Un anno fa la prima edizione del "festival" fu l'occasione per la nascita di Communia Network, "un nuovo progetto sociale e politico, frutto di idee e pratiche che si misurano con una fase nuova", come scrivevamo [2] su questo sito, anch'esso nato come parte del progetto della rete.
In questi 12 mesi la rete ha cercato di elaborare, discutere e approfondire queste idee e soprattutto di sperimentare e costruire pratiche che si misurassero con una realtà sociale e politica nuova. Idee e pratiche che si sviluppano a partire da alcune parole chiave - riappropriazione, autogestione, conflitto, mutuo soccorso, sfruttamento zero - che saranno al centro della seconda edizione del CommuniaFest, che si terrà il 19, 20 e 21 settembre prossimi a Roma, c/o lo spazio Communia di San Lorenzo.
Vogliamo riflettere in forma non accademica, a partire dallo scambio di esperienze delle realtà che formano la rete di Communia insieme ad altri soggetti, italiani e non, che vivono e progettano esperienze simili, per capire insieme cosa possa significare riappropriazione, cioè difesa dei diritti contro la logica dei profitti e il primato della proprietà sui bisogni sociali; come si può praticare un'autogestione conflittuale, sia di esperienze produttive che sociali; come sostenere questi progetti e costruire uno spazio comune di conflitto e vertenza.
Così saranno con noi Andres Ruggeri, autore di diversi libri sull'esperienza delle fabbriche recuperate in Argentina (il suo ultimo libro uscirà in Italia a settembre per Alegre), Catherine Samary dell'Association pour l'autogestion francese, lavoratrici e lavoratori della fabbrica autogestita Fralib di Marsiglia. A confrontarci con loro avremo anche lavoratrici e lavoratori della RiMaflow (parte del network Communia) e delle Officine Zero, di SOS Rosarno e della rete Genuino clandestino.
Vogliamo contribuire a costruire una nuova "narrazione politica" che prenda vita dai movimenti sociali che si sono sviluppati in diversi paesi in Europa (e non solo) e non dalla semplice ricomposizione delle organizzazioni esistenti, trasformando la relazione tra i movimenti e la politica che abbiamo conosciuto in altre epoche storiche. Per questo ci interrogheremo e dialogheremo con alcune delle esperienze europee più interessanti, a partire da quella spagnola di Podemos.
E infine, non meno importante, uno spazio ampio del festival sarà dedicato ad una discussione di genere, con l'obiettivo di lanciare la proposta della scrittura e sviluppo di un "nuovo manifesto femminista e queer", una proposta che è rivolta ai tanti collettivi di genere che in questi ultimi anni sono nati e si sono consolidati in tante città (altro che "I don't need feminism", come viene propagandato sui social network...).
Un festival non è solo dibattito e discussione – nelle plenarie appena descritte e in workshop che permettano a tutte/i una partecipazione orizzontale -, ma anche cultura e le sere saranno riempite da progetti ed esperienze teatrali e musicali dal basso, di collettivi che fanno dell'autoproduzione culturale una forme di protagonismo politico e sociale e una presa di parola importante.
CommuniaFest non sarà quindi semplicemente un seminario di approfondimento, quanto un'occasione per interrogarci sul progetto che abbiamo fatto nascere, per confrontarci con le iniziative e le campagne che dall'autunno ci vedranno in prima fila, dall'opposizione all'Expo milanese a quella contro le tante forme di speculazione territoriale e espropriazione di beni e spazi pubblici; dal sostegno a RiMaflow, come esempio che l'autogestione è possibile e che questa richiede un conflitto più ampio contro il primato della proprietà, insieme al sostegno ad altre esperienze di autoproduzione e di creazione di reti "fuori (e contro ) mercato"; nelle occasioni di mobilitazione in Italia e in Europa contro la precarietà e per la conquista di nuovi diritti, reddito, organizzazione di lavoratrici e lavoratori; nelle esperienze di protagonismo di genere, non solo nella difesa di diritti e conquiste sociali, quanto nell'affermazione di autorganizzazione, protagonismo, imprescindibilità del punto di vista di genere in tutte le istanze politiche e sociali.
La partecipazione al CommuniaFest è aperta, anzi è consigliata....
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Programma CommuniaFest, Roma 19/21 settembre
Venerdì 19
h 14.30 Apertura/Presentazione
h 15.00 Workshop tematici
* Costruzione della campagna di sostegno alla fabbrica recuperata RiMaflow
* Costruzione della campagna NoExpo/Exproprio
h 18.00 Plenaria: Fuori mercato, produzioni a sfruttamento zero: fabbriche recuperate e autogestione conflittuale
Introduce: RiMaflow (Milano)
Intervengono: Andrés Ruggeri (autore di "Le fabbriche recuperate", antropologo presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Buenos Aires), Catherine Samary (ass. Autogestion francese), lavoratrici/lavoratori della Fralib di Marsiglia, della Kazova di Istanbul, di Sos Rosarno, di Genuino Clandestino, di Officine Zero di Roma.
h 21.30 autoproduzioni musicali:
Tetneka live - progressive/indie rock/pop
a seguire
all vintage black sounds on original vinyl only con Frizzy outta "Do yourself a favour" - Salerno
Sabato 20
h 9:30 Per un nuovo manifesto femminista/queer [3]. Plenaria di introduzione e presentazione del progetto.
Introduce Cinzia Arruzza (autrice di Relazioni Pericolose. Matrimoni e divorzi tra marxismo e femminismo; Assistant Professor of Philosophy alla New School for Social Research a New York)
h 10:10 workshop
*Ricostruire il comune queer - introduzione di Cesare Di Feliceantonio (militante di QueerLab e Degender Communia, dottorando presso l'Università di Roma Sapienza)
* Come il genere viene messo a valore – introduzione di Angelita Castellan (militante femminsta e ricercatrice ISTAT) e del Collettivo Degender Communia di Roma.
* Per una lettura femminista e queer della violenza di genere – introduzione di Diana (operatrice del Centro donna Lisa) e di Leila (Collettivo Libellula di Roma)
* Omonazionalismo e femonazionalismo: nuove forme di imperialismo e di oppressione - Marie Moise (collettivo femminista e LGBIT Le Lucciole) e Nadia De Mond
h 12:30 Plenaria conclusiva di restituzione dei workshop: E' possibile lanciare il percorso per un manifesto queer e femminista?
h 15/17: Presentazioni delle autorpoduzioni dei nodi della rete
* Presentazione della salsa con etichetta "sfrutta zero" Netzanet di Bari
* Presentazione di Aut_label (Autoproduzioni_label), realtà di autoproduzione nei campi della musica di ogni genere, delle foto e dei video.
* Presentazione del libro di Alegre "Le Fabbriche recuperate" di Andrés Ruggeri (2014), con Andrés Ruggeri
h 17.30 plenaria - Dai movimenti una nuova narrazione politica: l'esperienza di Podemos e i percorsi possibili
Introduce: Communia Network
Intervengono: Miguel Urban (Podemos Spagna) e Jonas Baliani dell'Interventionistische Linke-Blockupy Frankfurt
h 20: Cena autoprodotta con salsa Netzanet a sostegno dell'etichetta "sfrutta zero"
h 21.30 Autorpoduzioni teatrali:
Sebben che siamo Lucciole, paura non abbiamo - a cura del collettivo Le lucciole di MIlano, con Madame des Folies drag queen.
a seguire
Rame sostanza Franca - a cura a cura del collettivo Degender Communia e Donatella Mei
Domenica 21:
h 9.30 Assemblea conclusiva, report dei workshop e discussione politico-organizzativa del network