Sit in a Bari contro l'aggressione turca verso i curdi

Fri, 02/09/2016 - 10:55
di
Erminia Rizzi

Oggi a Bari parteciperemo al sit in organizzato dalla Rete Kurdistan Italia in sostegno del popolo curdo contro l'aggressione turca nel nord della Siria.
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Il 24 agosto l’esercito turco ha occupato la città di Jarablus iniziando l’operazione di invasione del nord della Siria.
In questi anni in quei territori e nella regione autonoma del Rojava si è avviato un esperimento di democrazia diretta alternativa agli stati nazione, al regime di Assad e alle forze di Daesh, promuovendo un nuovo modello per la trasformazione sociale e per una convivenza pacifica in tutta l’area.
Il sistema del confederalismo democratico si è esteso oltre i tre cantoni del Rojava, diffondendo il progetto di convivenza e i principi democratici espressi nella Carta del Contratto Sociale.
Ed è proprio questa esperienza di democrazia diretta che si sta costruendo da circa tre anni in Rojava ad essere oggi seriamente a rischio.

Tutti i media che in passato hanno dato rilievo all’esperienza del Rojava e alla reazione degli uomini e delle donne curde che hanno combattuto contro le forze di Daesh ora sono in silenzio e tacciono le violenze e i massacri compiuti dall’esercito turco.
Erdogan ha intensificato la repressione interna alla Turchia distruggendo intere città curde in Bakur (Kurdistan del nord), ponendo sotto assedio per mesi la popolazione civile e arrestando migliaia di persone tra curdi, giornalisti, intellettuali, ambientalisti, oppositori.
Con l’invasione via terra la Turchia ha potenziato la politica di offensiva militare in Siria, supportata dalle potenze internazionali e dal Daesh, con la complicità dell’opinione pubblica mondiale che resta in silenzio.
L’occupazione di Jarablus viene condotta con il pretesto di combattere Daesh ma in realtà avviene in accordo con esso, come dimostra la singolare circostanza che non ci sia stato alcuno scontro sul campo dopo l’invasione dell’esercito di Ankara.

Dopo l'occupazione della città l'esercito turco sta ora bombardando i villaggi e compiendo massacri tra la popolazione civile, come a Bir El-Kûsa, anche con l’utilizzo di armi chimiche.
Tutto ciò sta avvenendo con l’appoggio delle potenze internazionali: il regime di Assad e la Russia che stanno continuando a bombardare le città siriane, l’Iran, gli USA e l’Europa.
Questa operazione favorisce le forze di Daesh, aggrava il conflitto in Siria e la condizione della popolazione già duramente provata dagli anni di guerra, destabilizza ulteriormente tutta l’area del medio oriente potenziando i conflitti in corso in Iraq e in Afghanistan, ed è una chiara dichiarazione di guerra contro i curdi e contro l’esperienza del confederalismo democratico in Rojava.

Non è più possibile stare a guardare in silenzio.

Per tutto ciò, condividendo l’appello della rete Kurdistan Italia, il 2 settembre a Bari scenderemo in piazza contro l’aggressione della Turchia, in solidarietà con la rivoluzione democratica del Rojava e le forze democratiche Siriane, in solidarietà con i curdi, i siriani, gli yazidi, gli iracheni e gli altri popoli che vivono nella regione, per denunciare la guerra in Siria e i bombardamenti del regime di Assad e della Russia, per denunciare e chiedere il ritiro immediato dell’accordo che l’Europa ha siglato con la Turchia nel marzo scorso e che prevede il respingimento dei richiedenti asilo giunti in Grecia.