A Communia Roma sabato 27 febbraio una giornata a sostegno dei progetti di mutualismo e della scuola di italiano per stranieri [2], con un dibattito sui temi dell'accoglienza e a seguire un dj set Reggae'N'Roll.
- h. 18,00: Confronto “esperienze di mutuo soccorso conflittuale”
- h. 20,00: Cena a sostengno della Scuola di Italiano di Communia
- h. 22,00: REGGAE & ROLL
From Ska to Soul, From Rock&Roll to Early Reggae
* Powered by resident dj Elton Revoltes & KDB Sound (da Nettuno)
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Vorremmo organizzare presso il nostro spazio di mutuo soccorso una tavola rotonda che vada oltre il confronto ed il reciproco riconoscimento tra le esperienze mutualistiche presenti in città che si occupano di migranti e che organizzano la solidarietà nei quartieri. Vorremmo provare a fare un salto dal confronto alla creazione di sistema.
Come riusciamo ad integrare i nostri progetti ed i nostri servizi, mantenendo specificità e soggettività? Siamo disposti a costruire legami progettuali più forti necessari oggi per garantire una rete di supporto a chi arriva in città, e nello stesso tempo generare attivazione sociale degli stessi soggetti “fruitori” dei nostri servizi? Riusciamo a misurarci, consapevoli dei nostri limiti, con le sfide che l’Europa dei muri e delle deportazioni ci pone ma contemporaneamente pensare i flussi migratori come permanenti, progettando come permanente anche il nostro “fare sistema”? Riusciamo a pensare una solidarietà che diventa immediatamente richiesta di nuovi diritti, fuori da assistenzialismo, filantropia e sussidiarietà? Pensiamo di poter costruire insieme un’ipotesi d’intervento solidale organizzato pronto ad accogliere i nuovi flussi primaverili nella nostra città? Un progetto, anche parziale, che rivendichi immediatamente un’accoglienza degna, che ponga un problema alle istituzioni preposte anziché risolverglielo?
Domande a cui vorremmo provare a rispondere insieme, consapevoli dei limiti ma anche delle virtù delle nostre esperienze. Scuole di italiano, sportelli legali, esperienze di lavoro autogestito, ambulatori ed occupazioni abitative, rappresentano una parte importante di welfare non istituzionale e conflittuale che in questi anni di crisi ha supportato concretamente centinaia di persone, migranti e non, generando vertenze e conflitto. Provare a coordinare maggiormente i nostri progetti è lo scatto di cui abbiamo bisogno, soprattutto in questa fase dove la Roma dei prefetti si scaglia con violenza contro tali esperienze a suon di sgomberi, sfratti e multe esorbitanti. Un attacco incondizionato, da respingere con tutte le forze a disposizione. Inutile ribadire le loro motivazioni, importante invece è comprendere come dalla difesa di questi spazi e di questi progetti, arriviamo ad una proposta avanzata di alternativa che superi in primis gli steccati tra noi, proposta tutta da costruire che non prevede scorciatoie.
Siamo oltremodo consapevoli che già ci sono reti attive e funzionanti tra sportelli legali, tra scuole di italiano, tra occupazioni. Non proponiamo niente di innovativo, nessun doppione, nessuna proposta di “contenitore dei contenitori”, nessuna scorciatoia appunto. Vogliamo solo provare a stringere questi legami, allargare la partecipazione anche in vista dell’importante scadenza del 1 marzo, coinvolgere i lavoratori dell’accoglienza, parlare di politiche europee, e discutere delle modalità operative di rafforzamento progettuale.
Partendo dai nostri progetti attivi proponiamo alcuni spunti operativi:
* A Communia è presente un laboratorio di sartoria fatto da richiedenti asilo (Karalò) che vorremmo cresca sia nella partecipazione, sia nella produzione che nella capacità di vendita. Proponiamo a chiunque fosse a contatto con dei sarti di darci una mano nell’implementare il progetto, e chi invece lavora con i migranti, di verificare se c’è qualcun* interessato ad imparare il mestiere per rafforzare le fila del laboratorio. Inoltre vorremmo che negli spazi sociali/associazioni se ci fosse bisogno di lavori di sartoria, si scegliesse Karalò come fornitore. Vorremmo che lì dove siano presenti punti vendita o mercatini ci siano i prodotti Karalò.
* Ad Esc, a Strike, ad Astra, a Communia, come in altri spazi della città sono attive “scuole di italiano L2”; come rafforzare questa esperienza, dato che la lingua è lo strumento essenziale per creare connessioni e relazioni? In Italia, l'insegnamento linguistico non è garantito, a Roma lo Stato riesce a garantire solo il 40% dei corsi, come possiamo rafforzarci come rete di scuole per diventare luogo sempre più conflittuale? Come possiamo scambiarci metodologie e strumenti didattici?
* Rafforzare le mappe degli sportelli legali, sanitari e della tutela del lavoro verso un maggiore interscambio di competenze.
* Sostenere la lotta dei lavoratori dell’accoglienza cercando di costruire vertenze comuni con i migranti (il 1 marzo va verso questa direzione) contro Mafia Capitale ed il business dell’accoglienza.
* Sostenere la filiera produttiva, la distribuzione e la vendita di prodotti fuori mercato a sfruttamento zero che garantiscono il sostentamento di esperienze mutualistiche esemplari come quelle contro il caporalato al Sud Italia o di esperienze meticce metropolitane.
Sabato 27 febbraio dalle 18:00 presso Communia, in via dello Scalo San Lorenzo 33
Sono invitati: le scuole di italiano di Astra, Esc e Strike, Resistenze Meticce, Welcome All Roma, Laboratorio 53, Senza Confine, Action, CSOA La Strada, Fiom Roma, Coalizione Sociale Roma, Sciopero Sociale Roma, Sartoria Karalò, Assemblea dei Lavoratori dell’Accoglienza (ALA), La Roma che Accoglie, Medu, e tutte le realtà solidali interessate.
- h. 18,00: Confronto “esperienze di mutuo soccorso conflittuale”
- h. 20,00: Cena a sostengno della Scuola di Italiano di Communia
- h. 22,00: REGGAE & ROLL
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Gli slogan e le narrazioni distorte della destra xenofoba e razzista parlano di invasione di migranti che “ci rubano il lavoro” e che “ricevano case e denaro” a discapito degli italiani.
Ma è veramente così? I servizi e l'accoglienza, come evidenziato soprattutto a Roma, sono nelle mani di chi ha costruito sulla pelle dei migranti e sul lavoro degli operatori del settore un vero e proprio bussiness. In questo contesto ai migranti non vengono garantiti i servizi di base, dall'insegnamneto linguistico all'assistenza legale, mentre operatori e operatrici dell'accoglienza si trovano a lavorare in condizioni ai limiti dello sfruttamento, ricoprendo spesso mansioni diverse rispetto alle loro competenze. Per fortuna però c'è chi resiste sia a coloro che si arricchiscono sulla pelle dei migranti, sia a coloro che speculano politicamente per scatenare una “guerra tra poveri”. In giro per l'Italia, sono diverse le esperienze di mutuo soccorso conflittuale che vedono insieme, grazie alle pratiche di collaborazione e mutuo soccorso: migranti, precari, studenti e tutti quei soggetti colpiti dalle politiche di chi governa.
Nel corso dell'iniziativa conosceremo alcune di queste esperienze presenti nella città di Roma, scuole di italiano e sportelli di assistenza legale degli spazi sociali, associazioni di volontari, migranti che stando dando vita a forme di mutualismo e collaborazione reciproca. Tutto questo anche per iniziare a sperimentare forme di rivendicazione e di lotta comune come si proverà a fare, a livello europeo e nazionale il 1 marzo. Data nella quale si praticheranno forme di sciopero e di mobilitazione diverse per rivendicare salario minimo, reddito di base e permesso di soggiorno incondizionato, per opporsi alle politiche di austerity e per denunciare le vergognose deportazioni da parte di governi europei che invocano un’Europa fortezza, mettendo in discussione Schengen.