Non ne sapevamo nulla. Questa frase è diventata la norma negli uffici del Comune di Roma, in quelle giornate che iniziano con blindati e celere davanti le occupazioni, e finiscono con presidi sotto la questura e i commissariati, con assemblee e cortei, l’unica risposta politica che per l’appunto… dalla politica non viene mai.
Ancora una volta il comune di Roma, Sindaco Marino in testa, ha dichiarato di essere stato scavalcato dalla magistratura, che ha ordinato lo sgombero di circa 200 persone (72 nuclei familiari) dalla ex scuola Hertz di Tuscolana e dall’edificio di via delle Acacie a Centocelle (facenti parte del Comitato di Lotta per la Casa), e il sequestro dello stabile dell’”Angelo Mai altrove occupato”, spazio sociale che sorge su terreni comunali, ma che da anni subisce vere e proprie intimidazioni da parte di finanza, siae e nas.
A quanto pare è stata compiuta un’operazione antimafia, visto che le folli accuse sono di associazione a delinquere, estorsione e commercio abusivo.
Le stesse accuse con cui anni fa provarono (inutilmente) a far passare Action e gli occupanti della scuola 8 marzo a Magliana per associazione criminale.
Il bilancio della giornata è di 72 nuclei familiari in mezzo a una strada, decine di identificati e numerosi denunciati (con le accuse di cui sopra!), Angelo Mai chiuso e con esso tutte le attività di sostegno scolastico, laboratori musicali e teatrali e tutte le attività culturali con cui ha contribuito, in questi anni, a a dare una dignità a questa città.
Dalla conferenza stampa all’assemblea di ieri pomeriggio centinaia e centinaia di persone hanno ritenuto necessario stare lì davanti, dare una mano, capire insieme che risposta dare.
Terminata l’assemblea i volti di chi c’era non erano quelli della sconfitta, ma pieni della voglia di rispondere all’operato devastante delle forze dell’ordine.
Per una volta vogliamo credere al sindaco e a tutta la giunta comunale.
Non ci riesce difficile credere che ad essere commissariata non sia solo l’economia e il bilancio della città, con il “decreto salvaroma”, ma anche la gestione delle emergenze sociali e dell’ordine pubblico sul territorio.
Ministero dell’Interno e magistratura locale gestiscono sempre più direttamente, col benestare degli organi più importanti dello stato, ogni tipo di contraddizione, emergenza e conflittualità sociale, esautorando il ruolo che spetterebbe alla politica istituzionale e svuotando le amministrazioni locali del senso che dovrebbero avere in uno stato democratico.
C’è un terremoto devastante e un’intera regione sfollata? Pieni poteri a protezione civile ed esercito.
C’è da sventrare una montagna e una valle insorge col sostegno di migliaia di persone in tutta Italia? Magistrati ed esercito trasformano cantieri in fortini e valli alpine in campi di battaglia.
La crisi morde nelle metropoli e la gente occupa le case abbandonate o sfitte e costruisce spazi sociali e servizi autorganizzati? Operazione “antimafia” della magistratura e si liquida il problema.
La gestione della crisi, economica-sociale e politica, che hanno i poteri forti è chiarissima, dichiarata nell’arroganza renziana. La ricetta ultraliberista, causa del disastro in cui ci ritroviamo, è la regola indiscutibile, ed è una regola che non ammette sfumature o alternative, mediazioni politiche o spazi di confronto democratico.
Nessuno degli ultimi tre governi è stato eletto.
Sempre più dichiaratamente, non esiste provvedimento economico che non sia il nudo e crudo dettato della Banca Centrale Europea.
Amministrazioni locali, come quelle della capitale di questo paese, vengono di fatto commissariate nella gestione delle finanze, del territorio e di qualsiasi emergenza.
Terrorismo, associazione a delinquere, devastazione e saccheggio, sono le accuse che rieccheggiano nei tribunali italiani quasi ogni settimana.
Nel frattempo fioriscono le esperienze di autorganizzazione, le occupazioni, le autogestioni dei posti di lavoro, le mobilitazioni contro le devastazioni ambientali e lo sfruttamento.
L’abbiamo voluto dimostrare anche noi quest’estate: non c’è sigillo che ci possa fermare, denuncia che ci possa intimidire o catena che non si possa rompere.
Ad ogni sgombero risponderemo occupando, come abbiamo fatto riaprendo le ex officine piaggio a san lorenzo il 7 settembre. Saremo al fianco degli occupanti della scuola Hertz e di Via delle Acacie, dei compagni e delle compagne dell’Angelo Mai altrove occupato, per rispondere con più forza possibile alla devastazione sociale e al saccheggio di democrazia, di cui oggi è stata scritta l’ennesima orribile pagina.