Argentina: lo sciopero (generale) femminista

Fri, 29/06/2018 - 14:03
di
Ni Una Menos*

Traduciamo e pubblichiamo il documento politico di Ni Una Menos di adesione allo sciopero generale indetto dalla CGT, per uno sciopero femminista il prossimo 25 luglio.

Di fronte allo sciopero generale indetto dalla CGT (Confederacion General de Trabajo), il terzo da essi convocato contro il governo di Mauricio Macri, il collettivo Ni Una Menos ha manifestato la propria adesione con un documento intitolato “25L Sciopero Femminista Ovunque”. Il movimento di donne si aggiunge, così, alle proteste contro le politiche economiche che vengono attuate dalla Casa Rosata, la riforma del lavoro e la rigida regolamentazione contenuta nell’accordo con il Fondo Monetario Internazionale.

Il documento si focalizza sui lavori precari, part-time e a partita IVA, che per lo più coinvolgono le donne. Parla anche del lavoro informale, sempre di più di pertinenza delle donne, e di tutti quei compiti da sempre non remunerati, i lavori domestici e di cura.

Così dice NUM: “il femminismo reinventa lo sciopero, la fa suo, e lo allarga per ricomprendere tutte le forme di lavoro e di produzione di valore, soprattutto se non retribuite, non riconosciute e non regolamentate”. Aggiunge alla protesta anche altri obiettivi, come la lotta per il diritto all’aborto, che è già stata approvata alla Camera, e l’indebitamento.

DOCUMENTO COMPLETO DI NI UNA MENOS

Sciopero generale per l'aborto legale: le strade sono nostre

Il femminismo reinventa le strade, le fa sue, ogni volta che le occupa. #NosotrasParamos (#NoiScioperiamo) per impossessarci del mondo che desideriamo proprio ora.

Il femminismo reinventa lo sciopero, lo fa suo, e lo amplia per ricomprendere tutte le forme di lavoro e di produzione di valore, soprattutto se non retribuite, riconosciute o regolamentate.

#NosotrasParamos e rendiamo lo sciopero uno strumento radicale. Scioperiamo contro la precarietà delle nostre vite e scioperiamo per reclamare il diritto all’aborto legale perché rivendichiamo la libertà di scelta sui nostri corpi, per le nostre decisioni vitali; perché non vogliamo tornare in clandestinità, né vogliamo smettere di lottare.

Scioperiamo e non rimaniamo nelle nostre case, tappate dentro. Scioperiamo e torniamo nelle strade, ci copriamo con le nostre esigenze e dividiamo tra tutte il lavoro di cura, perché anche questo significa rivendicare un aborto legale. Ci proteggiamo tra di noi: il grido delle adolescenti è anche il grido di quelle che, dalle periferie delle città, hanno raccontato con la loro voce quello che significa abortire, in ogni situazione, in ogni territorio.

#CorridaFemminista #VivasLibresYDesendeudadasNosQueremos

La marea verde che occupò la città ed ottenne il passaggio della legge alla Camera si nutre della strada, delle assemblee che si moltiplicano ovunque, dei fazzoletti attaccati dappertutto e del dibattito in qualsiasi luogo di lavoro e in qualsiasi scuola. La marea verde è femminista perché è composta dai corpi nelle strade. Alla marea femminista vogliono contrapporre la massa verde della speculazione finanziaria del dollaro. Sappiamo che la fuga del dollaro non è niente di più che uno strumento di regolazione finanziaria: ci vogliono impoverite, indebitate, spaventate e obbedienti.

Però la rivolta brucia nei nostri corpi e siamo pronte ad andare avanti occupando la strada. Dinanzi allo sciopero passivo che propone la dirigenza sindacale, noi siamo in mobilitazione. Sull’asfalto costruiamo una casa femminista e una festa collettiva tra dibattiti e cene sociali, senza più ordine che quello imposto da una coperta condivisa, il ballo militante, l’andare e venire da una tenda all’altra per un abbraccio e l’incontro con le varie sfaccettature che albergano nelle nostre richieste e nelle distinte tonalità di colore e di lingua che le pronunciano.

#PoliticaFeminista #NosMueveElDeseo

Il movimento femminista, scendendo nelle strade, si è aperto al mondo del possibile. Installa una indeterminazione radicale nel cuore della politica del calcolo e supera i confini della coppia, che pretende di sottrarci forza a suo favore. La nostra forza la accumuliamo a nostro favore, a favore della libertà e di questa autonomia che abbiamo raggiunto unite, emancipandoci piano piano dalla violenza patriarcale e dai suoi principi fondanti.

Facciamo politica femminista quando lottiamo per noi e questo si traduce in una potenza collettiva. Facciamo politica femminista quando trasformiamo la città in una festa. Facciamo politica femminista quando siamo mosse dal desiderio di cambiare tutto: la nostra forma di amare e il modo in cui facciamo politica e denunciamo la speculazione finanziaria; le forme di occupare le strade e di rivoluzionare le nostre case, le nostre camere da letto e qualsiasi luogo di lavoro, di studio e di organizzazione.

Il #25L torneremo nelle strade per l’#AbortoLegale #ScioperoGenerale per cambiare tutto.

*Fonte articolo: https://www.pagina12.com.ar/123991-el-paro-desde-el-feminismo
Traduzione a cura di Giulia Vescia.