Presidio a "il Messaggero": Le strade libere le fanno le donne che le attraversano

Thu, 21/09/2017 - 18:59
di
Degender Communia

Oggi 200 donne sono scese in piazza in presidio lanciato da Non una di meno sotto la sede de il messaggero a Roma, protagonista in questi giorni di una campagna mediatica che strumentalizza il corpo delle donne per politiche securitarie e razziste. Il presidio ha visto scendere in piazza a confrontarsi con le manifestanti il vice direttore del giornale, a cui è stato chiesto di porre fine a questa narrazione tossica e di prendere atto pubblicamente sul proprio giornale di questa richiesta.
In tutta risposta la polizia ha deciso di spintonare e dividere in due il presidio...

Gli stupri e i femminicidi di questa estate hanno rinforzato nei media main stream l’idea di una donna inerme, fragile, che solo dispositivi securitari possono riportare a casa, sana e salva.
La narrazione della cultura patriarcale ha quindi fatto spazio a quella del decoro e della sicurezza: il problema non sono gli uomini, che sentono di poter abusare delle donne come, quando e dove vogliono, ma le strade insicure delle nostre città.
È qui che si colloca la campagna de Il Messaggero “Per una Roma Sicura”, che “va nel senso di creare un ambiente capace di sostenere le donne sole, facilitando loro i percorsi e i contatti, offrendo appoggi e consigli mirati”. La morale è semplice: le donne non devono accettare passaggi dagli sconosciuti; non devono girare di notte e devono essere protette. Una Lucetta Scaraffia in grande spolvero, sulle colonne de Il Messaggero, fa a pezzi così il suo passato femminista.
Da quel giorno però, la favola del decoro “antistupro” ha iniziato a circolare parecchio. App, pattuglie nelle vie del centro e i lampioni “intelligenti” in poco tempo sono diventate le armi della città di Roma per evitare stupri e violenze contro le donne. Un Grande Fratello a misura per le signore, ma anche per le grandi aziende, che su questo provano a fare profitti. Solo pochi giorni fa infatti, Acea, la municipalizzata per la gestione di acqua ed energia del comune di Roma, si è detta disposta a installare le telecamere sui nuovi “lampioni intelligenti”. Un tempismo che lascia stupiti: a capo de Il Messaggero e dell’Acea c’è lo stesso proprietario, il gruppo Caltagirone, che su questa storia del decoro forse ha capito che ci si può guadagnare parecchio. A servirgli l’assist, la sindaca Virginia Raggi, che ha invocato “leggi speciali” per la capitale, nell’ambito dell’incontro con il Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura.
La macchina securitaria è ben oliata e pronta a partire. Quello di cui non si intravede nemmeno l’ombra è invece il dibattito sul vero tema, la violenza maschile. Questa ha ben poco a che fare con gli spazi pubblici: nasce, cresce ed esplode soprattutto in casa, per mano di amanti, mariti e fidanzati. Parlare di strade pericolose, di fatto dicendo “donne, restate a casa!”, fa comodo solo a chi con la logica securitaria porta avanti campagne elettorali e consensi.
Alle donne non serve tutto questo! E oggi lo abbiamo ribadito.