Cibo per i rifugiati di Ventimiglia (di nascosto dalla polizia...)

Tue, 16/08/2016 - 18:29
di
Rimake - Milano

Un grande grazie a tutte le persone che hanno contribuito alla raccolta di cibo per i rifugiati di Ventimiglia. Tutto il materiale raccolto è stato portato a Ventimiglia dagli attivisti e le attiviste del Progetto20k che da settimane fanno un prezioso lavoro di monitoraggio, testimonianza e solidarietà attiva sul confine.
Sono centinaia i rifugiati a cui viene vietato di varcare la frontiera e che si trovano quindi a Ventimiglia contro il loro volere. La polizia sia italiana che francese si è già fatta conoscere per comportamenti violenti, repressivi, razzisti e abusivi. La croce rossa ha il monopolio dell'assistenza ai rifugiati a Ventimiglia, ma di fatto mette a disposizione solo la metà dei posti letto necessari, strutture igienico sanitarie fatiscenti, cibo insufficiente e di pessima qualità. In tutto questo, l'amministrazione comunale ha emesso un'assurda ordinanza con cui vieta a chiunque, fuorché alla croce rossa, di fornire cibo ai rifugiati.
Un grande grazie anche agli attivisti del Progetto20K che nel distribuire questi viveri si trovano a dove aggirare assurdamente dei rischi di denuncia o l'allontanamento forzato dalla città. Seguiamo col pensiero i difficili percorsi delle centinaia di rifugiati che cercano di passare il confine e sappiamo che non sarà di certo una linea immaginaria imposta con la forza a fermarli.
Dal canto nostro, dalla calda periferia nord di Milano in pieno agosto, non distogliamo l'attenzione da quello che succede attorno a noi. La gestione Beppe Sala delle migliaia di persone che transitano da Milano o vi cercano asilo, deve essere altrettanto monitorata e l'accoglienza non può e non deve scavalcare la dignità delle persone. Restiamo umani. E non smettiamo di sentire le ingiustizie altrui come le nostre. Non smettiamo di lottare.