavoro dei migranti, anche per supportare le loro lotte e rivendicazioni più generali come la libertà di circolazione, il diritto ad un'accoglienza dignitosa, la possibilità di ricevere un permesso di soggiorno minimo europeo ed incondizionato.

Ad esempio il finanziamento derivante da una parte del crowdfunding per la costituzione di una Cassa di mutuo soccorso all'interno del progetto 'SfruttaZero' con l'obiettivo di sostenere concretamente i percorsi di autodeterminazione dei migranti, oppure mettere a disposizione spazi sociali per far incontrare diverse vertenze e sperimentazioni di accoglienza dal basso, hanno l'intento di non tenere separate le pratiche mutualistiche con quelle conflittuali e rivendicative. L'idea è quella che uno sciopero per strappare migliori condizioni di lavoro o una rivolta per rivendicare i documenti, si possa rafforzare se incontra e si intreccia con progetti di economia solidale, e viceversa, che una scuola di italiano per e con i migranti possa servire anche a strappare migliori condizioni di vita e far prendere consapevolezza collettiva dei propri diritti con l'obiettivo di scardinare ed abbattere quel muro che ci vuole sempre più divisi tra migranti e nativi.