Care lavoratrici del Grand Hotel de Milan, #WeToogether

Tue, 21/11/2017 - 12:23
di
Collettivo femminista Grramigna (Milano)

Pubblichiamo di seguito la lettera che il Collettivo Femminista Grrramigna di Milano ha recapitato ad un gruppo di lavoratrici, in segno di supporto.
Incaricate della pulizia delle camere di uno dei più importanti hotel a cinque stelle della città, queste lavoratrici si sono mobilitate ieri insieme al sindacato Sial Cobas e al Collettivo Grrramigna, a causa del trattamento a cui sono sottoposte sul luogo di lavoro che unisce il sessismo allo sfruttamento.
Sull’onda della lettera scritta da Non Una Di Meno ad Asia Argento, le parole che seguono tornano a proporre che #WeToogether si faccia pratica, una pratica di straordinaria solidarietà contro l’ordinaria violenza sulle donne.

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Care lavoratrici del Grand Hotel de Milan,
qualche tempo fa siamo venute a conoscenza della situazione di violenza economica, fisica e psicologica che state vivendo, e della vostra scelta di lottare.
Entrambe le cose ci hanno colpito e toccato.
Ci ha colpito sapere che fate un lavoro faticoso e logorante al Grand Hotel de Milan, preparando, pulendo e sistemando ogni giorno e per tante ore di seguito, le camere di quell’albergo. Senza di voi il Grand Hotel non potrebbe più andare avanti! Ci ha colpito sapere che ogni giorno lavorate duramente, permettendo a quell’hotel di funzionare e di guadagnare tanti soldi. Quanto costa una notte in una stanza di quella albergo? E quanto guadagnate voi per ogni stanza che fate trovare pronta e perfetta?
Abbiamo saputo che siete tutte donne a fare questo lavoro e anche noi, che siamo tutte donne a scrivervi, ci chiediamo: è forse un caso che per questo lavoro non abbiano assunto nemmeno un uomo? Forse si dà per scontato che noi donne abbiamo una specie di vocazione a pulire, sistemare, prenderci cura degli spazi domestici?
Effettivamente miliardi di donne in tutto il mondo sistemano, puliscono e mettono a posto dentro le case in cui abitano, e lo fanno gratuitamente. Ma se questo legittima i datori di lavoro a sottopagare delle donne per pulire sistemare e mettere a posto nelle loro aziende, questa è una vera discriminazione!
Ci ha colpito inoltre sapere che ultimamente, hanno minacciato di pagarvi ancora di meno, e poi lo hanno fatto veramente.
Abbiamo anche saputo che molte di voi sono state visitate da un medico e che questo ha dichiarato che il vostro lavoro vi sta procurando dei problemi fisici a causa degli sforzi continui. Davanti a tutto questo, sapere che vi hanno ridotto lo stipendio, ci ha fatto sentire che questa è veramente un'ingiustizia!
Ma poi abbiamo saputo che un altro accordo del vostro contratto non viene rispettato: durante la giornata di lavoro non vi garantiscono il pasto gratuito a cui avete diritto e vi trovate costrette a pagarlo con il guadagno del vostro lavoro. Insomma, voi lavorate, per guadagnare i soldi che dovete spendere mentre siete a lavorare? Tutto questo è veramente assurdo!
Ma poi abbiamo saputo che il vostro datore di lavoro, oltre alla violenza economica, vi ha aggredito fisicamente e verbalmente con insulti, la voce alta e una volta con degli strattonamenti.
E allora tutto questo ci ha colpito perché è da un anno che noi ci siamo unite in un collettivo per combattere contro la violenza sulle donne.
Abbiamo imparato che la violenza sulle donne è difficile da riconoscere, è dolorosa da nominare, ed è durissima da contrastare, ma abbiamo imparato che le donne, tutte insieme, possono combatterla. Tutto quello che vivete ogni giorno nel vostro lavoro è di una violenza inaccettabile!
Care lavoratrici della IVH srl, oggi volevamo essere qui con voi per dirvi che non siete sole. Non siete sole, perché purtroppo ad ognuna di noi che oggi vi scrive è capitato di vivere qualcosa di simile, come purtroppo capita a miliardi di donne in tutto il mondo. Anche a noi è capitato di essere insultate, minacciate e aggredite fisicamente e verbalmente, delle volte dai nostri datori di lavoro, delle altre volte da sconosciuti per strada, altre volte ancora dai nostri padri, fratelli, amici, fidanzati o compagni di scuola. Anche noi facciamo spesso fatica a guadagnare quello che ci serve per vivere e anche noi facciamo una gran fatica nel farlo.
Ma quando abbiamo deciso di venire qui da voi oggi, e di scrivervi questa lettera, abbiamo deciso di dirvi che se non siete sole è perché non lo siete nemmeno in questa lotta.
Come vi dicevamo poco fa, conoscere la vostra situazione ci ha colpito e toccato. Colpito, per l'ingiustizia e la violenza. Ma toccato, per la forza, il coraggio, la determinazione che avete nella scelta di unirvi tra di voi per difendervi l'un l'altra e lottare insieme per la giustizia di tutte. Ci avete toccato, perché anche noi, che abbiamo scelto di unirci e lottare, lo abbiamo fatto promettendoci una cosa: se toccano una, toccano tutte. E oggi questa promessa la vogliamo mantenere.
Scenderemo in piazza con voi fino a che il vostro datore di lavoro non avrà accettato di discutere con voi e con il vostro sindacato della situazione e fino a che non sarà garantito il vostro diritto alla salute, ad un pasto gratuito, ad uno stipendio dignitoso e a delle condizioni di lavoro dove la violenza fisica psicologica ed economica sono bandite.
Il mondo è pieno di donne che hanno iniziato a dire: “Anche io - #MeToo - ho vissuto violenza”. Tantissime l'hanno subita nei loro luoghi di lavoro. Ora è tempo di mettere insieme la nostra rabbia, la nostra fatica, i nostri sentimenti di ingiustizia e di dire “Anche NOI - #WeToogether- ma noi insieme” abbiamo le forze per lottare contro tutto questo, difenderci l'un l'altra e fare in modo che non succeda mai più.
Il mondo ha bisogno di noi in ogni luogo di lavoro, di studio e di casa. E noi abbiamo bisogno di un mondo dove le nostre vite valgano come tutte le altre. Andiamo avanti a lottare insieme fino a che la vita di ogni singola donna abbia affermato tutto il suo valore. Fino all'ultima vita. Non una di meno. coraggio!