Il movimento per il trasporto gratuito in Brasile

Thu, 13/02/2014 - 23:14
di
Michel Lowy (Da Viento Sur)

La lotta del Movimiento Pase Libre (MPL) - movimento per i trasporti pubblici gratuiti - contro l'aumento dei prezzi e dei biglietti di trasporto, è stata quella che ha scatenato l'ampia ed impressionante mobilitazione popolare in Brasile lo scorso mese di Giugno, portando per le strade centinaia di migliaia, quando non milioni, di persone nelle principali città del Paese. Il MPL è stato la piccola scintilla libertaria che ha scatenato l'incendio. Quali lezioni possiamo trarre da questa esperienza e qual'è lo scopo sociale, ecologico e politico della lotta per il trasporto gratuito?

Il MPL fu fondato nel Gennaio del 2005, in occasione del Forum Mondiale di Porto Alegre, come una rete federale di collettivi locali. Questi collettivi esistevano da diversi anni e avevano condotto già lotte importanti come quella di Salvador de Bahia del 2003 contro un aumento del prezzo degli autobus. La Carta dei Principi del MPL (rivista e completata nel 2007 e nel 2013) lo definisce come un "movimento orizzontale, autonomo, indipendente, non partitico ma non anti-partiti".

L'orizzontalità è senza dubbio l'espressione di un'impostazione libertaria che diffida delle strutture e delle istituzioni "verticali" e "centralizzate". L'autonomia rispetto ai partiti significa il rifiuto di essere strumentalizzato da questi ultimi, però il movimento non rifiuta la collaborazione e l'azione comune con le organizzazioni politiche, in particolare della sinistra radicale. Collabora inoltre con associazioni dei quartieri popolari, dei movimenti per il diritto alla casa, delle reti di lotta per la salute, e con alcuni sindacati (lavoratori delle metropolitane, insegnanti). Vedono nel trasporto gratuito non un fine ma "un mezzo per la costruzione di una società diversa". E' una piccola rete che non ha mai superato qualche centinaio di militanti, radicati prima negli istituti scolastici e più tardi in alcuni quartieri popolari. Di sensibilità anticapitalista libertaria, gli attivisti hanno differenti orgini politiche: troskysti, anarchici, altromondisti, neozapatisti; con un tocco di humor, alcuni si definiscono "anarco-marxisti punk". Nel Novembre 2013 realizzò per la prima volta una Conferenza Nazionale a Brasilia - grazie all'aiuto finanziario della sezione brasiliana della Fondazione Rosa Luxemburg - con la partecipazione di 150 delegati in rappresentanza di 14 collettivi locali. Si adottarono, all'unanimità, alcune risoluzioni e si commissionò un gruppo di lavoro, composto da rappresentanti dei collettivi, che coordinasse le iniziative rispettando l'autonomia locale e l'"orizzontalità". (Abbiamo ottenuto queste informazioni grazie a due riunioni con militanti del MPL a San Paolo, Brasile, nel Novembre del 2013).

Il metodo di lotta del MPL è anche questo di ispirazione libertaria: l'azione diretta sulla strada, spesso ludica e insolente, più che la "negoziazione" o il "dialogo" con le autorità. I militanti non feticizzano nè la violenza nè la non-violenza; una delle loro azioni tipiche è il blocco delle strade, ai suoni di fanfare musicali, incendiando pneumatici e "tornelli". Questi ultimi in Brasile indicano il torno metallico rigido che gira situato su ogni autobus, che può essere attraversato soltanto dopo aver pagato il biglietto ad un controllore. Il simbolo del MPL è uno di questi tornelli che brucia... C'è da ricordare che il trasporto pubblico, che in origine era un servizio pubblico, è stato privatizzato in tutte le città del Paese ed appartiene ad aziende capitaliste dalle pratiche mafiose. Le amministrazioni municipali, tuttavia, hanno un controllo sul prezzo dei biglietti.

L'intelligenza tattica del MPL è stata, prima di tutto, darsi un obiettivo concreto ed immediato: contro l'aumento del prezzo del biglietto deciso dalle autorità locali nelle principali città del Paese, tanto da quelle gestite dal centro-destra, quanto da quelle gestite dal centro-sinistra (il Partito dei Lavoratori, che è diventato social-liberale).
Rifiutando gli argomenti ritenuti "tecnici" e "razionali" delle autorità, il MPL ha mobilitato migliaia di manifestanti, duramente repressi dalla polizia. Queste prime migliaia di manifestanti sono diventati decine di migliaia, e poi milioni (al prezzo, è vero, di una certa diluizione politica), e i poteri locali si sono visti obbligati, in tutta fretta, ad annullare gli aumenti. Prima lezione importante: la lotta paga, si può vincere e può far retrocedere le autorità responsabili!

Mentre attua questa lotta pratica ed urgente, il MPL non ha smesso neanche per un momento di mobilitarsi per il suo obiettivo strategico: il prezzo zero, il trasporto pubblico gratuito. Ciò presuppone, osserva la Carta dei Principi, "ritirare il trasporto pubblico dal settore privato, ponendolo sotto il controllo dei lavoratori e della popolazione". E' ciò che i militanti del MPL chiamano la "prospettiva di classe" della loro lotta. E' una esigenza di giustizia sociale elementare: il prezzo del trasporto è proibitivo per le fasce più povere della popolazione che vivono nella periferia degradata delle grandi città e dipendono dal trasporto pubblico per andare al loro lavoro a al luogo dove studiano. E' una rivendicazione che interessa direttamente i giovani, i lavoratori, le donne, gli abitanti delle baraccopoli, vale a dire la grande maggioranza della popolazione urbana.

Ma il prezzo zero è anche una richiesta profondamente sovversiva ed antisistema, nello spirito di quello che potremmo chiamare il metodo del programma di transizione: come osserva la Carta dei Principi del MPL "le nostre richieste superano i limiti del capitalismo e mettono in discussione l'ordine esistente". E' un bellissimo esempio di ciò che il filosofo marxista Ernst Bloch chiamava utopia concreta. Certamente ci sono città in Brasile o in Europa nelle quali questa proposta si è potuta realizzare. Numerosi studi specializzati hanno dimostrato che è completamente possibile farlo senza per questo gravare sul bilancio delle amministrazioni locali. E' ancora certo che il gratuito sia un principio rivoluzionario, che va contro la logica del capitalismo per cui tutto deve essere merce; è per tanto un concetto insopportabile, inaccettabile e assurdo per la razionalità di mercato del sistema. Ancora di più nella misura in cui, come propone il MPL, il trasporto gratuito è un precedente che può aprire il cammino per rendere gratuiti altri servizi pubblici: educazione, salute, ecc... Infatti, il gratuito è la prefigurazione di una società diversa, fondata su valori e regole diversi da quelli del mercato e del profitto capitalista. Da quì l'agguerrita resistenza delle "autorità", tanto conservatrici, quanto neoliberali, "riformiste", centriste o social-liberali.

Esiste un'altra dimensione della rivendicazione del trasporto pubblico gratuito, che per il momento non è stata sufficientemente pianificata dal MPL (che però comincia ad essere presa in considerazione): l'aspetto ecologico. Il sistema attuale, totalmente irrazionale, di sviluppo illimitato delle auto private, è un disastro sia dal punto di vista della salute degli abitanti delle grandi città - migliaia di morti provocate dall'inquinamento dell'aria a causa dei tubi di scappamento - sia dal punto di vista ambientale. Come sappiamo, l'automobile è uno dei principali emettitori di gas effetto serra, responsabili della catastrofe ecologica e del cambio climatico. L'automobile continua ad essere, dal fordismo fino ad oggi, la merce "faro" del sistema capitalista mondiale; di conseguenza, le città sono completamente organizzate in funzione della circolazione delle automobili. Tuttavia, tutti gli studi dimostrano che un sistema di trasporto pubblico efficiente, esteso e gratuito, consentirebbe di ridurre significativamente l'uso dell'auto privata. Ciò che è in gioco, non è soltanto il prezzo del biglietto dell'autobus o della metropolitana, ma un modo diverso di vita urbana, semplicemente un altro modo di vivere.

Riassumendo: la lotta per il trasporto pubblico gratuito è al tempo stesso una lotta per la giustizia sociale, per gli interessi materiali dei giovani e dei lavoratori, per il principio di "gratuità", per la salute pubblica e per la difesa degli equilibri ecologici. Consente di creare ampie coalizioni e aprire brecce nell'irrazionalità del sistema di mercato.
Non dovremmo, in tutta Europa, ispirarci al modello del MPL incentivando nelle nostre città movimenti ampi, unitari, autonomi, di lotta per il trasporto pubblico gratuito?

Traduzione di Sarah Mancini