Dopo il 25 novembre riapre il Repartino. La lotta paga!

Sun, 07/12/2014 - 13:07
di
Degender Roma

Un articolo del collettivo Degender sulla giornata del 25 novembre e sulla riapertura del Repartino del policlinico Umberto I. Pubblichiamo di seguito anche il comunicato della rete romana #iodecido su questa vicenda

Quest’anno, il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, è stata commemorata dalla rete romana IoDecido, con un corteo che ha attraversato le vie interne dei padiglioni del Policlinico Umberto I, denunciando la chiusura del “Repartino”, sito dedicato alle interruzioni volontarie di gravidanza. Luogo scelto non a caso, secondo un’ottica per cui anche la mancanza di servizi e di tutele - come quelli garantiti dalla legge 194 - sono violenza sulle donne, a maggior ragione se si tratta di diritti duramente conquistati da tempo.
La storia del “Repartino”, del resto, è una storia profondamente segnata dai movimenti femministi romani che nel 1978, anno dell’ approvazione della legge 194 che legalizzava l’aborto, decisero di occupare questa parte del Policlinico insieme alle lavoratrici e ai lavoratori per permettere la piena applicazione della legge.
A partire dal 17 novembre di quest’anno però le donne che vogliono effettuare un I.V.G. al Policlinico hanno visto rifiutarsi la prenotazione e sono state dirottate in altri ospedali pubblici, a causa del pensionamento dell’unico medico non obiettore che da solo continuava a gestire l’intero reparto; il Repartino si è visto, così, costretto a interrompere la sua attività.

Purtroppo la sua chiusura non è che uno dei tanti attacchi che la legge 194 subisce ininterrottamente da qualche anno a questa parte. Questa legge si sta trasformando sempre di più in un mero residuo formale, mentre la sua concreta applicazione viene costantemente disattesa a causa del numero crescente di medici obiettori negli ospedali pubblici.
La triste, scandalosa, vergognosa vicenda del Policlinico è emblematica di questa situazione e risulta ancora più paradossale se si pensa che l’ospedale vanta un riconoscimento attribuitogli di recente dall'O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna).
L’Osservatorio ha istituito da qualche anno il “Programma Bollini Rosa” per individuare le strutture “vicine alle donne” e quest'anno ha premiato l’ospedale romano con i “tre bollini rosa”, cioè il massimo dei bollini che si possono ottenere, simbolo di un’attenzione completa da parte dell’ospedale verso la salute delle donne. Il dato paradossale che emerge, dunque, è che un ospedale con allo stato attuale il 100% di medici obiettori, quale il Policlinico Umberto I, è un ospedale vicino alle donne.

La rete cittadina IoDecido, che già l’anno scorso ha partecipato a diverse mobilitazioni per difendere e riaffermare i diritti delle donne, non poteva quindi rimanere in silenzio di fronte ad un attacco così forte ai nostri diritti.
Grazie alla sua mobilitazione, il 25 novembre stesso, dopo il corteo mattutino, il Direttore Generale del Policlinico, Domenico Alessio, ha accettato un incontro con le donne della rete, a seguito del quale si è impegnato al reclutamento di almeno due medici non obiettori che potessero riattivare nel minor tempo possibile e soprattutto in modo stabile il servizio di I.V.G. Impegnandosi, inoltre, a tamponare in via emergenziale l’attuale situazione, assumendo un medico con contratto SUMAI di 30 ore settimanali per permettere l’immediata riapertura del reparto.
La soluzione trovata dal Direttore Generale, per quanto possa sembrare positiva ad un primo impatto, in realtà denuncia una scarsa attenzione da parte di tutta la direzione verso i diritti delle donne. È impensabile che non fosse noto da tempo che nel Repartino lavorasse un solo medico non obiettore e, sicuramente, la notizia del suo pensionamento non sarà stata improvvisa.
La Direzione dell’ospedale avrebbe avuto, quindi, tutto il tempo necessario per trovare una soluzione che scongiurasse la chiusura del Repartino, evitando che il numero di ospedali pubblici che praticano l’interruzione volontaria di gravidanza diventi sempre più esiguo (sono molte le regioni, tra cui il Lazio, in cui la percentuale di medici obiettori raggiunge il 90%).

La chiusura del Repartino s’inserisce, oltretutto, in un quadro che vede le donne, e tutti i soggetti più deboli, doppiamente vessati: da una parte da una crisi economica sempre più pressante, dall’altra dalle politiche governative che scaricano, solo su di loro, tutti i suoi costi, come se a loro fosse da attribuirsi la causa di una crisi economica e finanziaria di ordine globale.
Il numero sempre crescente di medici obiettori nelle strutture pubbliche, i ridicoli 80 euro riconosciuti alle neo-mamme per i soli primi 3 anni di vita del bambino, i contratti precari e senza possibilità di conciliazione dei tempi di vita, ci raccontano di uno Stato che elargisce contentini facendoli passare per grandi diritti, quando in realtà, i grandi diritti conquistati da tempo ci vengono oggi negati. Tutto questo è violenza sulle donne.

Il 4 dicembre 2014 il dirigente di Ginecologia e ostetricia, perinatologia e puericultura Pierluigi Benedetto Panici ha annunciato la riapertura del Repartino con la riattivazione del servizio di IVG con due medici interni all'ospedale stesso.
Come rete cittadina io decido continueremo a monitorare la situazione per assicurarci che questa sia una risposta concreta e che i due medici non obiettori vengano assunti stabilmente per poter garantire una reale continuità al servizio e all'intero Repartino.
Rispediamo al mittente i suoi 3 bollini rosa.
------------------------------------------------------------
Comunicato della rete #iodecido
Il 17 novembre 2014 le attività del Repartino del Policlinico Umberto I – reparto per l'interruzione volontaria di gravidanza – sono state sospese in seguito al pensionamento dell'ultimo medico non obiettore. Il fatto che l'ospedale più grande di Italia non abbia saputo né voluto agire tempestivamente per garantire la continuità assistenziale mediante assunzione di nuovi medici non obiettori è un fatto gravissimo e scandaloso.
Per questo il 25 novembre siamo scese in corteo nei i viali del Policlinico e nelle strade della città per rivendicare l'applicazione e il rispetto della legge 194, la stessa legge per cui, ormai più di 35 anni fa, collettivi di donne insieme a lavoratori e lavoratrici del Policlinico Umberto I, occuparono il Repartino, dando finalmente casa all’esercizio di un diritto.

In seguito ad una lunga serie di incontri e sollecitazioni, comunichiamo che, a partire dal 4 dicembre 2014, il dirigente di Ginecologia e Ostetricia, Perinatologia e Puericultura, Pierluigi Benedetti Panici, ha annunciato la riattivazione del servizio IVG con due medici interni al Policlinico. Sarà dunque nuovamente possibile prenotarsi per eventuali interventi.
Comunichiamo inoltre che è stato pubblicato l'annuncio di due assunzioni per il Repartino con contratto Co.Co.Co per medici specialisti in Ginecologia e Ostetricia le cui domande devono essere presentate entro il 15 dicembre 2014.
Continueremo a verificare la regolarità dei processi per assicurare che sia data una risposta concreta alle richieste espressamente fatte di assunzione stabile di almeno due medici non obiettori al fine di garantire un funzionamento efficace del servizio nel rispetto della legge 194.
La salute delle donne deve essere tutelata in tutte le sue forme, dal diritto ad abortire nel rispetto della salute fisica e psicologica, al diritto alla maternità consapevole e garantita nelle migliori condizioni socio¬sanitarie, alla contraccezione e alla prevenzione.
Il diritto alla salute deve fondarsi sul rispetto delle soggettività di tutti garantendo la libertà di scelta!
Rete #Iodecido - 5 dicembre 2014