Repressione contro gli studenti dei Castelli romani. E' questa la "buona scuola"!

Mon, 15/12/2014 - 19:29
di
Cicerone occupato - Frascati

Da Settembre nella nostra scuola cresce un dissenso ampiamente partecipato nei confronti delle politiche messe in atto dal governo Renzi e il suo progetto di "buona scuola", in linea con le logiche di privatizzazione e austeritá propugnate da tutti i governi degli ultimi anni, che mettono a rischio il futuro della scuola pubblica e di tutto il mondo della formazione, apportando ancora una volta tagli alle università e alla ricerca.

Siamo stati nelle piazze e continueremo ad esserci, abbiamo più volte promosso iniziative coordinate con le altre scuole dei Castelli Romani e senza dubbio la nostra lotta non finirà con quest'occupazione.
L'11 Novembre abbiamo portato la cultura nelle strade di Frascati, svolgendo lezioni in piazza e manifestando in corteo il nostro disagio, e lo abbiamo fatto al fianco dei nostri docenti. Perchè crediamo che la lotta sia una sola e che il mondo del lavoro e dell'istruzione debbano crescere di pari passo, per questo ci opponiamo anche al Jobs act, frutto di politiche liberiste indirizzate verso un futuro di precarietà dilagante.
Nonostante gli sforzi fatti per mantenere questa collaborazione i docenti hanno decretato una totale chiusura nei confronti della possibilità di rendere fattibile un'occupazione cogestita e per tutta risposta hanno stabilito una serie di misure repressive da adottare al fine di impedire l’occupazione: catene, lucchetti e bastoni a porte e finestre; investitura del personale Ata a guardiani del proprio settore con esplicita attribuzione di responsabilità agli stessi nel caso di ingresso non autorizzato degli studenti, e qualora l’occupazione avesse avuto comunque luogo: sei in condotta con riferimento ad entrambi i quadrimestri per coloro che si fossero macchiati della partecipazione; un giorno di sospensione con obbligo di frequenza.
L’occupazione sta avendo comunque luogo senza comportare danno alcuno all’immobile e anzi venendo accompagnata da una petizione alla Provincia di Roma affinché vengano messe a disposizione le condizioni necessarie per poter mantenere l'autonomia. Ma la preside-manager ha ritenuto opportune ulteriori vessazioni nei confronti degli “indisciplinati”, ritenendo opportuno denunciare i quattro Rappresentanti d’Istituto ed altri quattro studenti, scelti, evidentemente, sulla base di non si sa quale criterio.
Già la scuola nel nostro paese sta ricevendo da anni colpi ferali, sia sul piano della didattica che dei fondi. Atteggiamenti di ottusa chiusura nelle relazioni con gli studenti da parte dei preposti, rappresentano ulteriori orpelli da sostenere. Si presume che chi è deputato a gestire un Liceo con finalita di insegnamento di materie umanistiche abbia almeno la capacità di non confondere l’autorità con l’autorevolezza.
Non ci preoccupano le denunce, che farebbero sorridere qualunque persona di buon senso, ma piuttosto la sorte dei tanti precari della scuola che, a maggior titolo, potrebbero compensare con passione le lacune di personaggi fuori dal tempo e dalla logica. Ci preoccupa il destino del nostro liceo, che viene minacciato di accorpamento nonostante il trand di iscrizioni positivo, il grande valore didattico che ha sul territorio e la disponibilità data dal nostro Consiglio di Istituto acreare un polo liceale, aggiungendo a quelli classico e linguistico anche gli indirizzi musicale e delle scienze umane.
Pur ben disposti ad aumentare i nostri iscritti non abbiamo spazi a sufficienza per contenerli tutti, questo ci preoccupa.
Chiediamo nuovi spazi e nuove strutture, chiediamo la nostra autonomia.
Chiediamo il sostegno della cittadinanza di Frascati e di tutto il territorio castellano.

Il Cicerone occupato.