Usa, razzismo armato

Fri, 15/08/2014 - 17:37
di
Felice Mometti

Che può succedere di diverso in un paese in cui un cittadino afroamericano viene ucciso dalla polizia o da vigilantes ogni 28 ore ? Questo uno dei commenti raccolti ieri sera in Times Square a New York durante la manifestazione di protesta per l'omicidio di Michael Brown. Un giovane nero ammazzato a Ferguson, in Missouri, da un ufficiale di polizia dopo aver alzato le mani e gridato di non sparagli. E' il terzo caso in poche settimane, dopo Eric Garner a New York colpevole di vendere sigarette di contrabbando e John Crawford in Ohio freddato dalla polizia all'uscita di un Walmart con in mano una pistola giocattolo appena acquistata, che - a differenza di decine di altri casi simili - genera proteste e rivolte. Tanto da preoccupare perfino Obama e gli editorialisti di un bastione dell'ideologia "democratica" come il New York Times. E' vero le elezioni di medio termine di novembre si stanno precipitosamente avvicinando e i sondaggi non sono certo favorevoli al Partito Democratico, e dicono anche di una grande disillusione da parte della popolazione nera nei confronti di una presidenza Obama che non ha fatto nulla, al di là delle chiacchiere nelle conferenza stampa, per affrontare una questione razziale che sta esplodendo in varie città americane. Anzi, il primo presidente nero in questi anni si è distinto per il pugno di ferro usato nelle espulsioni dei migranti cosiddetti illegali e più recentemente per i provvedimenti repressivi nei confronti di migranti minorenni o nati negli Usa. Il tanto declamato ius soli americano è un rubinetto che si apre e si chiude in base alle necessità e convenienze politiche e economiche.

Ma non c'è solo questo, c'è di più, molto di più purtroppo. Negli ultimi anni nelle polizie locali sono aumentati in modo considerevole i reduci delle guerre in Kosovo, Iraq e Afghanistan, assunti mediante corsie preferenziali. Sono cambiati i metodi di addestramento rendendoli molto simili a quelli militari, si sono moltiplicate le squadre speciali a "gerarchia semplificata" per renderle più autonome e reattive. Il Dipartimento della Difesa gestisce il Programma 1033 per il trasferimento, in gran parte gratuito, alle polizie locali di equipaggiamento e materiale bellico usato durante le recenti guerre. Il motto dell'ente governativo (LESO), costituito durante la presidenza Clinton, preposto alla gestione del programma è " da combattenti di guerra a combattenti del crimine". Negli ultimi quattro anni la quantità, il contenuto tecnologico, il valore dei trasferimenti è aumentato in modo esponenziale, toccando i 450 milioni di dollari nel 2013. I trasferimenti hanno riguardato equipaggiamento e attrezzature militari, fucili d'assalto, mezzi blindati, sistemi di comunicazione, di videosorveglianza notturna e, in alcuni casi, perfino di droni e robot per lo sminamento del terreno. Infatti basta guardare le immagini che arrivano da Ferguson che mostrano una polizia indistinguibile da un reparto d'assalto militare. E una volta messa in moto la macchina questa ha incominciato a viaggiare velocemente preoccupando gli stessi piloti. Obama e il governatore democratico del Missouri dopo alcuni giorni di silenzio cercano di limitare i danni annunciando un cambiamento di atteggiamento da parte della polizia e l'apertura di un'inchiesta federale indipendente, cioè l'Fbi, sull'uccisione di Michael Brown. Dichiarazioni inquietanti visti i risultati di inchieste precedenti, ad esempio quella sull'omicidio di Trayvon Martin lo scorso anno.

D'altro canto, in questi giorni, non ha certo brillato l'antirazzismo etico o giuridico di tanta sinistra liberal americana. Di fronte alla rivolta di Ferguson ha parlato timidamente di eccessiva militarizzazione delle polizie locali. Una questione di dosaggio insomma. Alcuni si sono spinti oltre paventando addirittura una crisi costituzionale in cui degli apparati locali, come la polizia, sono ormai diventati organi autonomi rispetto al governo federale. Bisognerebbe chiedersi, se fosse vero, chi ha provocato e alimentato una tale crisi. Poco o nulla si è detto del governo da "stato di eccezione" della forza-lavoro disoccupata, precaria, ultraflessibile nera o latina confinata nelle periferie e nei sobborghi delle città. In questi giorni nelle strade di Ferguson e di decine di altre città americane si è vista molta più politica che in tanti siti web, blog, giornali progressisti e politicamente "corretti".