I diritti si conquistano anche a spinta

Sun, 09/11/2014 - 16:03
di
Blocco anticapitalista versiliese

Dopo l’ennesima alluvione che ha colpito la città di Carrara, cosa che oramai colpisce la città con una media di 1,25 volte l’anno, migliaia di cittadini e cittadine, hanno deciso di gridare la propria indignazione sotto il comune, chiedendo a gran voce le dimissioni della giunta di centro sinistra di Angelo Zubbani.
Dopo alcune ore di trattative, si è deciso di chiedere nuovamente al sindaco di dare una risposta ai cittadini e alle cittadine del perché tutto questo fosse possibile, del perché un muro che doveva contenere l’argine del torrente Carione fosse rivestito di cemento, ma al suo interno fosse per lo più pieno di polistirolo. Del perché la giunta tutta avesse fatto orecchie da mercante alle molteplici richieste di controllo di quel muro che anche in estate, nonostante la siccità del fiume, trasudava acqua.

Ma tutto questo non è stato possibile, sono bastate cinque parole del Sindaco in carica - “la giunta non si sente responsabile“ - per far sfociare tutta la rabbia dei presenti che subito si sono riversati sulle scale da dove stava parlando il primo cittadino, prontamente messo in sicurezza dalle forze dell’ordine, con cui è seguita una colluttazione rafforzata da reparti della celere nascosti nella sala dove vengono svolti i consigli comunali. La colluttazione è stata violenta, pugni calci e fumogeni.
Successivamente i presenti hanno deciso di occupare il comune di Carrara promettendo di lasciare le stanze del comune solo dopo le dimissioni di tutta la giunta.

E’ vergognoso e imbarazzante lo scaricabarile dell’amministrazione, come se gli enti locali non dovessero controllare lo stato d’avanzamento dei lavori su un tema così delicato come quello della messa in sicurezza di un torrente tendenzialmente non pericoloso per la cittadinanza, ma che dal 2003 fa tremare i cittadini ogni qual volta le piogge si fanno più forti.
Non pensiamo che basti una semplice azione giudiziaria, ma che ci voglia un cambio radicale nella gestione del comune, che metta in primo piano il rispetto dell’ambiente.
E’ evidente come le politiche nazionali del PD si proiettino sui piccoli comuni, sembra un disegno ben architettato, quello del nuovo governo Renzi: speculazioni edilizie, cementificazioni selvagge che impattano barbaramente sui nostri territori.