Cosa chiedono davvero i cittadini del Pigneto

Tue, 08/07/2014 - 16:55
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Cittadini del Pigneto

Pubblichiamo di seguito il comunicato dei cittadini del Pigneto in mobilitazione in questi giorni contro il consumo selvaggio del proprio territorio e la colonizzazione delle strade da parte della criminalità organizzata.

Cosa chiedono davvero i cittadini del Pigneto
I numerosi articoli e reportage usciti in questi giorni sui giornali per descrivere ciò che sta accadendo al Pigneto, non rispecchiano in realtà quello che stanno provando a fare i cittadini che si sono mobilitati in prima persona in queste settimane per salvare il proprio quartiere dal consumo selvaggio, dal degrado e dalla colonizzazione della criminalità organizzata.
I cittadini sono esasperati e in molti casi spaventati da ciò che succede quaotidianamente davanti alle proprie abitazioni, e chiedono un minimo di ripristino della legalità. Ma nessuno pensa che si risolveranno i problemi del Pigneto semplicemente con una militarizzazione, senza politiche di ampio respiro di ripensamento del quartiere. Non c'è fra noi nessun leader o martire della protesta ma singoli che si sono messi in gioco. Tanto meno esiste una caccia all'immigrato: il Pigneto è un quartiere aperto, da sempre attraversato da culture diverse, e ricco di esperienze sociali di solidarietà.
Il problema è che negli ultimi anni il nostro quartiere è stato travolto da una speculazione selvaggia, prima edilizia, poi legata alla movida, e infine al narcotraffico.
Viviamo da almeno 15 mesi in un quartiere militarizzato dalla criminalità organizzata, con l'assenza sostanziale delle Istituzioni e delle forze dell'ordine, se non per qualche passerella o arresto di "propaganda".
Solo la mobilitazione collettiva con l'occupazione delle strade organizzata spontaneamente dagli abitanti, ha prodotto un qualche intervento delle Istituzioni a vari livelli, seppur ancora largamente insufficiente e in alcuni casi con modalità lontane da ciò che vorremmo.
Ciò che chiediamo è una nuova politica del territorio, ben consapevoli che se un quartiere ha come unica soluzione la sua militarizzazione, è una sconfitta per tutti. Chiediamo un quartiere dove i cittadini possano vivere e non solo un quartiere da consumare; con il recupero degli spazi verdi, la ristrutturazione e il ripensamento dell'Isola pedonale anche per attività diurne, spazi giochi per bambini; una gestione dei rifiuti differenziata porta a porta che ci consenta di non vivere nell'immondizia; il blocco delle licenze per la somministrazione e il sostegno ad attività artigianali e commerciali che riempiano le strade anche di giorno e non solo di notte; il sostegno ad attività culturali per riprendere così gli spazi pubblici; il rispetto delle regole sull'occupazione di suolo pubblico per i locali e degli orari di somministrazione; politiche sociali e di reinserimento per i senza casa che vivono per strada divenendo così per disperazione facile manodopera per la malavita; politiche di riduzione del danno per far fronte alla nuova ondata di tossicodipendenza che viviamo nelle nostre strade. Nonchè un dibattito sul tema del proibizionismo, della cui irrazionalità viviamo gli effetti in un quartiere dove la vendita di droga sembra di fatto tollerata ma è gestita dalla criminalità organizzata e dalla sua manovalanza, con tutto ciò che ne consegue.
Su questi temi, difficili e urgenti al tempo stesso, vorremmo che si dibattesse tra i cittadini e sui giornali, invece di ridurre anche la cronaca di questi giorni in video e pezzi di "colore", di "spettacolo" o di spicciola sociologia.

I cittadini del Pigneto
https://www.facebook.com/groups/pigneto/?fref=ts - Il Pigneto non è spacciato