Pubblichiamo l'intervista a Dimitris Hilaris, militante e membro di ANT.AR.SY.A. e del coordinamento antifascista di Atene, per un aggiornamento sulla situazione economica e sociale della Grecia e per discutere del congresso antifascista europeo che si è tenuto nella capitale ellenica dall'11 al 13 di aprile.
L'intervista è stata registrata durante la trasmissione OPS-Connecting Fights, in onda ogni mercoledì alle 19:00 su Radio Default. Qui potete trovare l'audio originale [2].
La prima domanda che volevamo farti è un aggiornamento della situazione politica e sociale in Grecia.
Come sapete la Grecia è il paese dell'Eurozona più colpito da questa crisi economica. Possiamo dire che la situazione sociale ed economica per le classi popolari è molto difficile. Solo per darvi dei dati: negli ultimi 5 anni (da 2009) il reddito nazionale è sceso più del 25%, come se fossimo in guerra, infatti la crisi greca è la crisi più grande mai vissuta da un paese in tempo di pace e ciò significa che le classi popolari vivono una situazione molto pesante. Il problema sociale più grande è la disoccupazione: i dati ufficiali dicono che ci sono un milione e cinquantamila disoccupati, ma la cifra reale è più alta. Secondo le stime ufficiali il tasso di disoccupazione è del 27% che giunge al 60% per chi ha meno di 25 anni. In generale c'è stato un crollo dei salari del 30%. Ci sono molte persone al di sotto della soglia di povertà che vivono solo perché ricevono dei sussidi statali o vengono aiutati dalle organizzazioni sociali. Stiamo parlando di un disastro sociale che continua nonostante il governo greco cerchi di nasconderlo, visto che l'ultimo bilancio statale ha registrato un surplus dovuto però unicamente ai tagli e alle misure di austerità, le quali hanno portato una devastazione all'interno delle classi popolari. Infatti dobbiamo sottolineare che gli effetti della crisi non sono gli stessi per tutta la popolazione, ma c'è una differenza tra le classi popolari e la classe dirigente.
Ci hai descritto una situazione tragica, ed è proprio in contesti come questo che i movimenti di estrema destra cercano di approfittarsene. La Grecia è un po' un caso emblematico per via di Alba Dorata. Che ruolo ha Alba Dorata in questo periodo storico, anche tenendo conto della collusione che questo movimento ha con la polizia?.
La crescita di Alba Dorata è dovuta in parte alla crisi economica e sociale in Grecia, ma non è l'unico fattore. Voglio spendere due parole sul fenomeno dell'estrema destra in generale, che esisteva in Grecia da prima di Alba Dorata. Dal 1967 al '74 c'è stata una dittatura militare, che non era fascista perché non c'era un movimento fascista a sostenerla, instaurata con un colpo di stato dei colonnelli e con il sostegno di una parte, seppur minoritaria, della popolazione. Ciò significa che dopo il '74 questa parte di popolazione continuava ad avere delle idee di estrema destra.
Negli anni '70 c'era un partito politico che si chiamava E.P.[1] ed era di estrema destra senza però essere neonazista. Aveva una retorica nazionalista e religiosa, ma all'inizio degli anni 80 si è integrato con i principali partiti borghesi, soprattutto Nea Demokratia. Alla fine degli anni 90 abbiamo assistito all'emergere di un nuovo partito dell'estrema destra populista, il LA.O.S., che si è caratterizzato per una retorica anti-immigrati (all'epoca giungevano molti profughi dall'ex-Yugoslavia a causa della guerra), nazionalista ed anti turca. Il LA.O.S. ne ha dunque approfittato per capitalizzare i sentimenti razzisti, xenofobi e nazionalisti, ottenendo buoni risultati alle elezioni del 2000 (circa il 5%) e nel 2004 (circa l'8%). Ciò significa che negli ultimi 15 anni in Grecia c'era un'area di estrema destra. Nel 2009 questo partito ha deciso di sostenere il governo ed il programma di austerità, votando a favore del primo memorandum. Questo comportamento politico della leadership ha comportato una disaffezione dell'elettorato ed ha aperto la strada per l'affermazione di una destra estrema più radicale: alle ultime elezioni del 2012 il LA.O.S. ha preso l'1% e ciò significa che i suoi elettori hanno votato Alba Dorata, che è stata in grado di capitalizzare il vuoto politico.
Il risultato di Alba Dorata non ci ha sorpreso, non è caduto dal cielo, ma è stata l'ovvia conseguenza delle scelte e del crollo di LA.O.S.
C'è una differenza tra i due partiti: Alba Dorata è nazista, fascista, più radicale non solo nel discorso politico, ma anche nella militanza, che è nettamente più criminale. È il partito di estrema destra più brutto e cattivo d'Europa, apertamente neonazista e che si è costruito su una pratica violenta contro gli immigrati, gli anarchici e la gente di sinistra. Infatti questa crescita è dovuta, come ho detto, al crollo di LA.O.S., ed è riuscita a capitalizzare politicamente tutta la retorica contro gli immigrati coltivata negli ultimi anni dal governo, dallo Stato e dai media, da tutte le riviste, i giornali e le tv che hanno sempre descritto i migranti come nemici dello Stato. Tutto ciò ha offerto un'ottima possibilità ai fascisti di creare un'agenda politica contro gli immigrati.
Il terzo elemento è una retorica antisistema. In Grecia uno dei risultati di questa crisi sociale è la crisi del sistema politico. La retorica antisistema cerca di dare un'immagine falsa perché, al contrario, Alba Dorata esiste grazie al fatto che negli ultimi 20 anni è stata tollerata dallo Stato e dalla polizia. È nata nell'85 con le stesse pratiche violente e criminali di oggi senza essere mai stata messa sotto processo. C'erano molti rapporti tra Alba Dorata e tutti i servizi dello stato, polizia, esercito e polizia segreta. Erano tollerati da alcuni media che addirittura facevano da megafono alle loro attività.
Oggi c'è uno scandalo che forse voi non conoscete: è uscito un video di una discussione segreta di un deputato di Alba Dorata con il Segretario del consiglio (un collaboratore del Primo Ministro, che proviene dall'estrema destra). Oggi c'era una discussione in parlamento sui procedimenti giudiziari di alcuni parlamentari di Alba Dorata e questo video dimostra che questo alto funzionario ed altri dirigenti del governo avevano dei canali di comunicazione diretti con loro. Inoltre Alba Dorata ha sostenuto in maniera lampante alcuni settori del capitale greco, tra tutti gli armatori che la finanziano. Ad esempio Marinakis, il presidente della squadra di calcio dell'Olympiakos, che possiede un quotidiano il quale fa un'aperta pubblicità ad Alba Dorata. In parlamento sono stati sempre promotori di leggi a favore degli armatori.
Ci sono anche altri settori del capitalismo industriale che li sostengono. Quando AD cerca di dividere la classe operaia in lavoratori greci ed immigrati di fatto favorisce i capitalisti greci. Una delle loro attività pubbliche è di proporre agli imprenditori di assumere lavoratori greci a salari più alti rispetto a quelli degli immigrati.
Quindi è falso che sia un partito antisistema, anzi è l'ultima spiaggia per il sistema, visto che si comportano come la polizia dei piccoli borghesi e di alcuni settori della classe capitalistica greca.
Per rimanere sulle relazioni tra Alba Dorata e gli apparati dello stato: c'è stata questa ondata repressiva che l'ha colpita ma che non ha puntato al cuore dell'organizzazione, quanto piuttosto ai suoi membri, come se il problema non fosse il fatto che esista un'organizzazione dichiaratamente nazista e criminale. Secondo te questa ondata repressiva non può avere come obiettivo quello di reprimere i movimenti sociali? Ad esempio la riforma carceraria e la volontà di costruire dei carceri di alta sorveglianza in Grecia.
Il governo greco è stato costretto a limitare le attività di Alba Dorata per due motivi. Il primo è che la crescita di Alba Dorata minaccia i suoi interessi: il governo ne vuole la presenza ma allo stesso tempo non vuole che sia troppo influente. Il secondo è che in Grecia c'è un un movimento ed un sentimento antifascista che riguarda la maggioranza della popolazione, che rimane contraria alla presenza di un partito nazista. Questa sua ascesa ha dato vita ad un movimento antifascista che ha incoraggiato il governo a prendere alcune misure legali nei confronti della sua dirigenza per provare a limitarne le attività. Infatti, oltre i contenuti politici, l'attivismo di Alba Dorata è criminale. Negli ultimi due anni si sono registrati migliaia di aggressioni contro i migranti, e questa è la cifra degli attacchi denunciati quindi il numero è più alto. C'è stato l'omicidio di Pavlos Physsas e quello di un immigrato pakistano sicuramente riconducibili ad Alba Dorata, inoltre ce ne sono altri due o tre di cui non siamo sicuri, ma molto probabilmente sono da ricondurre a loro. Ciò significa che Alba Dorata oltre ad un contenuto politico ha anche un'attività politica. Dopo l'omicidio di Pavlos Physsas il governo ha temuto che ci fosse una grande reazione antifascista ed è stato dunque costretto ad intraprendere delle azioni legali.
Secondo me ora dobbiamo stare attenti: da una parte non dobbiamo essere contro queste inchieste, ma dall'altra non dobbiamo considerarle come delle soluzioni al problema fascista. Non possiamo limitare le nostre attività ed il nostro programma antifascista solo ad un livello legale perché rischia di essere pericoloso. Questo processo potrebbe ritorcesi contro di noi visto che il governo ha utilizzato una legge antiterrorismo emanata principalmente contro il movimento operaio e la sinistra. Inoltre c'è un motivo politico: dobbiamo collegare la lotta contro i fascisti alla lotta contro il governo e contro l'austerità. Se lasciamo la lotta “antifascista” al governo si rischia di rafforzare i fascisti: in un paese dove c'è molta rabbia contro l'austerità ed il governo e quest'ultimo perseguita Alba Dorata c'è la possibilità che le classi popolari sviluppino una simpatia con i fascisti. Per questa ragione vogliamo costruire un movimento antifascista ampio e che sia anche contro governo ed austerità.
Mi collego alle ultime tue parole per riportare il discorso alla tre giorni antifascista prevista ad aprile: “ è necessario costruire un movimento antifascista che porti avanti la lotta contro le politiche di austerità”. Secondo te quali sono gli obiettivi a livello europeo che deve porsi questo coordinamento?
Per noi la crescita di Alba Dorata è un motivo per avere un'attività antifascista che però deve avere un piano internazionale anche perché quello dell'estrema destra non è un fenomeno esclusivamente greco bensì europeo. Abbiamo deciso di prendere l'iniziativa perché consideriamo che una risposta antifascista a livello internazionale sarà più efficace.
Con questa tre giorni, dall'11 al 13 di aprile, abbiamo degli obiettivi molto precisi.
Il primo è di creare dei legami tra i movimenti antifascisti in Europa, anche su alcune cose pratiche come lo scambio di informazioni e la creazione di un sito internet degli antifascisti europei. Poi vogliamo aprire una discussione tra i movimenti antifascisti su alcuni temi teorici e pratici sulle basi di questo movimento antifascista.
Il secondo è di fare un appello per una giornata antifascista europea. La proposta greca è che avvenga nell'anniversario dell'omicidio di Pavlos Physsas, alla fine di settembre, ma ci sono anche altre proposte. L'obiettivo sarebbe di organizzare manifestazioni antifasciste in tutta Europa. Poi volgiamo creare un dibattito per raccontare e scambiare idee ed esperienze della lotta antifascista.
Il programma dell'incontro è diviso in tre parti. La prima sarà un'assemblea generale del movimento antifascista europeo. Ci saranno ad Atene circa 25 movimenti ed organizzazioni antifasciste da tutta Europa.
Abbiamo visto molte partecipazioni dall'Europa Orientale.
Si, ci saranno alcuni esponenti ucraini e all'Ucraina sarà dedicata una sessione speciale. Ci saranno gli antifascisti russi, serbi, bulgari, croati, bosniaci, ungheresi, turchi, macedoni e romeni. L'Europa orientale è una zona particolare in cui i rischi legati ai movimenti fascisti sono più alti rispetto al resto dell'Europa e così vogliamo fare una discussione molto precisa su quell'area.
Inizieremo dunque con un'assemblea generale dei movimenti antifascisti e poi ci saranno dieci workshop, ad esempio quello sui media, le curve, l'omofobia ed in generale sulle connessioni tra il fascismo ed alcuni temi sociali. La terza parte sarà un'iniziativa pubblica con esponenti dei paesi in cui il neofascismo rappresenta un pericolo maggiore (Francia, Grecia, Ungheria, Ucraina e Russia) che parleranno delle loro esperienze. Infine ci saranno due concerti, spettacoli teatrali, cinema ed un documentario sulla situazione greca girato da un collettivo collegato con quello che ha prodotto Catastroika e che verrà proiettato in anteprima durante questa tre giorni.
Rispetto agli obiettivi che vi siete dati in questa tre giorni, come quello di provare a costruire un coordinamento antifascista in Europa, secondo te questo coordinamento potrebbe essere di aiuto nella costruzione di un'opposizione sociale anti-austerity?
Secondo me il movimento antifascista è parte di un movimento sociale più ampio in generale. Senz'altro questo movimento deve collegarsi con il movimento operaio ed i movimenti sociali che lottano contro l'austerità, però credo anche che questa lotta antifascista possa produrre anche un ottimo risultato per la lotta sociale. Come ho detto prima, i fascisti sono i migliori alleati di questo sistema e se possiamo sconfiggere questa minaccia fascista saremo in grado di fare un passo avanti anche per la nostra lotta sociale.
Ci è arrivata una domanda da un ascoltatore che chiede se secondo te l'avanzata della destra radicale nell'Europa dell'est si colloca tra il fallimento del socialismo reale e quello del libero mercato e secondo te perché il nazionalismo appare come l'unico modello alternativo di società in questo momento.
La situazione sociale e politica in questi paesi è molto particolare e non è facile per noi dell'Europa Occidentale comprendere queste condizioni. Infatti questa crescita del fascismo in Europa Orientale è in gran parte dovuta all'esperienza stalinista che ha giocato un ruolo importantissimo e ha preparato il terreno per questi fenomeni. Una seconda cosa è la decomposizione della vita sociale e politica di questi paesi. La mancanza di una sinistra anticapitalista e radicale spiana la strada alla presenza di questi fenomeni. La mancanza di un movimento operaio, dei sindacati, che sono molto deboli in quanto erano collegati con la burocrazia che dirigeva quei paesi, crea un ambiente molto difficile per noi della sinistra alternativa e molto favorevole agli elementi dell'area dell'estrema destra. Noi vogliamo appoggiare quelle persone e quei compagni che creano delle iniziative antifasciste, seppur piccole, in questi paesi che purtroppo devono partire da zero.
Volevo concludere dicendo che negli ultimi tre anni in Grecia il movimento antifascista è stato molto forte e possiamo dire che attualmente è il più grande movimento del paese, per questo siamo molto contenti di poter aprire dei canali di comunicazione con gli altri compagni di altri paesi per condividere esperienze e pratiche di antifascismo.
[1]Ethnikì Paràtaxis