Tantissima gente al mercato della Fiorucola in S.S. Annunziata, svoltosi tutto il giorno nel centro di Firenze, e davvero tante centinaia nel corteo festoso aperto dalle carriole contadine di Mondeggi Bene Comune, che per quasi tre ore ha dialogato con la città e fatto sentire la voce della terra sotto i palazzi del potere liberista: è stato questo l’8 dicembre in piazza!
La manifestazione - che ha visto la presenza da altre città di delegazioni della rete di Genuino Clandestino (particolarmente numerose quelle di Spazio Fuorimercato e di RiMaflow, con un pullman da Milano, e di Campi Aperti e Eat the rich, con un pullman da Bologna, ma tanti altri sono stati quelli venuti individualmente con i propri mezzi) - era stata convocata per smascherare le ipocrisie di Cop 21 sul riscaldamento del pianeta: “se non vogliam l’effetto serra, riprendiamoci la terra!”, a difesa della piccola produzione contadina, l’unica che può raffreddare il pianeta.
Ed è questa la strada che si è voluta imboccare per dimostrare chi sta veramente dalla parte dei contadini, anche nella difesa dell’esperienza di recupero della terra, avviata da un anno e mezzo con l’occupazione dei 200 ettari del podere di Mondeggi sulle colline di Bagno a Ripoli. Sì, perché a fronte dell’attacco virulento prima del presidente della CIA (Confederazione italiana agricoltori) e poi del PD della Città Metropolitana per le ‘illegalità’ commesse dai contadini, che hanno ridato vita e speranza a una terra demaniale condannata alla privatizzazione e alla speculazione, si è risposto non difendendo sé stessi contro "gli altri", ma interpretando i bisogni di tutti, a partire dai piccoli produttori che la CIA stessa non difende in quanto sempre più subalterna alle leggi del Mercato e della Grande distribuzione. Che ammazza i contadini e distrugge il territorio.
Un’operazione di "egemonia", si sarebbe detto in un’altra epoca, che si è riflettuta nei numerosi interventi dal microfono collocato di fronte alle bancarelle del mercato, che hanno visto alternarsi le voci dell’ex presidente della CIA, dei giovani occupanti di altre terre del fiorentino, degli studenti di Agraria che tanto ruolo hanno avuto nell’avvio dell’esperienza di Mondeggi, dei collettivi sociali come La Polveriera - che gestisce un chiostro bellissimo all’interno del quale si tiene ogni mese il mercato contadino di Firenze -, di tutti i promotori di questo incontro [2].
Né sono mancati i momenti culturali di condivisione della lotta in difesa della terra, come l’ormai tradizionale performance del Teatro Contadino Libertario o la presentazione di GENomi antiFUFFA, un libro che raccoglie racconti collettivi No Expo presentato da Wolf Bukowski, Stefano e Tonino di Genuino Clandestino con il contributo di Re:Common.
Mondeggi Bene Comune rappresenta sul piano della riappropriazione della terra quello che RiMaflow rappresenta oggi sul piano della riappropriazione della fabbrica, non a caso uniti da un gemellaggio che vuole essere da stimolo perché nascano e crescano altre esperienze simili, perché senza lo sviluppo di un movimento esteso nessuna esperienza potrà resistere da sola. Lo Spazio Fuorimercato è nel concreto un tentativo di mettere in connessione operativa una serie di realtà contadine, operaie e sociali dentro un quadro economico autogestito e alternativo alla GDO e alle logiche di mercato. Senza illusione che questo possa avvenire senza conflitto sociale, ma con la convinzione che solo sperimentazioni concrete possano far fare passi in avanti nella costruzione di alternative, come spesso al contrario si è abituati a vedere a "sinistra", in tutta la sinistra.
Il Communiafest dello scorso mese di settembre [3], l’incontro nazionale della rete Communia Network, svoltosi proprio a Mondeggi, ha creato una positiva contaminazione tra varie esperienze, e anche la rete in costruzione di Communia sta traendo nuova linfa e motivazione politica in direzione del mutuo soccorso e dell’autogestione conflittuale proprio dai rapporti con Sos Rosarno [4], Sfrutta Zero [5] in Puglia e Basilicata, Terranostra [6] e Riff Raff [7] in Campania, realtà cresciute proprio negli ultimi anni di resistenza alla crisi, anche fuori dalle metropoli e dai contesti prevalentemente urbani.
Un asse di costruzione, come emerso dalla tre giorni di Genuino Clandestino in RiMaflow a fine novembre [8], che ricostruisce percorsi di autogestione e di riappropriazione sociale in un rinnovato rapporto di ‘comunità’ tra città e campagna.
La cosa più significativa, a mio avviso, è anche un’altra: le esperienze in corso rappresentano un incontro tra pratiche sociali senza preventivi schieramenti o appartenenze ideologiche, per non parlare di "cappelli" che nessuno vuole né mettere né farsi mettere. Una ricostruzione della politica che abbia un senso deve avvenire nella trasparenza e nella condivisione o avrà il fiato corto.
Si vuole essere d’aiuto a Mondeggi Bene Comune? Si moltiplichino le riappropriazioni di terra, si distribuisca l’olio, si diffondano le pratiche fuorimercato, si sviluppi la solidarietà e il mutuo soccorso vero: lì trovo i miei compagni. Non una parola di più.