15O: in movimento contro il ricatto del debito!

Ieri 15 Ottobre è stata una giornata intensa e di movimento in molte città italiane ed europee. Da Roma a Milano, dalle Marche alla Sicilia il 15 Ottobre ha di fatto proseguito la mobilitazione iniziata sabato scorso nella giornata di lotta contro le devastazioni ambientali lanciata dal campeggio dell’Amiata. Le occupazioni, le performance, le azioni conflittuali che si sono svolte rientravano nella settimana di azioni che si concluderà il 19 Ottobre ma in parte hanno affrontato e portato all’attenzione generale il tema specifico del debito e dell’austerità. In particolare a Roma e a Milano con le azioni di occupazione e denuncia dell’ operato della Cassa Depositi e Prestiti si è voluto da un lato rilanciare la campagna Per una nuova finanza pubblica e sociale e dall’altro ribadire come in questo momento qualsiasi rivendicazione sociale non può non avere come cornice il rifiuto del pagamento del debito. A Milano Ri-Make, Rivolta il debito, Ri-Maflow e Ateneirivolta, realtà che stanno costruendo il Communia Network, hanno prima occupato la sede milanese di CDP e poi dato vita a uno StreetMeetingCittadino; a Roma nella mattinata gli studenti della Sapienza hanno occupato gli uffici di Lazio Adisu e contemporaneamente gli attivisti di Communia insieme a Re:Common, Terra Terra, Crap, Forum nuova finanza pubblica hanno consegnato un simbolico avviso di sfratto ai vertici della Cassa Depositi e Prestiti (CDP), a partire dal presidente Franco Bassanini.
Per una strana coincidenza la giornata di ieri ha coinciso con la discussione sulla legge di stabilità e con la continuazione dell’infinito teatrino sul possibile default degli Stati Uniti (vedi La commedia dello shutdown), certamente un caso curioso che però ci può dare l’occasione di intavolare alcune riflessioni. Possiamo infatti dire che certamente la legge di stabilità non aggredisce minimamente rendite e profitti ma continua a proporre tagli su tagli e a vessare i dipendenti pubblici; avremo tempo e modo di analizzarla in maniera più approfondita ma un dato è certo: le mille conseguenze e i molteplici aspetti del debito pubblico quest’anno avranno come effetti pratici rilevanti le ingenti privatizzazioni e la svendita di una fetta importante del patrimonio pubblico immobiliare, che finirà in mani private sottraendolo a possibili destinazioni sociali. Ancor più emblematica la questione del possibile default statunitense che, al di là di come si concluderà la vicenda specifica, mette in risalto l’incredibile fragilità di un sistema economico che è ben lungi da essere sotto controllo (basti pensare che le stesse banche americane, salvate con finanziamenti pubblici nel 2008, stanno facendo la corsa per liberarsi dei buoni del Tesoro di breve durata ovvero quelli potenzialmente più a rischio).
Se questo è il contesto in cui ci troviamo, se, come è certo, non possiamo sperare che siano i nostri governanti a liberarci dalle politiche di austerity, le giornate come quella di ieri hanno un senso se riescono a fungere da detonatore per campagne di lunga durata che riescano ad intrecciare le lotte, le vertenze, le azioni di riappropriazione che la crisi rende ormai sempre più necessarie con le rivendicazioni più generali del rifiuto del ricatto del debito e della necessità di una finanza pubblica, sociale, al servizio della popolazione, dei lavoratori e delle lavoratrici.

15 Ottobre Communia Network in movimento:
Video di Rimake (Milano): Azione Teatrante contro il Debito
Comunicato Studenti e Studentesse della Sapienza (Roma)
Comunicato Stampa Avviso di sfratto alla dirigenza della Cassa Depositi e Prestiti (Roma)