Manifesto delle donne unite contro Bolsonaro

Fri, 28/09/2018 - 10:50
di
Mulheres Unidas contra Bolsonaro

Per l’uguaglianza, la libertà, i diritti e una vita senza violenza!

Chi siamo?

Siamo donne, milioni e diverse. Siamo brasiliane e immigrate. Giovani e con capelli bianchi. Nere, bianche, indigene. Trans e travestite. Siamo LGBTQI, amiamo uomini, donne o entrambi. Sposate e single. Madri, figlie, nonne. Siamo lavoratrici, casalinghe, studentesse, artiste, dipendenti pubbliche, precarie, senza tetto, senza terra. Occupate e disoccupate. Donne di differenti religioni e senza religione.

Siamo in piazza oggi, insieme, e a testa alta, in tutto il Brasile perché un candidato alla Presidenza della Repubblica minaccia le nostre conquiste e la nostra già difficile esistenza con un discorso fondato sull’odio, sull’intolleranza, sull’autoritarismo e su un ritorno indietro. Siamo in piazza perché il suo programma politico economico è un arretramento, una riproduzione delle politiche terribili di Temer.

Chi è Jair Bolsonaro?

Jair Bolsonaro, attualmente del Psl, deputato federale da 27 anni, è stato membro di 9 partiti e ha avuto appena due progetti di legge approvati in tutta la sua lunga vita politica. Si presenta come qualcosa di “nuovo” ma è in realtà un “politico di carriera” che fa eleggere i propri figli e che gode di privilegi immorali, come l'aiuto per la casa, mentre migliaia di famiglie sono senza un tetto sulla testa e lottano per un luogo dignitoso dove vivere.

Perché siamo contro Bolsonaro?

1. Jair Bolsonaro disprezza i neri, gli indigeni, le persone LGBTQI e tutte quelle che lottano in difesa dei diritti delle donne. Considera feccia i discendenti degli schiavi neri. Fa l’apologia della cultura dello stupro. Adotta un discorso che legittima il femminicidio. Dice che la nascita della sua unica figlia femmina fu un “colpo di fiacca”. Dice che non c’è niente da fare rispetto alla differenza salariale tra uomini e donne. Per lui, un bel ceffone ai ragazzi impedisce che “diventino” gay. Il suo candidato alla vice presidenza, il Generale Mourao ha dichiarato che le famiglia a conduzione femminile, di mamme e nonne, è una fabbrica di disadattati.

2. Ha votato in favore del congelamento delle spese per la salute, per l’educazione e per l’assistenza sociale per gli ultimi 20 anni. Ha promesso di aumentare le imposte ai poveri e a ridurle ai ricchi. Ha già annunciato un’ondata di privatizzazioni, vendendo il pubblico e tutto il patrimonio del popolo brasiliano. E’ uno degli autori del progetto di legge che prevede che il servizio sanitario pubblico non sia obbligato ad assistere le donne vittime de abuso sessuale. Appoggia il progetto “Scuola senza partito” che mette fine alla libertà pedagogica e allo sviluppo del pensiero critico in relazione alla società caotica in cui viviamo.

3. Ha votato a favore della legge delle terziarizzazioni, la quale consente che le donne in stato interessante realizzano lavori insalubri, aumenta la disoccupazione e il lavoro informale, in particolare delle donne nere. Ha detto che “i lavoratori devono scegliere tra i diritti e l’occupazione”. E’ stato l’unico deputato a votare contro la PEC delle domestiche, che garantisce alle lavoratrici i diritti basici del lavoro come il pagamento delle ore straordinarie. Si è impegnato a approvare la Riforma della previdenza, che aumenta l’età della pensione e che parifica l’età tra uomini e donne.

4. Difende l’approfondimento di un progetto di sicurezza pubblica fallito che tratta la violenza con più violenza e militarizzazione. Un progetto che è applicato da molti anni in Brasile, specialmente a Rio de Janeiro, città dove muoiono più civili e poliziotti e dove sono stati ammazzati Marielle Franco e Anderson sei mesi fa, crimini rimasti ancora senza risposte. Difende la liberalizzazione del porto d’armi, sul modello degli Stati Uniti, paese che ha i maggiori indici di omicidio e di suicidio, specialmente tra i giovani.

5. Ha come candidato alla vicepresidenza un Generale che difende la presa del potere da parte delle Forze armate e l’elaborazione di una nuova Costituzione senza partecipazione popolare. E’ un duo che mette, dichiaratamente, la democrazia a rischio!

Jair Bolsonaro è difensore della dittatura militare; ha affermato che l’errore dei militari fu quello di torturare invece di ammazzare e non nasconde la sua ammirazione per il più noto torturatore del regime militare del 1964, il Generale Ustra.

Non vogliamo né dittatura né fascismo né ampliamento della mattanza polizial-militare nelle strade, responsabile del genocidio della gioventù nera. Vogliamo libertà, uguaglianza, giustizia sociale e diritti! Bolsonaro rappresenta tutto ciò di cui il Brasile non ha bisogno per superare la crisi e per andare avanti.

Noi donne diverse e unite, difendiamo l’opposto di ciò che lui propone: difendiamo il rispetto delle differenze; il diritto delle donne di vivere sicure e di decidere sul proprio corpo; difendiamo salari uguali tra uomini e donne, tra neri e bianchi; difendiamo quote per coloro che sono stati storicamente discriminati e danneggiati; difendiamo servizi pubblici di qualità per le donne povere e per i loro figli.

Difendiamo la più ampia libertà di insegnamento e di apprendimento, senza legge bavaglio, sia nella scuola che all’università.

Vogliamo che le persone siano libere di amare e che siano rispettate per questo. Difendiamo il dibattito delle idee e la democrazia.

Lui predica l’odio, noi difendiamo il rispetto. Lui difende la morte e la tortura, noi difendiamo la vita.

Per questo noi diciamo: LUI NO! NEANCHE I FIGLI! BOLSONARO MAI! NO AL FASCISMO!

Traduzione a cura di Nadia De Mond.