21M: a Roma e ovunque, Cpi Not Welcome!

Sun, 22/05/2016 - 14:32
di
Communia Roma

Roma sabato 21 maggio. In questa giornata, chi governa questa città ha deciso di creare uno dei precedenti peggiori nella storia della dignità e della coscienza di Roma, permettendo, proteggendo e agevolando il raduno nazista organizzato da Casapound.
E' bene ricordare che questa amministrazione di tecnici e commissari, chiamati a ristabilire l'ordine dopo lo scandalo di Mafia Capitale, ha concesso uno dei più bei siti archeologici della città, quello di Colle Oppio, per un raduno dichiaratamente nazifascista. La politica istituzionale, o almeno quella che governa, il PD, non è stata da meno dichiarando due giorni fa in Parlamento che l'unico elemento di criticità della manifestazione di Casapound era "l'annunciata contro-manifestazione".
Da che parte stavano le forze dell'ordine a Roma è stato evidente per tutto il corso della giornata, nella quale più volte e in vari modi gruppi di fascisti sono passati attraverso l'imponente schieramento (duemila agenti e mezzi d'ogni tipo, dagli idranti ai "Lince") cercando di infiltrarsi nella piazza e nel corteo antifascista, venendone ripetutamente cacciati. La sistematicità con cui si sono verificati questi tentativi (non solo durante il corteo ma soprattutto nella blindatissima piazza Esquilino) è un altro elemento che ha pochi precedenti nelle manifestazioni cittadine degli ultimi dieci anni e non lascia dubbi circa la strategia destabilizzante di prefettura e questura e delle relative coperture politiche.

Lo diciamo chiaramente, è impensabile parlare di diritto democratico a manifestare per un'organizzazione dichiaratamente neofascista, con relativo lungo e ricco curriculum di aggressioni e intrecci con la malavita organizzata. Fascismo e razzismo non sono opinioni, la democrazia che la classe politica tanto invoca non è compatibile con idee e pratiche messe in campo da simili organizzazioni, la cui storia d'altronde parla da sè.
Le forze politiche, come il PD di Renzi, che hanno deciso di equiparare fascisti e chi si oppone ad essi, li coprono consapevolmente, considerandoli probabilmente utili pedine per alimentare la retorica degli opposti estremismi, utile a stigmatizzare l'opposizione sociale all'operato del governo, la stessa opposizione che ogni giorno nei territori costruisce consapevolezza e pratica antirazzista e che ieri ha animato il corteo partito da Piazza Esquilino.

La mobilitazione antifascista velocemente organizzata per sabato da collettivi, associazioni (in prima fila l'ANPI romano), studenti, spazi sociali e reti antifasciste è riuscita nell'intento di deviare il corteo di Casapound, costringendo la polizia a limitarne di parecchio il percorso e conquistando non solo un presidio fermamente negato fino a due giorni fa, ma soprattutto un corteo in grado di ripassare per i luoghi della Roma antirazzista violati dalla triste sfilata fascista.
Chiunque viva questa città sa bene quanto la celebre sede nazionale dell'organizzazione neofascista sia del tutto un corpo estraneo nel quartiere di piazza Vittorio, cuore multietnico della città. I lugubri manifesti che purtroppo la riempiono rappresentano il triste feticcio delle squadre di Cpi su un territorio urbano in cui non hanno mai attecchito.

Nelle strade di Roma, nelle mobilitazioni di piazza, i fascisti non hanno alcuno spazio come più volte dimostrato, specie dal movimento studentesco del 2008 in poi. Siamo però ben consapevoli di quanto questi personaggi siano inseriti nel tessuto della città, in quell'intreccio di clientele mafiose, favoritismi, speculazioni e traffici di ogni tipo con cui va avanti il sistema di potere capitolino, gli stessi che consentono a una manciata di fascisti di abitare in uno stabile pubblico assegnato in pieno centro (l'edificio di via Napoleone III) mentre centinaia di spazi sociali, associazioni, occupazioni con centinaia di famiglie, rischiano quotidianamente di essere sgomberate.

Casapound è uno degli emblemi del malaffare romano, si autoproclama strumento delle più becere politiche xenofobe e ignoranti, ha sistematicamente svolto il ruolo di cane da guardia della destra istituzionale (Berlusconi, Alemanno e Salvini in primis) e continua ad essere stimata dai vertici delle forze dell'ordine italiane (ora in mano al PD), agisce in dichiarata connessione con chi in Grecia ributta in mare le famiglie che scappano dalla guerra e rivendica assassini politici, è al centro di intrecci camorristici e mafiosi conclamati in perfetta continuità con la tradizione neofascista italiana degli ultimi sessant'anni.

Per questi motivi, animare una mobilitazione antifascista che provasse ad impedire con ogni mezzo la sfilata neofascista era un dovere per ogni realtà autorganizzata, per chiunque in questa città pratichi realmente la democrazia, rifiutando razzismo e sessismo, favorendo percorsi di partecipazione e riappropriazione dal basso.

Casapound Not Welcome, il 21 maggio e sempre, a Roma e in ogni città!