A fianco dei pomodori autogestiti. Corteo per gli Orti urbani a Livorno

Mon, 21/03/2016 - 15:49
di
Communia Livorno

Il comunicato di Communia Livorno in difesa dell'esperienza cittadina degli orti urbani. Qui l'appello per il corteo cittadino del 9 aprile.
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Noi non abbiamo nessun dubbio nello schierarci a fianco “dei pomodori autogestiti”, locuzione usata come sfottò da un giovane rampante “scrittore” verso l’esperienza degli Orti Urbani di via Goito. Intanto i “pomodori autogestiti” sono riusciti a bloccare e fermare i bulldozer e le recinzioni della cooperativa CLC sostenuta dal comune.
Siamo dalla parte di chi difende il territorio, cioè l’esperienza dei percorsi di autogestione e di autorganizzazione, contro la solita “cooperativa” (la CLC) che vuole cementificare e “normalizzare”, per realizzare profitto, uno dei pochi spazi verdi rimasti in città.

La storia è nota: per l’incapacità e la gestione “amica” delle vecchie amministrazioni comunali viene fatto il “solito” regalo, questa volta alla CLC, altre volte alla Coop, al Fremura, ecc. Poi magari, come in questi giorni, escono allo scoperto truffe e bancarotte, come quella clamorosa a Montenero al “Borgo di Magrignano”. Al di là di tutte le critiche e i tentativi da noi fatti, insieme agli altri soggetti politici e sociali, per impedire questa operazione disastrosa anche per il territorio, sarebbe a questo punto interessante sapere che fine hanno fatto gli oneri di urbanizzazione di questa operazione immobiliare.
Ma anche la nuova amministrazione, sempre più vecchia nei modi e nelle decisioni, non cambia percorso, si affianca alla CLC, la sostiene, sta con i poteri forti e i costruttori come fatto dalle amministrazioni precedenti: regala terreni per la cementificazione in via Goito, regala spazi alla Superal in via Torino, in una presunta lotta al potere delle Coop sul territorio. Per fortuna nel suo programma l'amministrazione annunciava mercatini di quartiere e orti urbani!

Ma negli Orti urbani di via Goito si è formata in questi anni una comunità che autogestisce i terreni, che progetta iniziative e spazi verdi per tutt*, che resiste e lotta. Si tratta di un attacco non solo verso questa esperienza, ma anche verso tutti gli spazi autorganizzati e autogestiti della città: in nome della cosiddetta legalità si può devastare il territorio e consegnare la ricchezza sociale nelle mani delle cricche di turno, e così facendo la riappropriazione collettiva della città e l’autoproduzione di socialità, servizi e cultura solidale devono essere eliminati, in quanto violazioni della legalità stessa.

In questa situazione sappiamo con chi stare e quali esperienze appoggiare: tutte quelle che producono socialità fuori mercato, che mettono in campo la cooperazione solidale contro la solitudine competitiva, che si riappropriano quotidianamente di diritti, beni comuni e di ciò che a tutti appartiene.
Per questo parteciperemo a tutte le iniziative a sostegno degli Orti Urbani di via Goito e al corteo del 9 Aprile.