[23/04/2014] Questa mattina le lavoratrici ed i lavoratori delle Poste, nonché le cittadine ed i cittadini, utenti di questo prezioso servizio pubblico, hanno trovato una sorpresa: diversi uffici postali chiusi per "svendita, causa privatizzazione".
Nell'ambito della campagna portata avanti dal Forum per una nuova finanza pubblica e sociale per la socializzazione della Cassa Depositi e Prestiti e contro la privatizzazione di Poste, nottetempo sono stati "chiusi" simbolicamente una ventina di uffici postali. E' infatti il destino che spetterà a molti uffici, dal momento che il governo italiano sta procedendo alla privatizzazione del 40% di Poste Italiane.La motivazione addotta - ridurre il debito pubblico - è semplicemente ridicola: la vendita del 40% di Poste Italiane frutterebbe 4 miliardi di incasso, ovvero andrebbe a ridurre il debito pubblico dagli attuali 2.089 a 2.085 miliardi di euro. In realtà, la privatizzazione ha solo lo scopo di regalare un servizio pubblico redditizio (1 miliardo di utile/anno) ai grandi interessi speculativi e finanziari. Le conseguenze di questo processo sono facilmente intuibili: lo smantellamento della funzione di servizio pubblico universale di Poste Italiane, la riduzione del personale, la progressiva chiusura degli sportelli periferici, l'ulteriore riduzione della qualità del servizio, l'aumento delle tariffe.
Non si può privatizzare un servizio pubblico senza chiedere cosa ne pensano i lavoratori e i cittadini utenti. Noi siamo contrari alla privatizzazione di Poste Italiane e siamo per la difesa e la riqualificazione di questo fondamentale servizio pubblico universale.
Il Forum per una nuova finanza pubblica e sociale invita quindi alla mobilitazione tutte le cittadine ed i cittadini, le lavoratrici ed i lavoratori di Poste, a partire anche dalla sottoscrizione della petizione online
Verona: Una ventina di uffici postali chiusi per "Svendita, causa privatizzazione"
Sun, 27/04/2014 - 15:17